La Statistica (Matteo Pia). Che cosa può dare ancora Cassano? Ecco i numeri che potrebbero incuriosire le formazioni che lo cercano.

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Antonio Cassano

(v.zagn.) Lo studio di Matteo Pia con il suo sito di statistiche

Antonio Cassano ha rotto con il Parma e, dopo aver rescisso il contratto che lo legava agli emiliani sino al 30 giugno 2016, ha deciso di mettersi sul mercato. Ma che cosa ci si può ancora aspettare dal talento di Bari Vecchia? Il giocatore è ormai un classe 1982. Maturo sì, ma probabilmente in una parabola discendente della carriera, come verrebbe da giudicare in base ai suoi primi sei mesi stagionali, piuttosto tribolati. Abbiamo analizzato il rendimento di Cassano (limitatamente al campionato) dal 2009-10 al 2014-15 ed ecco la nostra risposta.

La prima parte dell’analisi riguarda i dati medi che meglio possono descrivere il valore di un giocatore delle sue caratteristiche: tiri in porta, dribbling, key-passes, assist, cross, palle filtranti, palle lunghe, falli subiti, duelli aerei e palle perse. Scopriamo come la stagione 2013-14 sia consistita in una sorta di nuova giovinezza, che ha visto FantAntonio nuovamente al centro di un progetto tecnico, accentratore di gioco e decisivo sotto molteplici punti di vista. A livello di finalizzazione, i suoi tiri medi erano saliti di 0,6 a partita (da 1,1 a 1,7), mentre i key-passes avevano sfiorato il record del 2011-12 (2,7 contro 2,7). La prima parte della stagione 2014-15, con tutti i problemi affrontati a livello personale e di squadra, è invece coincisa in una diminuzione dell’output di Cassano.

I tiri sono crollati (-0,5 a partita), gli assist e i dribbling si sono addirittura dimezzati (0,5 soltanto, minimo nel periodo analizzato). Quel che sorprende è lo 0,1 in palle filtranti, una cifra irrisoria nemmeno lontanamente sfiorata nel resto della carriera. Le palle perse restano in linea con il passato e i molti palloni toccati, ma le sensazioni di un appannamento si confermano consistenti.

L’analisi delle percentuali realizzative (questa limitata al periodo 2012-15 e al netto dei rigori) è invece di senso opposto: la percentuale realizzativa è salita del 4,2%, quella totale è scesa soltanto di un modesto 0,68% e a perdere è stata soltanto la SOT, scesa del 7,3%. Viene da pensare che se Cassano avesse cercato maggiormente la porta, avrebbe confermato un buon bottino di reti.

Ma Cassano non è soltanto un realizzatore, è un uomo di straordinaria qualità, capace di mandare in gol pressoché chiunque. L’ultima parte della nostra analisi riguarda dunque la percentuale dei passaggi realizzati e la frequenza dei suoi servizi ai compagni. Nel corso del suo anno e mezzo a Parma, è stato al centro del gioco come mai gli era accaduto in carriera (circa 42 passaggi a partita di media) e ciò ha fatto sì che le sue percentuali di passaggi riusciti scendessero ai livelli del periodo doriano (69,2% di media a Parma, 68,9% a Genova).

Il picco è stato raggiunto nel 2011-12 (79,7%), quando però ha tenuto al minimo i passaggi (32,3 a partita, il minimo sono i 25,5 della seconda parte del 2010-11, guarda caso sempre al Milan). Viene dunque da dubitare che il giocatore stia vivendo un vero e proprio deterioramento. Con le motivazioni giuste, può fare la fortuna di chiunque.

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