La vigilia del Parma. I curatori: “Vorremmo indire la prima asta attorno al 15 maggio”. Donadoni: “Manenti è stato messo laddove è giusto che stia per quanto ha fatto. Il pregresso va scandagliato, chi ha sbagliato deve pagare in maniera pesante”

I curatori fallimentari Anedda e Guiotto
I curatori fallimentari Anedda e Guiotto

 

 

Qualche frase significativa dalla conferenza stampa dei due curatori fallimentari del Parma, Anedda e Guiotti.

 

“L’intenzione è indire la prima asta attorno al 15 di maggio, il debito sportivo di 74 milioni potrebbe ridursi attraverso transazioni. Entro il 15 aprile dovremo riferire al comitato dei creditori e al giudice delegato se il Parma potrà concludere il campionato, dobbiamo capire se i costi di gestione saranno minori o maggiori dei 5 milioni stanziati dalla Lega. Se ci saranno le condizioni, chiederemo risarcimenti nei confronti dei responsabili di queste situazioni”.

E poi gli affondi di Donadoni: “Qui c’erano persone che si sono compartate da opportuniste, questo mi ha disgustato e levato parecchie energie. Nel calcio e nella vita, chi pensa agli altri viene spesso sopraffatto da chi pensa al proprio tornaconto. C’è chi paga le conseguenze dei danni fatti da altre persone, che non sono degne di stare in questo mondo sportivo. Siamo stati presi in giro, raggirati: Manenti è stato messo là dove è giusto che stia per quanto ha fatto, c’è però un pregresso che va scandagliato. Chi ha sbagliato deve pagare in maniera pesante, non ci sono alibi”.

Il messaggio è indiretto all’ex presidente Ghirardi e all’ex ad Leonardi, che però non vengono nominati: “Avete messo questa società in ginocchio, è giusto che ne paghiate le conseguenze”.

donadoni-sconsolato-parma-ottobre-2014-ifaDonadoni sarebbe disposto a rinunciare a parte dello stipendio, pur di salvare il Parma, indebitato per 63 milioni, sul piano sportivo. “Da inizio anno non prendiamo un euro, figuriamoci se a me può pesare rinunciare a qualcosa per mantenere il titolo sportivo, non c’è nessun problema”.

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