La Gazzetta del Sud, la serie A del Crotone. Corini debuttò da allenatore con i pitagorici: “Stoian è tornato ai livelli del Chievo. Per salvarsi occorre resistere alle crisi, ai cicli di sconfitte. E’ il ds Ursino il segreto”

Eugenio Corini era titolare in serie A nella Juve, nel '90-'91, a 20 anni
Eugenio Corini era titolare in serie A nella Juve, nel ’90-’91, a 20 anni

La versione integrale della lunga chiacchierata con Genio Corini, per la Gazzetta del Sud, uscita lunedì.

Vanni Zagnoli

Il Crotone debutta in serie A e lì Eugenio Corini è stato primattore, con due salvezze larghissime al Chievo. Un anno e mezzo fa venne esonerato immeritatamente, arrivò Maran e convinse di più sul piano del gioco, come risultati però l’ex regista del Palermo era stato perfetto, soprattutto nel subentro a Sannino. Risponde alla Gazzetta del Sud mentre osserva il figlio Filippo, 14 anni, regista della Paluani Life, ovvero nel Chievo giovanissimi.

Genio, aveva debuttato in panchina proprio in rossoblù…

“Subentrai a Menichini, che venne richiamato dopo 10 partite. Iniziò la stagione successiva, sino al subentro di Drago. Che si salvò, approdò ai playoff e di nuovo si salvò. E adesso la promozione con Juric”.

Corini finì allora in Lega Pro, a Frosinone, rilevando Carlo Sabatini. E dopo di lei i ciociari vissero il quadriennio memorabile con Stellone.

“Due promozioni e la salvezza in A svanita a una giornata dalla fine”.

Ora Ivan Juric fa bene a tornare al Genoa, da capoallenatore?

“Si parla ancora di ipotesi, perciò evito di commentare. Merita un voto altissimo, con quella squadra di giovani. La società è ambiziosa e anche la scorsa stagione sperava nel salto. Molto ruoto attorno alla capacità del ds Ursino di scovare talenti e inserirli nell’ambiente giusto. A parte l’ultima salvezza, complicata, le annate sono spesso brillanti. Juric fa un grande lavoro anche per identità e spirito, al punto che si è giocato il primato con il Cagliari, più attrezzato”.

Quali pitagorici apprezza maggiormente?

“Tanti, anche se non c’è più nessuno, di quei miei due mesi. Eccelenti gli esperti Cordaz e Clayton, gli interni Barberis, Salzano e Capezzi, i laterali. Mi fa piacere che Stoian (in copertina con la maglia gialloblù, contro la Roma, in serie A) sia tornare il ragazzo che lanciai a Verona. Naturalmente brilla Budimir, Palladino dopo la condizione ripresa. Juric è molto bravo nelle rotazioni, così i pitagorici tengono un ritmo importante”.

Chi acquisterebbe per la serie A?

“Ursino cerca di mantenere la linea verde, migliorerà l’ossatura con elementi di esperienza. La presidenza e il direttore costruiranno una rosa adeguata per competere alla salvezza”.

Ecco, quali sono gli ingredienti fondamentali?

“Conta la capacità di restare compatti nei momenti delicati, a lungo i risultati possono non venire e la resistenza è decisiva. E’ così che il Carpi ha sfiorato il miracolo, mentre il Frosinone sino a 4-5 domeniche dalla fine era benissimo in corsa. Nelle difficoltà va trovata la forza”.

Passiamo in rassegna i dirigenti crotonesi?

“Il vicepresidente Gualtieri era già consigliere di Lega, ai tempi miei, con la famiglia Vrenna è animato da grande passione. Anche con me Raffaele fece la battuta: “Vorrei la serie A”. Diciamo che è stato lungimirante, crea le situazioni giuste, valorizzate al massimo”.

Lo stadio Ezio Scida avrà il peso del Matusa per il Frosinone?

“Come ambiente è perfetto per una provinciale, con gli spalti vicini al campo, aiuta chi lotta per non retrocedere. Ai ciociari è mancato un rendimento esterno sufficiente, ma in casa hanno convinto. A parte la sconfitta con il Palermo, risolutiva per entrambe”.

Dipinga ora la galleria dei calabresi di serie A e B.

“Floccari e Maietta nel Bologna, come Missiroli e Berardi nel Sassuolo, hanno un ruolo fondamentale e sarà tale anche per le prossime stagioni. In B, si fanno largo i fratelli Gatto, Massimiliano alla Pro Vercelli, Leonardo a Salerno, passando per il Vicenza: era cresciuto nella primavera del Chievo, è rapido e scaltro, si era allenato anche con me. Alla Ternana, Ceravolo si conferma ottimo centravanti, attacca la profondità, migliora come leader e meriterebbe la serie A. Modesto è stato mio compagno a Palermo, è sempre a posto, ha qualità e anche al Crotone lo dimostra, tantopiù da crotonese. Quando si vince, contribuisce tutta la rosa, a motivare continuamente e a creare la bella alchimia”.

Chiudiamo con i tecnici calabri…

“Gattuso è in finale playoff per la promozione in B, con il Pisa. Lo ricordo al Palermo, è un passionale, dà tutto se stesso. A Latina Iuliano era subentrato bene, un anno fa, è stato congedato troppo presto. Gli esoneri capitano, anche non per demeriti propri: al debutto aveva dimostrato valore, salvando in anticipo i pontini. Perrotta ha scelto l’impegno con l’assocalciatori, eravamo assieme nel Chievo e dopo una carriera da campione del mondo mostra intelligenza: farà strada anche nell’Aic”.

 

A cura di Giangabriele Perre

 

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