Ilmessaggero.it. Pellè al Parma 9 anni dopo: «La Cina mi ha cambiato la vita. L’allenatore Magath sembrava Zeman»

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di Vanni Zagnoli

Nove anni dopo il passaggio alla Sampdoria, Graziano Pellè ritorna a Parma. Da allora è stato in Olanda, al Feyenoord, in Inghilterra, al Southampton, e 4 anni in Cina, dove si è aggiudicato la coppa nazionale, con lo Shandong Luneng. Soprattutto, con Antonio Conte era stato in nazionale. Sbagliò uno dei rigori del quarto di finale agli Europei del 2016, contro la Germania, gli altri errori furono di Zaza, Bonucci e Darmian, altro ex del Parma. Le ultime presenze furono con Ventura, l’amichevole persa con la Francia e le gare di qualificazione ai mondiali con Israele e Spagna. Pellè si è fermato a 9 gol in 20 gare, una buona media realizzativa. Ritorna in Italia a 35 anni.

Graziano, quando sarà pronto per giocare?

“La stagione in Cina è terminata a fine anno, ho lavorato per essere in condizione. Devo entrare e dare una mano la mano al momento giusto. Decide mister D’Aversa, spero di fare bene, non ho alibi”.

In Asia ha viaggiato alla media di un gol ogni due gare.

“Cinque anni fa, la scelta di andare lì era la migliore possibile. Da professionisti, si dà il massimo ovunque. Ho raggiunto una maturità tale da rispettare un campionato al di sotto di quelli europei. Gli allenamenti sono intensi, nel primo anno ho avuto come tecnico Felix Magath, una specie di Zeman, con cui si deve correre e lavorare, curavamo tanto la parte fisica”. 

Come ha vissuto la pandemia in Cina?

“E’ partita in inverno e in quel periodo non si giocava. Eravamo in ritiro all’estero, quando tornammo la situazione era migliorata. Con il regime, c’è grande rispetto delle regole, quasi 2 miliardi di persone hanno fatto la loro parte per far passare il periodo. Abbiamo giocato in una bolla per 5 mesi, con controlli severi e quarantena. Eravamo chiusi in una struttura, non è stato facile, come del resto in tutti i campionati”.

A Parma disputò una buona mezza stagione, con Franco Colomba in panchina, e poi passò alla Sampdoria, in serie B.

“Trovai l’equilibrio giusto subito dopo l’esperienza crociata. Mi impegnavo tanto, in tandem con Giovinco feci abbastanza bene: Sebastian sfruttava le mie caratteristiche e segnava qualche gol. Ho raggiunto la maturità per capire cosa fare, il calcio deve essere curato nei dettagli, anche nell’alimentazione. Ho avuto un exploit internazionale grazie al modo di approcciare questo lavoro, sono cambiato abbastanza, più completo”.

Avverte meno la pressione?

“A me la pressione piace, si è sotto pressione ogni domenica, è parte del lavoro, bisogna viverla in maniera positiva. Siamo in tanti, non è il singolo che farà svoltare la stagione del Parma”. 

Che serie A ritrova?

“E’ un periodo particolare in tutto il mondo, non è la situazione migliore. Il campionato era in una fase di crescita, nel 2012 stava cambiando mentalità, si investiva su strutture: è sempre affascinante, uno dei più combattuti”.

Negli ultimi anni sono tornati in tanti dall’estero, nel Parma Gervinho dalla Cina. Cosa si porta di quelle esperienze lontane?

“Cercherò di fare il massimo, spero di aggiungere qualcosa. Il calcio non è solo fisico o talento, è anche mentale, dunque la gestione dei momenti. Ho raggiunto un’apertura mentale tale da poter gestire al meglio questi sbalzi”.

Per il coronavirus, il governo cinese ha imposto alla federcalcio di fissare a 3 milioni di euro lordi il tetto massimo degli stipendi ai giocatori, ovvero a un milione e 750 mila euro netti. Pellè, perchè ha scelto Parma?

“Dall’ultima partita ho avuto una serie di chiamate per ripartire, ho aspettato un po’ per avere la scelta giusta. Il Parma mi ha mostrato più voglia di avermi, non tanto il bisogno. Ero stato qui tempo fa, lasciai metà lavoro fatto. Sono orgoglioso, mi piace dare alle persone ciò che trasmettono, penso di dover dare di più a questa piazza. A livello economico la Cina mi ha cambiato la vita, ho sempre dato il massimo per rispetto alla società che mi ha voluto”. 

La squadra di Roberto D’Aversa però è penultima, con un punto sul Crotone e a 4 dal Torino, in zona salvezza. Il resto è lontano, lo Spezia è già a 8 punti… 

“Arrivo in un momento particolare, ne ero consapevole. Ringrazio il ds Marcello Carli e la società, è una scelta che ho voluto fortemente. Siamo coscienti della posizione, non possiamo piangersi addosso, occorre reagire, il calcio cambia da un momento all’altro. Siamo in una situazione negativa, possiamo solo svoltare, cercherò di aiutare a ribaltare la situazione”. 

Il Parma viene da un punto in 10 gare, compresa la coppa Italia. Neanche l’esonero di Liverani ha arginato la crisi.

“Mister D’Aversa è testardo, ama fare le cose per bene, pretende il massimo. Dobbiamo seguirlo, ha idee. Ho avuto bravi allenatori, è un bene averne uno che spinge sul lavoro”. 

Dal Feyenoord è passato anche Joshua Zirkzee, arrivato a Parma dal Bayern. Ha 20 anni e fra i giocatori preferiti ha proprio Pellè...

“L’ho ringraziato di persona. Viveva vicino a Rotterdam, io avevo fatto abbastanza bene, in Olanda. Ha qualità e prestanza fisica, è giovane, dobbiamo cercare di migliorarlo. Deve impegnarsi, come tutti. In attacco siamo tanti e tutti bravi”.

Il transfer per Graziano Pellè è arrivato e lunedì, a Verona, potrebbe subentrare.

Fra le notazioni del ds Carli, una merita una sottolineatura. “Siamo una società perfetta – dice chi ha costruito questo Parma -, paghiamo gli stipendi senza rinviare, non c’è una cosa a cui possiamo aggrapparci per non tirarci fuori. Se non lo faremo, sarà perché non saremo stati in grado”.

Da “Ilmessaggero.it”

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