Il calcio di Puzzolo: Juve, mai così male da 45 anni. Allegri è confuso, ma le responsabilità non sono tutte sue

Massimiliano Allegri , al secondo anno di juve
Massimiliano Allegri , al secondo anno di juve

Alzi la mano chi avrebbe ipotizzato una partenza di campionato peggiore della juve,  erano esattamente 45 anni che i bianconeri non partivano così male.

Tre sconfitte su sei gare giocate, difesa sempre battuta,  formazione e modulo sempre cambiato,  ci sono tutti i presupposti per dichiarare il tecnico in stato confusionale.

Allegri ha sicuramente le sue responsabilità , il continuo cambio di sistema di gioco toglie certezze ai giocatori,  anche i troppi infortuni pesano sulle spalle del tecnico,  ma sono le scelte tecniche che fanno arrossire: Padoin, evidentemente un suo pupillo,  passa da play di centrocampo a terzino destro (ma anche per un fattore scaramantico,  con lui in campo, la Juve perde sempre), mentre Alex Sandro,  fiore all’occhiello del mercato di Marotta,  entra a un minuto dalla fine,

Quadrado che aveva dimostrato di avere una marcia in più,  relegato in panchina,  Hernanes che già all’Inter aveva dimostrato di non saper fare la mezzala viene impiegato e non da trequartista,  ruolo per il quale sono stati spesi 10 milioni  di euro nell’ultimo giorno di mercato.

In ogni caso se le responsabilità di Allegri sono evidenti,  altrettanto mi sembrano le colpe di Marotta che ha curato il mercato. Se Alex Sandro è l’asso, questo fa capire che tipo di mercato mediocre ha scelto di fare , le partenze di tre leader,  in campo e nello spogliatoio non sono state sostituite da nessun campione,  ma solo da seconde,  e in alcuni così terze scelte,  le prime scelte sono state tutte fallite,  o volutamente ignorate per non spendere certe cifre,  ma ora la Juventus si ritrova con una rosa ampia e ben amalgamata, ma senza alcun fuoriclasse,  Pogba,  l’unico che può ambire a tale nome,  deve ancora crescere,  ed è troppo giovane per caricarsi di tale responsabilità.

I soldi spesi per il riscatto di Zaza non hanno senso per una quarta punta,  e i soldi investiti su Dybala  meriterebbero altra attenzione da parte di Allegri che lo impiega poco e male.

Ora la Juve si ritrova quasi tagliata fuori dal campionato,  una rimonta sembra ardua,  è costretta a puntare tutto sulla Champion,  che seppur ha avuto una brillante partenza,  e’ un palcoscenico quello europeo che ha regalato, spesso,  più delusioni che soddisfazioni.

La dirigenza continua a dire che alla Juve non possono esistere stagioni di transizione, ma l’idea che con la finale di  Champion di anno scorso e il quarto scudetto di fila conquistato, sia finito un ciclo appare tutt’altro che improbabile.

di Vanni Puzzolo

 

 

 

 

 

 

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