La morte di Giorgio Squinzi. Da Libero, l’intervista dell’agosto 2013, alla prima edizione del trofeo Tim: “Non so se compreremo lo stadio di Reggio, basterebbe poco per sistemarlo. Vinceremo il campionato… La Juve ruba anche in amichevole…”

Giorgio Squinzi, a sinistra, con Vanni Zagnoli

Vanni Zagnoli

Reggio Emilia

Le favole fioriscono così, dal basso, in 9 anni dalla serie C2 al triangolare Tim vinto su Milan e Juve. 

Giorgio Squinzi, sensazioni?

“Beh, adesso vinceremo tranquillamente il campionato”, scherza l’imprenditore milanese, 70 anni, da uno presidente di Confindustria.

I neroverdi hanno bloccato la Juve sullo 0-0, perdendo solo dal dischetto…

“La squadra ha risposto in maniera autoritaria e impressionante, dando una lezione di gioco straordinaria. Poi i bianconeri hanno tentato il solito furto sui rigori, gli è anche andata bene, ma alla fine abbiamo vinto noi”. 

E il Milan, di cui è così tifoso?

“Evidente che non fosse quello vero. Peraltro ammetto che al secondo gol di Gaetano Masucci ho esultato, evitando di farmi vedere da Galliani e dagli altri rossoneri: l’attaccante è con noi dal 2004, inoltre è nipote di un cliente Mapei della provincia di Avellino”.

Eusebio Di Francesco mantiene l’intelaiatura della promozione, innestando il vivace lo sloveno Kurtic, ex Palermo, e il romeno Alexe, sgusciante contro il Milan.

“Serve qualche ritocco, non faremo follie nelle ultime 5 settimane di mercato. Martedì è arrivata la conferma che il telaio di base è valido anche per la serie A, con il portiere Pomini e il centrale Terranova; il capitano Magnanelli, il giovane Berardi e il trequartista Missiroli, senza dimenticare l’innesto del centravanti Zaza”.

Nel 2008 Massimiliano Allegri autografò il salto in B, la piantò in asso per il Cagliari: “Ci aveva assicurato che sarebbe rimasto per alimentare il progetto Sassuolo – accusò -, da un giorno all’altro se n’è andato. Ho dubbi sulla sua affidabilità per un piano sul medio–lungo termine, ma è un problema suo”.

“Prima della partita ci siamo salutati amichevolmente, come sempre. Non sono questi i veri risultati del calcio, però sono belli”.

E l’uscita di Constant per i cori razzisti?

“Un brutto episodio, che non si deve ripetere. Avevo capito che qualcosa era accaduto, ma eravamo dalla parte opposta del Mapei stadium”.

Per riprenderselo, la Reggiana offre al tribunale 3,650 milioni, la Mapei glielo soffia?

“Non so se lo compreremo. Con qualche completamento, i nostri tecnici in pochi mesi lo renderanno fra i più accoglienti d’Italia”. 

L’obiettivo è solo il quartultimo posto?

“Una salvezza tranquilla, per quest’anno”.

Poi punterà all’Europa League? Ma con quale asso?

“Dobbiamo scegliere tra Ibrahimovic, Messi e Neymar, però qualcosa faremo…”.

Chi vincerà lo scudetto?

“Sulla carta è più attrezzata la Juve, però vediamo, il Sassuolo potrebbe crescere…”.

Adriana Spazzoli le ha dato due figli: Marco, 41 anni, è responsabile di ricerca e sviluppo, Veronica (40) si occupa di pianificazione strategica e ricerche di mercato. Nel calcio la famiglia come si trova?

“Non sono così coinvolto in prima persona, lo seguo in tv, allo stadio vado raramente, martedì era un’occasione straordinaria, per un’esperienza molto divertente che ogni tanto ripeterò, rimango assorbito da Mapei e Confindustria”. 

Dal ’93 al 2002, il marchio dominava il ciclismo, non solo i cementi: il britannico Froome ha stravinto il Tour de France, perchè è tanto discusso?

“Sono rimasto choccato. Saliva il mont Ventoux a 120 pedalate al minuto, contro le mie 30. Qualcosa non mi torna. Ma ho una decina di bici e resto appassionatissimo”.

Da “Libero” dell’agosto 2013

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