Ilmessaggero.it. Il colpo dell’Inter a Modena, con l’ombra di un rigore iniziale negato al Carpi

Il primo gol, di Jovetic, a Modena con il Carpi
Il primo gol, di Jovetic, a Modena con il Carpi

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Modena – L’Inter è sempre un po’ pazza e allora al Braglia segna grazie a un’incertezza del portiere del Carpi Brkic, si fa raggiungere per una disattenzione difensiva ma nel finale ripassa grazie al rigore procurato da Guarin, decisivo anche con il cross dello 0-1.
I nerazzurri hanno meritato per avere costruito più occasioni, mantenuto il possesso più a lungo. La superiorità c’è ma non è schiacciante e Mancini a metà ripresa giustamente era arrabbiato perchè la squadra non voleva chiudere la partita.

In avvio c’è l’ombra di un rigore, nel contatto di Murillo su Ryder Matos, il più continuo del Carpi.

Il giro palla nerazzurro non è produttivo, le scarpette di Medel spiccano per l’azzurro intenso, non per le giocate. C’è lentezza, le idee non sono chiare. Passa il tempo, la circolazione è solo laterale. “Vincere”, urla la curva interista, gli attacchi sono preferibilmente da sinistra. Letizia serve Matos ma il brasiliano è in fuorigioco evidente e comunque Handanovic para. Dal cross dalla trequarti di Guarin arriva il gol di Jovetic. Brkic si oppone con il corpo e il montenegrino tocca appena la palla in rete. E’ stato l’ex Wallace a lasciarselo scappare, mentre Letizia non lo copre.

La reazione del Carpi è scolastica, al pari delle giocate di Kondogbia, lontano dai 30 milioni pagati dall’Inter. Il francese piace solo per un’accelerazione nel secondo tempo.

Gli emiliani si ravvivano con il colpo di tacco di Ryder Matos per Wilczek, la girata del polacco è centrale e sventata da Handanovic. Un’occasione l’ha pure lo svizzero Fedele, calcia fuori.

Migliora l’Inter a inizio ripresa, con i tiri di Brozovic e Palacio, fuori di poco, poi un salvataggio di Gabriel Silva vicino all’area.

La partita si assesta ma l’Inter non affonda. Entra Lasagna a metà ripresa al posto di Wilczek, ma è Di Gaudio in luogo di Wallace a rovesciarla. Calcia da fuori, poi segna su cross di Letizia e velo di Lasagna, con Murillo troppo timido e Miranda e il neoentrato Nagatomo distratto sul palermitano.

Totò Di Gaudio ha giocate davvero da Ribery, il suo idolo, meriterebbe di giocare dal primo minuto e per poco non fa espellere Miranda. Brkic si oppone con il corpo a Palacio, sembra finita eppure Guarin se ne va sulla destra, Gabriel Silva lo atterra mentre cade e il rigore è evidente. Lo segna Jovetic, sempre molto motivato. Vuole convincere Mancini a puntare su di lui a prescindere, come partner di Icardi, acciaccato. Palacio è obiettivamente in ribasso. Ryder Matos di testa per poco non trova l’incrocio dei pali allo scadere, fa sobbalzare il tifoso vip del Carpi Paolo Belli, in tribuna. L’ultima opportunità è per Juan Jesus, l’1-3 sarebbe stato troppo.

Il Carpi ha accarezzato l’impresa, Castori stava per bloccare Mancini nella sfida fra tecnici marchigiani. I biancorossi sono competitivi per la salvezza, serve più coraggio dall’inizio, mentre la squadra l’Inter ancora non è da scudetto. Il caldo non basta a giustificare una serata con giocate troppo elementari.

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