Mondiale, la rivisitazione: nessun rimpianto per le eliminazioni di Italia e Inghilterra; ai quarti di finale sono passate le prime classificate degli otto gironi.

L’Italia non ha avuto rimpianti al Mondiale. E nemmeno l’altra grande esclusa Inghilterra. Ai quarti di finale sono passate le prime classificate degli otto gironi. Le nazionali africane non sbocciano mai e quelle asiatiche ancora meno. In queste storie mondiali che raccontiamo è bene analizzare i protagonisti che hanno reso interessante il torneo.

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Angel Di Maria

Angel Di Maria, o meglio l’Angelo argentino, è stato decisivo al 118′ quando su un passaggio illuminante del solito Messi ha piegato la Svizzera. Lo stesso centrocampista offensivo della Seleccion era già stato protagonista nella finale di Champions League con l’Atletico Madrid dove con una prestazione splendida risultò il migliore in campo. E’ stato anche il Mondiale dei numeri 10. Dal colombiano James Rodriguez che ha stregato il mondo del calcio con la sua capacità elegante di stoppare con il petto e gonfiare la rete al volo contro l’Uruguay al brasiliano Neymar che contro il Cile si prende la responsabilità di calciare il rigore più importante. Per passare a Leo Messi, uomo-assist come già detto contro la Svizzera, segnando due dei quattro gol argentini tra fase a gironi ed eliminatoria a Sneijder che nel finale ha segnato il gol del pari contro il Messico permettendo la clamorosa rimonta firmata Huntelaar al 94′. Fino ai nove veri come il francese Benzema leader con quattro gol e falsi come il tedesco Muller, che portano sulle spalle il 10 soltanto per assegnazione di numero di maglia. Sono stati i Mondiali più equilibrati della storia ed è stato un bello spettacolo vederli. Ricorda la serie A di qualche anno fa che ormai ha perso inesorabilmente il suo fascino.

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