Ilmessaggero.it. Mondiali di volley. Brasile superiore in difesa, l’Italia fatica in attacco, 3-2 e prima sconfitta

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di Vanni Zagnoli

Le vicecampionesse olimpiche battono al tiebreak le campionesse d’Europa e trionfatrici della Nations league. I ruoli si ribaltano, rispetto anche al maschile. A Bologna, la nazionale di Fefè De Giorgi aveva perso 0-6 la semifinale e la finale per il terzo posto, in Slovenia e poi in Polonia ha ritrovato il tremendismo dell’Europeo, esaltandosi con la Francia e poi con la Polonia padrona di casa, in finale.

Le azzurre avevano vinto sempre all’Europeo di Serbia, 9 gare, in Nations league 10 successi su 12 partite nella prima fase, perdendo solo con Turchia e Cina. Poi hanno concesso solo un set alla Cina, battendo 3-0 la Turchia a casa propria e questo Brasile. Naturale considerarle favorite per il mondiale. E probabilmente lo sono ancora, perchè pur giocando parecchio al di sotto delle proprie possibilità erano sul 2-1 e potevano chiudere in 4 set, avendo recuperato sul 18-19 e anche nel tiebreak avevano ripreso la parità a quota 12. E’ mancata ancora la freddezza di Egonu, utile in difesa, a muro, capace di arcuare la schiena su palle complicate ma poi di spedire fuori e lunghi palloni chiave o agevoli. Accade da sempre, in nazionale, fra Serbia e Turchia sembrava aver limitato gli sprechi e compiuto l’ultimo salto di qualità.

A Rotterdam, sempre in Olanda, Pietrini in campo, Sylla in panchina, a conferma che la capitana non è più titolare fissa, nelle gare chiave, fra Conegliano, che lascia per Monza, e nazionale. 

L’avvio è azzurro, il Brasile sale sul 5-8 grazie all’errore di Egonu, si fa riprendere e riparte. L’Italia resta dietro di un break, paga la difesa eccellente delle carioca. Mazzanti cambia alzatrice, con Malinov alza il muro, la mossa non basta, anche perchè Chirichella si prende due muri. Non si va oltre il 17-19, di Bosetti, entra anche Lubian, al centro, finisce 20-25 con 5 punti di Gabi e di Tainara. Errori azzurri, contrattacco al 10% e attacco al 21%, di fronte a un Brasile più preciso.

Va molto meglio il secondo parziale, sul 10-4 grazie a due muri di Danesi e una bella difesa di Orro. Mazzanti chiama il timeout sul +2: “Si vince in ricezione, andatevi a prendere la palla e migliorate in attacco”. Tenere alta la linea della ricezione è un po’ come nel calcio quando gli allenatori chiedono di avanzare la linea difensiva, magari per mettere in fuorigioco.

L’atmosfera resta rilassata perchè Tainara sbaglia, Monica De Gennaro esulta con una linguetta dopo la bordata di Egonu ai 106 orari. Pietrini si distrae su una palla comoda, comunque contrattacca il 16-11, anche grazie alla difesa di Egonu. Alessia Orro strizza l’occhio, sul +6 deve chiamare timeout Zè Roberto, sulla panchina verdeoro da 19 anni di fila, praticamente, è un record per il volley di alto livello.

Il gap sembra tornare quello di Nations league, nel 3-0 della finale in Turchia. Entra Fersino per rafforzare la ricezione al posto di Pietrini, Gennari ha la maglia del secondo libero e ancora attende di debuttare, il ct ritiene sia più utile una specialista della difesa che una quarta schiacciatrice-ricevitrice. Nel giro dietro, l’Italia gioca di fatto con due liberi, Egonu sbaglia due volte. Mazzanti allora richiede ricezioni anticipate, per coinvolgere le centrali in attacco. 

Entra Sylla per Bosetti sul 22-20, sul +1 è l’ivoriana nata a Palermo a chiudere un punto. Rientra Pietrini, il 25-22 è frutto di un tuffo di Sylla e della chiusura di Egonu. La nazionale più amata dagli italiani può esultare, si è ripresa la parità, come sempre mostra di saper soffrire, di fronte a Gabi, a Carol e a ben 6 muri. 

