Volley. Maxicono, la festa a 25 anni dal grande slam in Comune a Parma. Da Gazzettadiparma.it

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Alcuni giocatori del Maxicono 1990 ieri mattina in comune col sindaco Federico Pizzarotti

Da Gazzettadiparma.it

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Parma – Il Comune di Parma vuole oggi ricordare una data storica per lo sport parmigiano e non solo: i magici momenti legati al Grande Slam Maxicono del maggio 1990. A 25 anni da quella data, l’Amministrazione ha pensato ad un momento di ringraziamento per i protagonisti di quello storico evento, quale segno di una città che non dimentica. Il momento è stato ricordato nella sala del consiglio comunale alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti, dell’assessore allo sport Giovanni Marani; di Carlo Magri, Presidente Fipav e Presidente Maxicono, di Gian Paolo Montali, allenatore Maxicono e di Claudio Galli, capitano Maxicono. Una sala gremita in cui erano presenti i protagonisti di quel magico successo, dai giocatori ai dirigenti della squadra, assieme ai giornalisti sportivi che documentarono la vittoria.

“Chi non ricorda i successi della Maxicono?”, ha rimarcato il sindaco Federico Pizzarotti. “Fu un periodo magico per la pallavolo a Parma, un tempo in cui grazie ai successi della Maxicono tanti giovani si avvicinarono a questo sport. L’auspico è che Parma possa ritornare a vivere quei momenti indimenticabili con nuovo slancio e impegno. Per questo il Comune si sta impegnando nella riqualificazione del palazzetto dello sport”.

L’assessore allo sport Giovani Marani ha ricordato lo spirito di quei giorni. “Uno spirito che deve essere recuperato in un tempo in cui il senso di appartenenza ad uno sport è venuto meno. Bisogna, quindi, riguardare a quei giorni non con nostalgia ma come esempio per il presente”.

Carlo Magri ha parlato di una squadra unita, “una grande squadra di cui non si ricordano il singolo giocatore o il presidente ma l’intera compagine, cioè la squadra stessa come entità unita e affiatata. E’ necessario guardare al futuro – ha concluso – e puntare in alto”.

Gian Paolo Montali ha ricordato come i successi di quegli anni furono essenzialmente legati e tre fattori: “l’ambiente, la passione e le motivazioni”.

Claudio Galli ha sottolineato come sia necessario “ricordare e festeggiare per riconoscere quello che è successo in una stagione sportiva irripetibile”.

Sindaco e assessore allo sporto hanno consegnato 56 pergamene a tutti coloro che hanno contribuito in prima persona a quei successi nel 25° anniversario del Grande Slam Maxicono.

Di seguito il ricordo dei giornalisti sportivi di quegli anni, di cui ha dato lettura il giornalista Gian Luca Zurlini

