Puzzolo: La favola di Totti, entra e in 4 minuti fa doppietta, ribalta il Torino, blinda il terzo posto della Roma e si garantisce il contratto

Totti e Pallotta , pronti a brindare per un altro anno assieme
Totti e Pallotta pronti a brindare per un altro anno assieme

Il calcio si sa è un romanzo popolare, a volte è poesia, ma ieri sera è diventato favola: la favola che ha scritto Totti .

La settimana elettrica che ha messo contro Spalletti&Totti, sfociata nel presunto litigio del dopo-Bergamo, non poteva finire  nel modo più romanzesco, una vera e propria favola, con al centro del Colosseo, il capitano e il suo allenatore.

Roma era spaccata in due: da una parte la ragione di stato, cioè la società con Spalletti, chiamato dalla stessa a rifondare le regole andate in frantumi e a imporre una democrazia di spogliatoio che non prevedeva privilegi per nessuno, dall’altra le ragioni del cuore,cioè la gratitudine eterna riconosciuta a Totti e la devozione di tutti alla sua immensa classe.

A Bergamo, si dice, erano volati gli stracci, non i ceffoni,( i due erano stati subito divisi) , le accuse di Spalletti però erano state cattive e sibilline ” da anni non vincete un c….” ” zitto tu che giochi a carte fino  alle due quando sei in ritiro”,

I tifosi erano spiazzati, difficile prendere una posizione ecquilibrata.

Poi però arriva Roma -Torino e tutto diventa più chiaro, i dubbi svaniscono, alla fine ” solo uno rimane in piedi” ed è il capitano, l’altro sorride, abbraccia, prende i tre punti, ma sa in cuor suo di aver perso e che da domani, nulla sarà più come prima.

Totti entra in campo al 41 del secondo tempo, la Roma è sotto per 1-2, ( Spalletti stesso in conferenza ammetterà di averlo fatto entrare un po’ troppo tardi) , e compie un impresa epica, dopo 17 secondi mette a segno il gol del pareggio con una spaccata di classe e opportunismo degna di di ventenne e non di un quarant’enne prossimo alla pensione.

Al resto ci pensa l’arbitro Calvaresi, che forse per vocazione divina, o forse semplicemente perché è scarso, fa diventare la serata una favola da raccontare ai nipotini.

Durante la gara aveva dato, giustamente un rigore al Torino, ma ne aveva negati due evidentissimi alla Roma, che , se dati, probabilmente, non avrebbero permesso a Totti di entrare e compiere l’impresa.

Calvarese all’ultimo minuto vede un fallo di mano che non c’è , strizza l’occhio a Totti, e gli dice, vai capitano, prenditi la tua sacrosanta rivincita.

Totti va sul dischetto, in realtà non tira nemmeno bene, Padelli intuisce, tocca la palla, ma gli dei hanno deciso così: la palla entra, 3-2 e Totti scatta come un puledro impazzito verso là”  sud”,  saltando a piedi pari due cartelloni pubblicitari, con l’agilità di un vent’enne.

Emblematica la scena che inquadra Spalletti, mentre tutti vanno ad abbracciare il capitano, lui rimane fermo e si gratta la testa, chissà i suoi pensieri dove sono volati.

Oggi è il compleanno di Roma, il capitano gli ha regalato una vittoria, e il terzo posto Champions blindato, ma un regalo se lo è fatto pure lui: ora diventa difficile, seppur con la ragione di stato, negargli un contratto.

Io credo che da oggi Spalletti si sia convinto che , forse, con il buon senso, le ragioni di stato possano convivere con le ragioni del cuore.

Certo il calcio , ieri sera, ci ha regalato l’ennesima favola da raccontare.

di Vanni Puzzolo

Related Posts

Leave a reply