Puzzolo. Su Rocchi avevo visto giusto. L’organo tecnico dell’Aia non lo ferma, lo ripropone per una delicatissima gara salvezza. La differenza fra i parametri di arbitri e giornalisti

L'arbitro Rocchi, al centro di tante polemiche dopo Bologna-Roma
L’arbitro Rocchi, al centro di tante polemiche dopo Bologna-Roma

La sua direzione di gara aveva suscitato tante polemiche, tutti i media nazionali avevano ritenuto la sua prestazione insufficente, per diversi meritevole di un 4, per i più tolleranti di un 5,5, ma tutti, all’unisono,lo avevano criticato aspramente.

Ritrovava la Roma dopo più di un anno, nefasta la sua prestazione, quella si, di Juventus-Roma,  direzione che oltre a creare polemiche aspre ed interrogazioni parlamentari, gli aveva causato una sospensione di un mese,  provvedimento datogli dall’organo tecnico dell’A.I.A.

Io mi ero permesso di andare controcorrente, ammetto,  spesso mi capita, ma, molto modestamente, ritengo di capire di arbitri:  l’amicizia lunga e fraterna con un grande arbitro come Cornieti, e la sua frequentazione per due anni a tele San Marino , mi hanno insegnato a guardare l’operato dell’arbitro in maniera diversa, e a giudicarli con i parametri che sono nettamente diversi da quelli che usano i giornalisti.

Premesso che nessuno ha la verità assoluta, e che ogni giudizio ha diritto di cittadinanza, io contesto ai giornalisti che, troppo spesso, nel giudicare gli arbitri, e a volte, anche i giocatori, adottano parametri diversi, giudicando solo in base al risultato per i giocatori, e ad episodi per quello che riguardano gli arbitri.

Un arbitro, invece, quando gli viene assegnata una partita, questa ha un coefficiente di difficoltà, valutata dal designatore da uno a tre, e l’arbitro viene giudicato per la sua prestazione in toto.

Viene valutato come ha saputo tenere la partita,  che tipo di atteggiamento ha avuto,  se ha corso bene , se con i suoi assistenti ha mantenuto sempre la ” diagonale”,  poi ovvio contano pure gli episodi, ma per questi si tiene presente se lui era posizionato bene, se poteva vederli, se è stato ben coadiuvato, e solo alla fine si tira una somma e si fa una valutazione.

Il giornalista, innanzitutto, viene condizionato dalla testata per cui scrive, quindi spesso la testata di Torino difende le squadre torinesi, quella romana difende le romane , quella milanese difende le milanesi ecc ecc.

In secondo luogo non ha le capacità di giudicare tutti quei parametri che dicevo  prima, quindi rivede gli episodi 5 volte al rallentatore e in base a quelli che ha indovinato o sbagliato assegna il voto, e spesso, i giornalisti, prima di assegnare un voto, si consultano fra loro, affinché rispecchi la media nazionale, onde evitare grandi discrepanze.

Nello specifico io giudicai il coefficiente di difficoltà di quella gara altissimo, con un terreno di gioco al limite della praticabilità, dove ogni intervento era al limite, con una serie di episodi numerosissimi, e dove, faccio un esempio, su 10/15 di questi ne aveva sbagliato uno netto, il fallo di mano di Diawara (da punire) , uno dubbio il secondo rigore assegnato alla Roma era, forse, viziato da un fallo precedente, e un fuorigioco talmente difficile da individuare, che ogni decisione poteva essere plausibile.

Per tutto il resto la direzione era stata  valida.

L’organo tecnico ha valutato allo stesso modo: nessuna sospensione, anzi impiego confermato in Champions (e quello non sarebbe indicativo), poi addizionale in una gara della Juventus, e nel turno seguente, quello di questa settimana, altra gara assegnatagli di grandissima delicatezza: Frosinone-Chievo, per la salvezza.

Rocchi, rimane per me, dopo Rizzoli, ma ben prima di Orsato e Tagliavento, il nostro migliore fischietto.

testo autoredatto da Vanni Puzzolo

 

 

 

 

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