Ricordare il grande slam ,venticinque anno dopo, è ricordare una squadra entrata nella leggenda della pallavolo. Un gruppo fantastico che si era costruito sulla sofferenza delle sconfitte archiviate nel rispetto della riconosciuta superiorità degli avversari, senza mai cercare facili alibi, nella convinzione che prima o poi il vento sarebbe cambiato. Un gruppo per entrare nel quale essere campioni era la “conditio sine qua non” ma che non era sufficiente: serviva anche quello spessore morale che trasforma un grande giocatore in un fuoriclasse. Le coppe alzate quell’anno erano la sintesi , o se si preferisce il riconoscimento, di una filosofia di squadra che avrebbe portato a una serie impressionante di successi . Portare quella maglia faceva sentire l’orgoglio di appartenenza, quell’ orgoglio che quegli straordinari campioni avevano saputo estendere a tutto l’ambiente: dirigenti, tifosi, coloro che (come me )hanno avuto la fortuna di raccontare le loro imprese, e ancor di più all’intera città. Ecco perché a distanza di tanti anni “Maxicono” non è solo il nome che giganteggiava sulle maglie ma un grande, gradissimo, cono dal quale continuano e continueranno ad uscire idealmente tutti i volti di quegli splendidi protagonisti. Voglio evitare di fare i nomi per non cadere nell’errore di stilare una inevitabile classifica di valori: mi piace pensare, e ne sono convito , che in quella squadra, capace di diventare una fabbrica di emozioni, tutti abbiano avuto un ruolo primario, dai fuoriclasse(che erano i più), a coloro che hanno seduto in panchina, anche per una solo volta, e magari non hanno registrato neppure un ingresso sul terreno di gioco. Ci hanno fatto sentire orgogliosi di essere tifosi e parmigiani: grazie ragazzi. Francesco Silva
> Raccontare dal vivo, dai microfoni di Radio Emilia, le gesta della grande Maxicono, seguirla in ogni sua tappa in Italia e in Europa, viverne gli allenamenti, gli spostamenti e le partite, è stato per me insieme un onore, un piacere immenso ed una grande palestra professionale. A contatto con questi grandi campioni e ragazzi straordinari sono cresciuto come giornalista e come uomo. Oggi la grande pallavolo non abita più a Parma ma nessuno potrà togliermi il ricordo di quella che è stata una magnifica avventura.
Paolo Emilio Pacciani
Gli anni, che inesorabilmente fuggono veloci come i ladri, hanno anche il potere ed il compito di ricordare e di consegnare alla storia le imprese sportive. E’ trascorso un quarto di secolo dall’exploit del Maxicono che in rapida successione si è aggiudicato quattro prestigiosi trofei in ambito pallavolistico. Vittorie significative (Mundialito, Coppa delle Coppe, Coppa Italia e Campionato) che hanno disegnato il Grande Slam raccolto dal sestetto di Giampaolo Montali. L’unica squadra italiana in grado di mettere a segno un bottino così importante e sostanzioso. Un traguardo luminoso che il tempo non potrà mai cancellare. Un ricordo che gonfia il rammarico per quello che è stato e che ora non offre più alcuna opportunità di rivivere le entusiasmanti sfide con Panini Modena, Sisley Treviso, Messaggero Ravenna, Kappa Torino.
Gian Franco Bellè
Quello del “grande slam” è stato sotto l’aspetto sportivo un periodo straordinario e non facilmente ripetibile per la nostra città. Col passare degli anni i successi e le emozioni legate a quella che allora era la “Parma capitale del volley” hanno aumentano il loro peso specifico anche per l’inevitabile confronto con l’attuale posizionamento della pallavolo di casa nostra molto distante da posizioni di vertice. Chi magari con i capelli bianchi ripensa a quei tempi può ora, dopo una “decantazione” di 5 lustri, cogliere aspetti, come la capacità di fare squadra anche fuori dal contesto squisitamente agonistico, che allora potevano sembrare elementi di contorno ma che invece erano alla base dei trionfi.
Franco Ferraguti
Anteprima di una finale scudetto tutta da vedere con la Philips Modena costretta alla resa dopo una regular season con una sola sconfitta, da una Maxicono che, convinta ormai di avere annullato quella pressione psicologica che nelle ultime stagioni l’aveva sempre bloccata, non s’è lasciata sfuggire quello scudetto con la “Montali band” che festeggiava la vittoria più bella e per la Maxicono ha rappresentato un inimitabile Grande Slam che ancora oggi fa leggenda.
> Giorgio Robuschi
> Sono passati 25 anni ma le emozioni regalate da quel gruppo di campioni sono rimaste indelebili nei miei ricordi. E i grandi campioni si sono poi dimostrati grandi uomini nella vita successiva alla pallavolo. Mai come in quell’anno ho perso la voce tanto volentieri per raccontare splendide imprese sportive. Grazie a tutti loro per avermele fatte vivere e per essere qua oggi a ricordare una squadra, come la Maxicono, che è di diritto nella leggenda del volley. Gian Luca Zurlini
Il romanzo dello sport sa scrivere pagine romantiche e indimenticabili. Venticinque anni fa non c’era solo il calcio nei pensieri dei tifosi parmigiani. C’era la pallavolo degli anni d’oro. Quella squadra fantastica che si chiamava Maxicono diventò l’emblema di alcuni dei trionfi più esaltanti che la Parma sportiva ricordi. Epiche battaglie per lo scudetto, i derby contro Modena, le grandi sfide internazionali. Il Palasport di via Pellico diventava una stupenda arena stracolma di tifo e di passione. Protagonista assoluta fu una generazione di fenomeni, campioni indimenticabili guidati da un presidente come Magri e da un allenatore giovane ma capace di vincere subito come Montali. Quelle vittorie hanno travalicato i confini dello sport, succede così quando si vincono sfide impossibili. Trionfi che si sono consolidati come un marchio positivo e indelebile nella storia sportiva di Parma. Pietro Ferraguti, radiocronista di Radio Emilia.

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