Puzzolo. Sarri rischia 10 giornate di squalifica per frasi omofobe. Fra l’altro è pure recidivo. “Frocio” è dispregiativo di omosessuale.

L'allenatore del Napoli Maurizio Sarri, al centro di una polemica omofoba
L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri, al centro di una polemica omofoba.

Le facce e l’imbarazzo mostrato ieri sera da Sarri in TV e in conferenza stampa, sono state talmente eloquenti che le giustificazioni che ha provato a fornire a suo discapito sono risultate futili e sterili.

La presunta omertà reclamata da Sarri, secondo il quale Mancini non avrebbe dovuto raccontare le “cose che succedono in campo” sono solo un’aggravante e non certo un’attenuante.
I fatti li conoscete , non li sto a ripetere, semmai aggiungo alcune cose che dimostrano come per Sarri il linguaggio colorito non sia una novità. La tensione, per allenare a certi livelli, bisogna saperla reggere.

Mancini nella sfida scudetto di un mese fa, perse partita e un giocatore prima della fine del primo tempo, per un’espulsione discutibile, e ha perso le ultime due partite casalinghe dopo il novantesimo e con due rigori, giusti, ma non ha insultato nessun collega.

Valeri ha arbitrato bene, l’espulsione di Mertens ci sta perché lui evidenzia la leggera spinta di Miranda e cerca di trarre in inganno l’arbitro con un tuffo non consono alla spinta ricevuta.

Sarri, pur essendo napoletano, è toscano d’adozione, vive e parla in toscano, se gli fosse scappato, come dice lui un insulto, non avrebbe usato quei due dispregiativi della parola omosessuale.

In toscano se vuoi offendere, dici ” oh grullo” oppure “bischero” se vuoi segnalare una preferenza sessuale diversa dici ” buco, o bucaiolo”, invece lui usa il termine a lui già caro, già usato in precedenza, altro che come ha detto lui “non ricordo magari avrò detto democristiano”.

Un paio di anni fa , Varese-Empoli di serie B, in sala stampa, per lamentarsi dei troppi falli fischiati ai suoi giocatori usa queste parole” il calcio è diventato un gioco da froci”,  avrebbe potuto dire da signorine, ma usa froci, un motivo ci sarà.

Per rimarcare le preferenze sessuali di qualcuno, vengono usati in diverse parti d’Italia, sostantivi diversi: in Veneto si direbbe “recia” in Puglia “recchione”, in Emilia ” busone”, in Toscana “buco o bucaiolo”. Credo a Roma si usi proprio il termine ” frocio”, ed è veramente un disprezzativo, stesso discorso per “finocchio”, insomma si usa per ferire, altrimenti si userebbe tranquillamente il termine gay.

Insomma, seppur reputo Sarri un galantuomo, non posso credere alle sue giustificazioni, non gli è scappato un insulto, ha mirato proprio lì, le sue parole volevano ferire, chissà poi perché.

Mancini, per la cronaca, ha fatto tre figli con una moglie dalla quale si è appena separato ed ha una nuova compagna, semmai trattasi di bisex…

Bene ha fatto Mancini a dire, non credo come outing: “Se gli uomini sono come Sarri, fiero di essere finocchio” e non si riferiva al noto ortaggio.

Sarri non deve scherzare con questo linguaggio, rischia veramente una lunga squalifica, se il quarto uomo riporterà a referto le frasi incriminate, e ha ragione Mancini, in Inghilterra avrebbe sicuramente rimediato una squalifica esemplare.

Auspico che Sarri, che è un grande allenatore, ed è destinato ad una grande carriera, sappia capire e riconoscere il suo errore, sappia mitigare il suo linguaggio, e riesca a gestire le tensioni che il calcio crea a iosa.

Chiudo con un altro curioso equivoco: nel Rimini anni addietro giocava un bravo attaccante, si chiamava Pompini, e una domenica fece una tripletta, niente di strano, direte voi. Infatti. Però il giornale locale ebbe l’audacia e la sfrontatezza di titolare “Pompini a raffica” e un po’ di imbarazzo per Rimini si creò.

Vanni Puzzolo

 

 

 

 

 

 

 

 

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