Le intimidazioni ricevute dai Boys, l’aggressione, le offese anche a Noceto. Le intimidazioni anche a Mancasale, al bar di ultras della Reggiana. Il diritto a raccontare emozioni, soprattutto in regione. A spiegare che la Ciociaria da due anni era da A, per gioco, soprattutto un anno fa. Il diritto a seguire più squadre, a essere una voce fuori dal coro

Con Marco Picconi

Vanni Zagnoli

Voglio ringraziare le maschere che prestano servizio al Parma e a Noceto, per non essere stato aggredito, venerdì sera, a Noceto, alla festa di Parma partecipazioni.

Seguo il Parma dal ’94, per molte testate, e la scorsa settimana aveva fatto la scelta di andare a Frosinone. Per almeno 3 testate.

Stavo raccontando in video, in una pausa, l’emozione della Ciociaria, e anche mia, nell’avvicinamento a una promozione annunciata e poi sfumata.

In diferita, in ossequio a ogni regolamento, con molta discrezione.

Nel video che non ho voluto levare parlavo di strameritata, di una terra che è lontano dall’economia, dalle star, di tanto. Di Niente. Molti video, emotivi, emozionali.

Uno di questo è stato considerato porta sfortuna del Frosinone, ma anche portafortuna del Parma, nulla di voluto.

E’ finita che il Parma è salito e io sono stato bersagliato con insulti da alcuni tifosi.

“Fiol d’na putana”.

Mia mamma non c’è più, non ho reagito. Ho pensato solo a spiegare a un tifoso, ho spiegato l’emozione, spiego in tanti video come io segua tante squadre e protagonisti, sport e storie.

Ovvio che sia legatissimo al mio territorio, a tutto. Per me la professione è anche emozione, su vannizagnoli.it. Silvia era a casa, si sarebbe spaventata.

Durante l’intervista a Ermes Foglia, con la muscia alta, altri insulti, scherzi, sbeffeggiamenti. Poi dentro perchè non si sentiva, sono andati via.

Avevo paura, verso il parcheggio, tutto tranquillo.

Uno me l’aveva giurata: “Andrai alla macchina….”.

L’antefatto. Il 1° maggio, l’aggressione davanti alla sede dei Boys.

Passo, filmo una persona solo dalla cintola in giù, fuori dal locale, firlmo il parcheggio e poi la richiesta di avere il telefonino, di cancellare. Al rifiuto, calcio al telefono, vetro rotto, insulti.

Non so se denuncerò.

Eravamo all’aperto, in luogo pubblico, non c’erano volti, nulla.

E’ il principo. I tifosi non amano le riprese. Chi segue il Parma non può essere di Reggio, un reggiano non può fare di tutto.

La rivalità è bellissima ma c’è la professione. Quel che resta.

Ovviamente, i video sui tifosi e sui volti io cerco di farli ovunque. Se negli stadi non si può, fuori sì.

A Reggio, a Mancasale, vigilia di una partita. Divieto di riprendere i tifosi al bar ritrovo, ex Mangiafuoco. Offese, di tutto, anche lì. Intimidazioni.

A Ferrara, in curva, dentro sono vietati i video, fuori no ma qualcuno mi insulta: Toglio questo video” e via insulti.

No, riprendere i tifosi è sconsigliato, dentro, fuori, davanti, in luogo pubblico, privato.

Il diritto di cronaca copre nulla. Prevale, in me, il disagio, la paura.

Non è solo calcio, avviene anche nel basket, stranieri, nel volley meno.

La questura filma, non pubblica, crediamo. Noi abbiamo il dovere di raccontare quel che vediamo.

E’ dolorossimo non potersi aggirare per una festa, dover spiegare che con il telefono in mano stiamo cercando il basket, per scrivere di una partita di basket.

E’ dolorossimo essere insultati per avere parlato di serie A strameritata, in anticipo, del Frosinone.

Strameritata per la scorsa satgione, per i moglirmaneti, per la favola.

“Vai a Siena”.

Nessuna provocazione, nulla.

Il Frosinone magari non salirà, ma da 2 anni forse è al top, rispetto anche alla promozione in A e alla mancata salvezza.