“Dobbiamo frenare il loro attacco”, chiede Matteo Bertini, il viceallenatore azzurro. Nel terzo set, Sylla resta dentro, con Pietrini, Caterina Bosetti rimane in panchina. Gabi chiude un scambio lungo, è già 0-4, 2-7 con il muro subito da Elena Pietrini, che nel 2019 rinunciò all’Europeo, a 19 anni. Adesso ne ha 22 ed è forse più titolare di Sylla e di Bosetti. Il muro di Danesi e l’ace di Orro impediscono alle brasiliane di involarsi, sul 6-8. La parità arriva al servizio, con Danesi, l’Italia passa sull’11-10 con il muro di Egonu, che poi spreca un contrattacco punto. Carol Gattaz si oppone sopra la rete a Pietrini, le sudamericane sono di nuovo avanti. Neanche Pri Daroit è precisa, Pietrini torna a esserlo, per il 16-14. In gare equilibrate, nel volley il terzo set è molto spesso determinante, l’Italia se lo aggiudica ma non basterà. Priscilla Daroit ridà la parità. Entra Fersino di nuovo per Pietrini, per ricevere meglio, Sylla vede benissimo nel chiamare il challenge, la sua schiacciata di molto fuori era stata impercettibilmente deviata e poi tocca con intelligenza il 19-17. Egonu sbaglia, Sylla no, poi l’ace d’astuzia del nostro opposto vale il 21-18. Dentro Malinov per Orro, spiccano la difesa di Sylla e la schiacciata di Egonu. Rientra Orro, l’Italia ha 3 setpoints, Egonu chiude al secondo e sorride: “Brave, dai”.

La sfida continua, senza poi tanta tensione perchè entrambe dovrebbero passare ai quarti di finale. La fast di Chirichella, che libera la propria gioia visto che in attacco incide poco e poi sigla anche il +2. Tainara firma il 6-7, gli scambi sono spesso lunghi e dunque spettacolari. Pietrini, Egonu, l’Italia torna avanti, peccato che Paola per due volte spedisca fuori. Si rifà con un muro su Gabi. Si continua così, punto a punto, con il Brasile a caccia del tiebreak e l’Italia paziente, escluso in un’altra chiusura di Egonu. Mazzanti ferma il gioco sul 13-16: “Possiamo colpire Gabi in seconda linea. Stiamo dentro al cambio palla, senza accelerare”. Una raccomandazione simile a quelle di De Giorgi all’Italia poi campione del mondo.

Sul -4 il set è compromesso, Chirichella e compagne comunque si battono, con il muro di Egonu e con Pietrini rientrano sul 18-19. Per equilibrio, è come fosse una finale, in realtà entrambe dovrebbero passare ai quarti.

Egonu sbaglia per l’ennesima volta una palla chiave, sul 19-22 è andata, tantopiù con il diagonale di Gabi. Lubian entra per Danesi a battere, non serve, 21-25. Nel quarto parziale neanche un punto per Sylla, comunque preziosa nel resto, manca l’efficacia globale in attacco.

Nella pallavolo spesso il quinto set premia chi è in rimonta o chi ha un potenziale superiore. Danesi piazza un muro, Egonu una schiacciata impossibile e poi chiude uno scambio infinito, di fronte al muro a tre. Pietrini sbaglia la ricezione, torna il suo tallone d’Achille, è Gabi a firmare il 5-7. A Sylla scappa un bagher, si cambia campo. Gabi sbaglia il +3, entra Lubian per Chirichella, poi Fersino per Pietrini. Rientra Cristina Chirichella e Sylla firma il controbreak tanto atteso, in diagonale per il 12 pari. Si rivede Bosetti per Sylla, giusto per battere, Pietrini tocca una schiacciata che, deviata dal nastro, sarebbe uscita e avrebbe capovolto i vantaggi. Una mancata copertura in difesa dà il secondo match point alle carioca, annullato da Egonu. Finisce 17-15, con il muro di Carol su Pietrini. 

Egonu ha messo 37 punti, 7 in più di Gabi che però ha avuto una percentuale superiore. L’analisi di Mazzanti: “Nella metà del quarto set abbiamo spinto meno in battuta e abbiamo avuto una certa frenesia nel contrattacco”. Anna Danesi fotografa la differenza: “Brasile superiore in difesa”

L’Italia può permettersi un’altra sconfitta, avrebbe buone chances di qualificarsi ai quarti anche perdendo sia con il Giappone che con la Cina. Facendo i calcoli, è molto difficile che Belgio o Olanda arrivino a 6 vittorie. E’ però fondamentale mantenere convinzione ed evitare un accoppiamento complimenti. L’Italia è ancora prima, nel nuovo girone, e oggi alle 14,15 affronta il Giappone, che vanta pure 5 vittorie ma un punto di meno. Cinque successi anche per il Brasile ma 14 punti, contro i 16 delle azzurre, seguono Cina e Belgio con 4 successi e 12 punti. Ne passano 4. Nel gruppo di Lodz, in Polonia, Serbia con 6 successi, Usa e Turchia a 5, Canada e Thailandia 4.

Da “Ilmessaggero.it”

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