Ilmessaggero.it. Il Modena licenzia Crespo: dopo Panucci (Livorno), ex cocco di Capello, via l’argentino. E lady Alessia: “Lavorava gratis”. Il contratto è basso, eppure Caliendo non lo paga

Hernan Crespo, 40enne argentino
Hernan Crespo, 40enne argentino

http://sport.ilmessaggero.it/calcio/via_l_ennesimo_allenatore_debuttante_di_nome_crespo_imita_panucci_esonerato_e_inzaghi_stramaccioni_seedorf_e_lo_stesso_marcolin-1634056.html

di Vanni Zagnoli

“Il nome va bene per due settimane, cattura l’attenzione dei giocatori grazie al magnetismo, ma il passato sul campo poi finisce lì”. E lì iniziano i guai, perchè Hernan Crespo, 40 anni, ex centravanti della Lazio e vicecampione d’Italia con il Parma di Ancelotti, viene esonerato, al debutto assoluto in panchina. Alle spalle ha quella grande carriera fatta di Libertadores con il River Plate, di gol a Parma e Milano, su entrambe le sponde, compreso nella finale di Champions di Istanbul, poi persa ai rigori dal Milan. E poi Lazio e Chelsea, sino al ritorno al Parma, dove Colomba gli preferiva Graziano Pellè, giustamente.

Crespo doveva andare a giocare in India, restò rifiutando il Lentigione, squadra ora in serie D, nel girone con il Parma. Rimase in Emilia anche perchè aspettava soldi dal presidente Tommaso Ghirardi, magari gliene aveva prestati, come i 100mila euro elargiti dal team manager Sandro Melli, decisamente meno ricco del cannoniere argentino.

Dunque, quel credito mai esatto era stato tramutato in opportunità lavorativa, alla primavera del Parma, discreta stagione fra gli inenarrabili guai societari, fra docce freddi e pulmini guidati da Hernan in persona, che alternava magari il lunedì in tv, a Fox Sport dall’ex collega Paolo Di Canio.

Niente di memorabile, insomma, eppure Antonio Caliendo lo sceglie, chissà perchè. Eppure aveva già esonerato il debuttante Marcolin, appena preso il Modena. L’ex centrocampista laziale venne licenziato anche a Padova, con un punto in 7 gare, mentre a Catania si salvò grazie a una cinquina di vittorie accomodate. Ieri ha debuttato fermando la capolista Crotone, di più non poteva. E’ andata peggio all’altro subentrato, Franco Colomba, 61enne superato allo scadere a Livorno dal rigore di Marchi (Pro Vercelli) concesso per un fallo di mano.

I licenziamenti di Panucci e Crespo, le mancate conferme di Filippo Inzaghi e Andrea Stramaccioni (Udinese, dopo l’esonero all’Inter) e tante altre storie analoghe nel calcio di questo millennio confermano come convenga puntare a prescindere sull’esperienza, salvo due eccezioni: Guardiola che parte dal Barcellona B e poi vince tutto e un Montella in difficoltà solo alla Sampdoria, dopo il subentro dignitoso a Ranieri (Roma) e le annate strepitose al Catania e pure alla Fiorentina, con semifinale di Europa league, con tanto di eliminazione del Tottenham, non riuscita all’affabulatore Paulo Sousa.

Ecco, volete mettere Sarri, Benitez e la compagnia cantante che si è fatta la gavetta partendo magari dalla Lega Pro, come Donadoni, nel 2000 al Lecco? Spesso il meglio si dà lontano dal grande calcio, altro che Nando Orsi, subentrato a Livorno in A ad Arrigoni, partito dalla D? L’elenco è infinito, di quanti erano giocatori modesti e hanno dato spettacolo, senza arrivare in A. Su tutti il ruvido Gustinetti, quasi promosso con la Reggina (esonerato a 6 giornate dalla fine) e con l’Albinoleffe (superato dal Lecce del coriaceo Papadopulo).

Ecco, tutto questo serve da lezione al presidente Tavecchio. Niente scommesse, come Cannavaro o Di Biagio, meglio il basso profilo di Gasperini o Ventura. L’importante è saper insegnare calcio, giocar bene, non il nome, nè la favella o il “contismo”.

P.s. Un gruppo di ultras canarini, molto più effervescenti dei carpigiani “Guidati dal Lambrusco” o dei timidi sassolese, è entrato in sala stampa, ha sfondato la porta ed è arrivato agli spogliatoi. Il ds Taibi ha poi comunicato l’esonero, in assenza del presidente Caliendo. A quel punto è intervenuta con i giornalisti lady Alessia Crespo, romana e romanista. “Tanto allenava gratis”. Probabilmente si erano accordati per una cifra bassa, in fondo la famiglia è molto ricca, grazie, ai 18 anni di professionismo di Hernan, fra Argentina, serie A e Premier, ma più probabilmente non era mai stato pagato. E’ nello stile Caliendo, procuratore di 10 finalisti al mondiale di Italia ’90, inventore di questa figura nel nostro Paese e del Golden foot di Montecarlo, ma con il braccino corto nei confronti della squadra che ha comprato al massimo per un milione dal patron Romano Amadei, adesso felice al Lentigione, dove ha sede la sua Immergas, dopo quell’unica salvezza in serie A del 2003, con De Biasi in panchina.

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