Puzzolo. Uno scommettitore denuncerà Rizzoli: “Voglio i danni per una scommessa. Non ha concesso recupero, nel secondo tempo di Napoli-Inter”. Ma gli arbitri sono al di sopra di ogni regola?

Nicola Rizzoli alla finale mondiale

Vanni Puzzolo

Se l’anonimo, per ora, scommettitore manterrà l’intenzione  di andare avanti fino in fondo e di citare l’arbitro Rizzoli in tribunale chiedendogli un cospicuo risarcimento danni saremo  di fronte ad una svolta epocale: d’ora in avanti gli arbitri non potranno più fare ciò che vogliono, ma si dovranno limitare ad applicare il regolamento.

I fatti: venerdì 2 dicembre anticipo della xv giornata di serie A , si gioca al San Paolo di Napoli, Napoli- Inter, partita senza alcuna difficoltà’ per Rizzoi, 3-0  il punteggio al novantesimo , risultato non in discussione, quindi l’arbitro bolognese decide di mettere fine alle pene dei soccombenti fischiando la fine  senza concedere alcun minuto di recupero.

Tutto regolare, nessuno ovviamente protesta, sembrerebbe una decisione di buon senso,anche se per regolamento, visto le sei sostituzioni nel corso del secondo tempo, avrebbe dovuto accordare non meno di tre minuti, ( le sostituzioni vengono contate come trenta secondi da recuperare, gli infortuni con entrata dei sanitari in campo un minuto ).

Spieghiamo subito che non è  la prima volta che accadde, e’ una consuetudine, o meglio una cattiva abitudine , o meglio ancora una deroga al regolamento: l’arbitro si avvicina al mister che perde in maniera netta e gli chiede se va bene chiuderla al novantesimo, o se può accorciare il recupero visto il risultato non in discussione, e il mister acconsente mettendo così fine alle sue pene.

Cosi non la pensa il signor X, per il momento vuole rimanere anonimo, scommettitore incallito, che accusa Rizzoli di non aver applicato  il  regolamento , falsato il risultato e di avergli fatto perdere un sacco di soldi con le sue  scommesse che sono risultate tutte perdenti.

Il sig X si è rivolto ad uno studio legale rinomato in Romagna  , con a capo l’avvocato Roberto Manzo, già conosciuto come legale di Pantani nelle accuse di doping, difeso in sette diverse Procure della Repubblica e sempre vincente, depositando le ” bet” che avrebbe perso  e il danno cagionato per il fischio anticipato da Rizzoli.

Il signor X aveva giocato il risultato esatto di 3-1, bancato da Snai a 10, (    giocando 100 euro ne avrebbe vinto 1000 , poi aveva giocato la vittoria del Napoli ma con almeno un gol dell’Inter (bancato a 3)  e la formula gol-gol ( che prevede almeno un gol per parte) bancato a 0,70, infine  aveva previsto un gol negli ultimi cinque minuti ( bancato a 5), tutte scommesse queste diventate perdenti, ma che, sostiene lo scommettitore, con altri tre minuti di gioco , avrebbero potuto diventare tutte vincenti.

L’avvocato Manzo , da me interpellato, ha confermato di essere stato consultato da tale scommettitore e di aver potuto constatare i possibili reati di ” danno grave, perdita di chanches , e di falso in atto pubblico”.

E’ noto che da quando le scommesse sportive sono state regolarizzate dallo Stato, il flusso di tali giocate portano all’erario un notevole gettito,ma  gli scommettitori devono essere tutelati ,e già con i recenti scandali sul calcio scommesse si erano formati schiere di class-act  per chiedere risarcimenti contro i giocatori condannati per illecito sportivo.

Gli arbitri spesso vengono salvati dalla cosiddetta  discrezionalità : ogni fischio non troppo  omogeneo viene coperto dalla loro discrezionalità: certo non si potrebbe chiedere mai un risarcimento all’arbitro per  rigore non dato o per un gol annullato che era buono, o un gol dato che era in off-side, questo si fa parte del libero arbitrio di ogni direttore di gara, che si presume essere sempre in buona fede salvo la prova contraria.

Nell’applicare il recupero pure lì per certi aspetti  esiste la discrezionalità’ , l’arbitro fa una somma per determinare il tempo  di recupero, ma può essere 3/4/5 minuti, mai potrà essere pari a zero, se sono state  effettuate sostituzioni nel secondo tempo, diventa un semplice calcolo aritmetico e nel regolamento si precisa che “l’arbitro ha facoltà di allungare il  tempo di recupero nel recupero qualora si verificassero incidenti o ulteriori perdite di tempo, ma MAI e per nessuna ragione l’arbitro può e deve accorciare il recupero.”

Immaginate voi qualora un Giudice decidesse di accogliere questa richiesta risarcitoria,  moltiplicatela  per tutti coloro che potrebbero aver avuto una bet vincente e vedete che risarcimento verrebbe fuori.

Il Codacons sarebbero già stato interpellato e anche l ‘AAMS, agenzia delle dogane e dei Monopoli,avrebbe manifestato interesse e sostegno.

Io credo che tutto finirà i una bolla di sapone, l’arbitro sarà tenuto man levato come forse è giusto che sia, ma sarebbe gradito un intervento di Nicchi che suggerisse ai suoi arbitri di applicare il regolamento e che evitassero voli pindarici , perché seppur mal visto da tutto l’ambiente,  lo scommettitore esiste e’ assolutamente legittimo e pertanto deve essere tutelato.

 

 

 

 

 

 

 

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