Ilmessaggero.it. Manchester City, una semifinale da sceicchi con il Psg

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di Vanni Zagnoli

Da 9 anni, Pep Guardiola non vince più, in campo internazionale. Non può essere un caso, ma stavolta ce la può fare. Dunque, vince a Dortmund per 1-2, da 1-0, con il Borussia, segna Bellingham con un destro da fuori al quarto d’ora e poi il tikitaka porta alla traversa di De Bruyne, al tuffo fuori di Bernardo Silva. Il pareggio arriva su rigore, episodico, per un errore di Emre Can, che forse Sarri faceva bene a escludere, data l’ingenuità. Poi una traversa e poi il sinistro di Foden da fuori, una delle note più belle stagione, bella esecuzione, a levare pathos al finale. La Germania non avrà squadre in semifinale, escono il Borussia con un doppio 2-1 e il Bayern di Monaco, andato vicino a rovesciare il Psg.

Dunque, il City stavolta non si arresta lontano dalla finale, è vicino al Psg, che ha superato Barcellona e Bayern di Monaco, i campioni uscenti, e viene già da una finale. Pep è umano, poiché per un po’ che vince perde anche tanto, con una squadra ricchissima, che ha per esempio Mahrez, uno degli uomini forti del Leicester scudettato 5 anni fa, in Premier, con Ranieri.

Elimina i gialloneri, complice l’assenza della curva, dello stadio impressionante, la muraglia giallonera non c’è e i tedeschi capitolano, tantopiù che non ci sono prodezze di Haaland. I citizens possono vincere tutto in patria e anche in Champions avanzano, sono alla terza semifinale, raggiunta nel ’16 e nel ’17; erano usciti per volte in sequenza ai quarti. Certo, anni fa uscivano agli ottavi, spesso, la semifinale l’hanno meritata. 

Quando Mahrez è chiuso da Bellingham, il giovane inglese dei germanici festeggia una scivolata, valsa più di un gol, perchè sull’1-1 sarebbero passati i britannici. Gli azzurrini geometrizzano, non sono male, restano superiori, eppure non concretizzano, balbettano calcio, a tratti, la tensione si fa sentire.

Terzic tranquillo aspetta il Psg, che sarebbe stato ancora più favorito, contro il Borussia. Nell’altra, il Chelsea va con il Real Madrid, che magari è la solita favorita, non tanto o non solo per Zidane.

Guardiola, dunque, si aggiudica il confronto proprio con il bosniaco Edin Terzic, classe ’82, carriera anonima da giocare, in categorie minori, in Germania, e poi vice al Borussia, al Besiktas in Turchia, in Inghilterra al West Ham e dal 2018 a Dortmund, promosso da dicembre dopo l’esonero di Favre.

Terzic, dunque, 38 anni, si difende e bene, per un’ora, nei confronti del guru più guru, il catalano Guardiola, ex regista del Brescia di Mazzone e Roberto Baggio, del presidente Corioni e anche della Roma. I celesti, dunque, in pantaloncini bianchi, sono un pizzico leziosi, girano palla, si specchiano però non affondano, tengono a galla lo sceicco che da un decennio in Europa duetta a distanza con il Psg dell’altro sceicco.

Il Borussia si aggiudicò la Champions sulla Juve, un quarto di secolo fa, era fra le meno accreditate dei quarti. Con la girata aerea di Stones, il portiere Hitz è molto attento. Senza pubblico, il City ha gioco più facile, non è tambureggiante, nel primo tempo, i gialloneri aspettano, sereni. De Bruyne è forse il miglior non attaccante al mondo, predica a tratti in un certo deserto, la manovra è spesso scolastica.

Il pari arriva presto, su rigorino, un tocco di mano in area, di Emre Can, maldestro, testa-braccio, l’arbitro non ha dubbi e il Var non lo corregge. Dal dischetto Mahrez, Hitz indovina l’angolo senza arrivarci. Poi la traversa di Ruben Dias, girata aerea su angolo. 
La reazione della squadra di Terzic è limitata, un colpo di testa alto, da punizione. Il City colpisce, un destro di De Bruyne su Hummels esalta Hitz. Poi il sinistro di Foden, a sorprendere il portiere. Al Borussia servirebbe il 4-2, per qualificarsi, dunque tre gol in un quarto d’ora. Ha una chance Mahrez per il tris, contrato. 

Buonanotte alla Germania. Le semifinali sono molto inglesi e un po’ spagnole e francesi. L’Italia si è fermata agli ottavi.

Da “Ilmessaggero.it”

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