Sci. Simone Origone: “Il mio record è vintage”.

simone_origoneSimone Origone l’ha combinata grossa un’altra volta. Il terzo record del mondo realizzato in carriera dal 36enne valdostano sulla pista Chabrières di Vars rende ancor più grande una carriera inimitabile e gli fa ammettere di avere compiuto l’impresa più difficile in una giornata in cui la partenza è stata abbassata di circa 50 metri rispetto al giorno precedente. “Giovedì siamo andati veramente vicino al record ma sopra la neve faceva spavento, per cui gli organizzatori hanno pensato di farci partire leggermente più in basso. Tutta la parte alta e’ stata battuta a mano, mi è sembrato di essere tornato indietro nel tempo, al chilometro lanciato degli anni ’70. Stamattina sembrava che il vento ci fermase, l’organizzatore ci aveva annunciato che avrebbe annunciato la chiusura delle ostilità, però mi sono opposto. Sentivo che sarebbe successo qualcosa, gli ho detto di aspettare qualche minuto e alla fine ho avuto ragione. Il vento è calato ma la neve cominciava a mollare, così hanno chiesto ad Antonio Renaldo che faceva da apripista se scendeva e lui ha accettato.

Quando ho sentito le velocità degli altri mi è venuto qualche dubbio di non farcela, sono partito e nella parte iniziale la neve era mossa. Ho cercato di non subire le ondulazioni e nella seconda parte la pista è migliorata, prima delle fotocellule ho trovato un’altra ondulazione che tendeva a fermarmi, una volta superata la cellula nella parte finale della frenata ho visto la gente con le braccia al cielo in segno di esultanza e ho capito di avere compiuto una grande cosa”.

“Questa giornata è l’essenza di questo sport, queste sono le gare che tutti aspettano, non credo ci sia nè Mondiale nè Coppa del mondo che tengano. Con le condizioni che c’erano oggi potenzialmente si potrebbe arrivare ben oltre gli 255 km/h, abbiamo ancora 50 metri sulla cima della pista da sfruttare come è stato fatto l’anno scorso. Stavolta ho avuto minore ricorsa, come condizioni ambientali è stato il record più duro. Dopo il record del 2014 che è stato come unaa liberazione, nel 2015 il record è quello della riconferma. Lo dedico ai miei compagni di squadra Cesare Pedrazzo e Matteo Viana che stanno combattendo altre battaglie, ma un pensiero particolare va anche ad una giovane amica che si chiama Aline Favre”.

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