E’ un peccato che manchino tutti gli ingredienti di base, per una sana rivalità.

Ovvero il giornalista, freelance, non può seguire tutto, non può dire che un’altra squadra, un altro ettritorio sono merievoli. Non può spiegare cosa intende, non può accompagnare, prima di scrivere e staccare, le emozioni di una trra povera, di un popolo che era in serie D, anni fa.

“Vai via o ti prendo qua davanti a tutti”, a metà festa.

“E’ un coglione”. E poi tanto altro, verso la fine.

“Ringrazia che siamo una città civile, altrimenti…”.

speravo in una civiltà superiore.

Chiedere a D’Aversa di Conte non va, se aveva pensato alle dimissioni neanche, dopo una vittoria, fra l’altro, difendere un giornalsita di testata dove sono anhio, ancora, per Parma-Ancona, eraq sconsigliato.

Nulla contro nessuno, anzi.

Sempre, più che mai, dal ’94, “Forza Parma”.

Una maschera mi ha chiesto se ho la coscienza posto.

Sì, perchè nella volata a 3 c’è stato molto equilibrio.

E spiegare la genesi di D’Avesa a Parma, di D’Aversa molto giovane, per Parma, come Longo, insomma tutta una serie di situazioni che spiega sempre e comunque il senso di esternaqzioni.

Forza Parma, ma anche forza tutte le altre squadre e sport e gente che, accredito o meno, un professionista con la moglie giornalista, presento o in remoto, ha il privilegio di raccontare.

Froza Parma, ma anche forza chiunque abbia una storia, trasmetta emozioni, forza Emilia, forza provincia, forza tanto, forza tutto. Forza sempre. Viva il Parma, ma anche l’Emilia, ma anche tutto quanto è emozione.

Grazie al Parma, mi ha commosso Fabrizio Pallini, due anni fa, in giuria per le vegtrine crociate.

Modello da Europa.

aspetto il Parma in Europa, al più prestom, ma anche il resto dello sport della regione.

Con o senza video, accredito o tessera o critiche o esternazioni.

Ah, avevo raccontato del no di fulvio Ceresini a intervista, di preferire Massimo Secondo, a ciui augurò la retrocessione.

Ha vinto Fulvio, la Pro è retrocessa.

Avevo però raccontato per 25′ in albergo, nel Parmense, la Pro.

Per me era stato emozionante. Anzi, l’imprenditore delle case di riposo.

Non ho mai mancato di rispetto al Parma, alla sua tifoseria, a nessuna tifoseria.

Anzi, i cori da stadio in macchina mi fanno compagnia e li evoco.

Sono forti, anche troppo. Evitere4i la maleducazione, ecco.

L’arlia è atavica.

Come già ho scritto più volte4, vorrei festeggiare la serie A del Parma anche a Reggio, in regione, in Lega, non sono presente ovunque, non sto bene da anni, ma ci sono, sempre, con il cuore. Con la voce.

Forza Parma, ma anche forza le altre squadre. Non pronuncio il Forza Reggiana, o sì, lo proonuncio.

Ho il massimo rispetto dei tifosi, dei personaggi, delle società sportive, delle storie, dei primi e degli ultimi.

Ho piacere di raccontare emozioni, magari di avere un taglio unico.

“Ha un bel coraggio a presentarti qua, va”.

Domenica, a Ferrara, scorsa, pago il biglietto in curva e filmo, fuori. Insulti su youtube, a che io rimuova un video.

Per lavorare bene, non è indispensabile essere redattori di grande testata o seguire solo una squadra.

Ovviamente, si tratta di poche decine di intolleranti, i più comprendono.

Formdabile la battuta del ds Faggiano, del Parma: “Mi meraviglio che 3 giornali ti abbiano incaricato, per Frosinone”. No, sono io che vado e ho avvisato.

Ah, dimenticavo, Ghirardi e Leonardi. Li criticavo anni fa, mi hanno sempre impedito le interviste ai giocatori, ma resto legato a quanto hanno fatto, alle emozioni fatte provare. E li vorrei intervistare.

Parma non li ha supportati, sul piano economico, adesso c’è un Parma da Champions?

Grazie a tutti, da Reggio.

 

Related Posts

Leave a reply