La Gazzetta di Parma. “Silenzio e strazio. Atmosfera surreale”. Jacopo Massari, salsese e azzurro del volley, gioca a Parigi da tre settimane. “Adesso niente sarà più come prima”.

Gazzetta di Parma. Jacopo Massari, 27 anni, schiacciatore di Salsomaggiore, è alla prima stagione nel Paris volley.
Jacopo Massari

Vanni Zagnoli

“Notte buia qui a Parigi. Tranquilli sto bene, grazie per i messaggi”. Scrive così, su facebook, venerdì a mezzanotte, Jacopo Massari, salsese e azzurro del volley. Si era aggiudicato l’argento in coppa del mondo e il bronzo europeo, con ingressi rituali in Giappone. Poi lo schiacciatore è andato a giocare in Francia.

Jacopo, com’è l’atmosfera lì, in queste ore?

“E’ surreale. Con il passare del tempo, ci si renderà conto meglio di cosa sia veramente successo”.

Nel mondo milioni di persone provano paura, anche a migliaia di chilometri di distanza. Lei?

“C’è preoccupazione, non si può essere tranquilli, rimaniamo in casa e aspettiamo notizie”.

Dov’era, durante gli attacchi?

“Mi trovavo in casa, dopo l’allenamento delle 11 avevo il pomeriggio libero ma mi sono riposato. Da poco avevo finito di cenare quando ho ricevuto messaggi e chiamate: “Come stai?”. “Sei a casa?”.

E’ l’unico sportivo italiano nella capitale francese?

“In squadra con me c’è l’alzatore Davide Saitta, impiegato spesso in nazionale dall’ex ct Mauro Berruto”.

Nello spogliatoio come avete commentato?

“Ci sono poche parole per giudicare l’accaduto. Non ci siamo ancora visti, abbiamo vissuto questa situazione in silenzio, con rispetto per le vittime”.

Che idea si è fatto degli attentati?

“Indubbiamente erano stati organizzati nei particolari, rappresentano un colpo molto duro: per Parigi, per la Francia, ma pure per noi. Devono farci riflettere, io sono veramente addolorato”.

Come vive un parmense a Parigi?

“Sino a ieri vivevo con serenità questa nuova esperienza, ora ammetto che sarà diverso. Comunque ringrazio tutti per i tantissimi messaggi di sostegno che mi sono arrivati in queste 24 ore. In questo difficile momento, sono vicino al popolo francese e parigino”.

Abita nel XIII arrondissement, il quartiere universitario, dove si trova anche lo Stade Charlety, l’impianto del Paris volley.

”Siamo a 20’ da dove si sono verificati gli attacchi. Là è pieno di locali e musei, mi ero appuntato di visitare la zona a breve”.

Un anno fa c’era stato l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo.

“L’avevo seguito da casa, giocavo a Piacenza. Sono a Parigi da 3 settimane, pensavo che in una città così grande potessero capitare di nuovo attacchi simili, ma di questa portata era impossibile prevederlo. Al momento è chiusa anche la metropolitana, almeno in parte”.

E ovviamente è sospeso il campionato di volley.

“Gli allenamenti sono fermi a tempo indeterminato, la società ci ha consigliato di uscire il meno possibile. Non sappiamo nemmeno se martedì giocheremo in Champions, contro Mosca”.

 

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