Il Secolo XIX. La curiosità sul Parma: “Per i curatori, chi non ha mai giocato non può vantare crediti. Anzi deve restituire l’incentivo all’esodo”

Parma_Calcio_esercizio_provvisorioDal Secolo XIX

VANNI ZAGNOLI

PARMA.

Curastars, sono stati ribattezzati da stadiotardini.it i curatori fallimentari del Parma, Angelo Anedda e Alberto Guiotto. E proprio da star si comportano, con decisioni sorprendenti. Perchè, secondo i due dottori commercialisti, chi non ha mai giocato nella squadra gialloblù, nemmeno un minuto in una partita ufficiale, pur essendo sotto contratto non ha diritto a essere pagato, a ricevere i famosi incentivi all’esodo. L’allenatore Donadoni confermava che “il totale di 20 milioni per accettare di lasciare il Parma è una cifra esorbitante” e allora i due esperti l’hanno preso in parola, pescando nelle pieghe delle leggi per abbassare il debito sportivo e rendere la società crociata più appettibile, considerato il deserto alle prime tre aste.

Dunque a un totale di 70-80 giocatori, è stata comunicata l’intenzione di non riconoscere i crediti relativi all’incentivo all’esodo, perchè “considerati non dovuti”.

“Analogamente – scrivono nel comunicato -, al fine di ripristinare la par condicio creditorum, hanno chiesto la restituzione dei principali pagamenti effettuati dalla società nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento, perché revocabili ai sensi dell’art. 67 della legge fallimentare”.

Così dice la normativa, è raro che venga applicata, seguiranno ricorsi, perchè naturalmente chi ha preso quei soldi magari li ha già pure spesi. Già non arriveranno mai tutti, figurarsi l’idea di darli indietro. Soprattutto, dovranno restituire soldi i tesserati che non hanno accettato la transazione e questa è una strategia per indurre tutti a sottoscriverla. E’ possibile che la tesi dei curatori regga anche davanti ai tribunali ma apre la strada a cause con la nuova proprietà e a transazioni successive.

Nel conto degli incentivi all’esodo ci sono nomi e cifre importanti, questo primo elenco è di gente che nel Parma ha giocato: Amauri aspetta 2 milioni e 325mila euro, l’ex genoano Modesto avanza 1 milione e 265mila euro, il doriano Marchionni aspetta un milione e 125mila euro. Ninis è stato una meteora gialloblù, anche se iniziò da titolare l’Europeo del 2012, con la Grecia, qui avanza un milione e 201mila. Zaccardo aspetta ancora mezzo milione, l’ex blucerchiato Pozzi 448mila. L’azzurro Parolo ne attende 420mila, Felipe è passato all’Inter ma vuole i suoi 631mila euro, Okaka ne aspetta 261mila. Fra quanti non hanno mai giocato nel Parma e dunque rischiano di non ricevere alcunchè compaiono l’ex genoano Toszer (attende un milione e 820mila) e Daniel Ciofani, il gigantesco centravanti artefice della promozione del Frosinone, che attende 412mila euro, assieme al compagno Schiavi (786mila). Ci sono anche cifre che fanno sorridere, come i 974 euro per Ghezzal, tuttora fra le prime riserve di Donadoni.

Intanto l’ex presidente del Bologna Massimo Zanetti ha smentito l’interesse per il Parma, assieme all’ad Baraldi. Fra una settimana chiuderà il collocamento delle azioni della sua caffè Segafredo, un’ora dopo l’ultima asta per il Parma, ma non c’è nesso. Nè si profilano offerte per la società fallita.

 

 

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