Torinogranata.it, Elena Rossin intervista Zagnoli, sulla Spal: “Ferrara e il controgioco di Semplici, gli italiani e la salvezza, mezzo secolo dopo. I 33 milioni di budget

 

Vanni Zagnoli con il presidente del Torino Urbano Cairo

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Vanni Zagnoli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Zagnoli è un giornalista freelance che in stagione ha seguito la Spal per conto de “Il Messaggero” e “Il Gazzettino”. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra granata ed estensi.

Il Torino non ha più nulla da chiedere alla classifica, mentre alla Spal mancano pochi punti per l’aritmetica salvezza. Come si presenteranno gli estensi al Grande Torino?

“Proverà a chiudere il discorso salvezza perché vincendo arriverebbe all’ultima partita abbastanza tranquilla, mentre il pareggio lascerebbe qualche rischio. Semplici finora è stato molto bravo nelle sfide alla portata, ma meno contro le grandi del campionato, infatti, ha perso male contro il Milan e la Roma di recente e per il resto ha avuto un cammino in proporzione eccellente”.

Che Torino si aspetta la Spal: con la testa già alle vacanze oppure che proverà a dire la sua?

“Una via di mezzo, il Toro ultimamente ha perso delle occasioni, ma a Napoli anche se a un certo punto sembrava in scia con le gare precedenti ha pareggiato e di sicuro Mazzarri ci terrà a fare bella figura chiudendo in maniera dignitosa, quindi, la Spal non si aspetta “regali” e il pronostico è un X-2. La Spal si comporterà sempre allo stesso modo: attenta, guardinga e magari lascia un po’ sfogare gli avversari e poi viene fuori nel secondo tempo, anche se ogni tanto si complica la vita con errori difensivi. Non sarà una partita dall’esito scontato”.

Semplici per ottenere i definitivi punti salvezza potrebbe studiare qualche cosa di particolare?

“No, ormai l’impostazione del gioco è collaudata. Il centrocampo è molto folto e di solito lascia l’iniziativa agli avversari, anche se non sempre perché dipende dagli avversari. Tante volte ho paragonato la Spal al Carpi di Castori che due anni fa finì per retrocedere, ma che avrebbe meritato la salvezza. A Semplici, invece, sta andando tutto sommato bene e con il tipo di rosa che ha evidentemente non può fare meglio e pensare di poter fare sempre la partita. Un po’ di tempo fa parlai con l’amministratore delegato Colombarini, Simone il figlio del patron, e mi rivelò a inizio 2018 in un’intervista per il “Gazzettino” che quest’anno la Spal è costata 33 milioni di euro, una cifra comunque notevole per realtà che non sono avvezze alla serie A”.

C’è un bel divario tecnico ed economico fra Torino e Spal, ma prima diceva che il risultato della gara di oggi non è scontato.

“Sì, non è scontato perché Felipe ogni tanto sbaglia qualche cosa, Cionek anche e ogni tanto la grande concentrazione viene meno perché non è facile tenerla per tutti e novanta i minuti. Però, nel girone di ritorno la Spal è andata molto meglio, anche se aveva iniziato bene la stagione con quattro punti in due partite poi ha avuto una flessione e, in seguito, quando sembrava avere grandi difficoltà ha trovato una continuità notevole per una squadra che mancava dalla serie A da quarantanove anni. In particolare da quando ha vinto a Crotone tre a due (il venticinque febbraio scorso, ndr) ha inanellato una bella serie di risultati positivi pareggiando molto e ha anche vinto partite importanti battendo il Benevento e il Verona, cosa non assolutamente facile vincere in trasferta e anche in rimonta. La Spal magari prende il primo schiaffo come a Verona e poi, piano piano, riesce a raddrizzare la partita. Aveva, invece, sprecato una chance notevole facendosi rimontare in casa dall’Atalanta e facendosi imporre lo zero al zero dal Chievo”.

In che stato di forma è la Spal?

“Complessivamente buono, forse è al top nel momento chiave della stagione. Ha vinto poco in tutto sette partite e pareggiate molte, quattordici, ma questo le dovrebbe bastare per arrivare alla salvezza. In generale le darei un sei al sette o anche un sette per lo stato di forma”.

Il Torino deve temere più se stesso dell’avversario oppure no?

“Mah, la Spal in genere aspetta e fa una partita d’attesa, fa girare palla con il centrocampo a cinque e in difesa spesso diventano cinque se serve e ha una bella abitudine a ripartite. E’ una squadra abbastanza all’italiana come uomini e anche per come gioca. La Spal ha un discreto potenziale e se anche se non costruisce tantissimo riesce a trasformare quello che crea. Floccari che ha trentasette anni è ancora abbastanza efficace e in panchina ci sono discreti uomini, Proprio dalla panchina potrebbe partire Schiattarella, uno che una mezzora buona ce l’ha così come il tiro da fuori area. Penso che il Torino debba temere anche la Spal e non solo se stesso”.

Il Torino patisce parecchio le squadre attendiste e che si chiudono in difesa. Questa potrebbe essere un’altra problematica da superare da parte dei granata?

“Sì, è proprio questa la chiave della partita: provare da parte del Torino a smantellare il meccanismo difensivo della Spal che si piazza nella propria metà campo un po’ per umiltà e un po’ per scelta. Poi con il passare dei minuti quando si arriva all’ora di gioco ci può essere un calo da parte dei granata e la Spal sarà pronta ad approfittarne salendo di tono. Gli estensi sono consapevoli che vincendo con il Torino possono chiudere il discorso salvezza anche perché nell’ultima la Sampdoria potrebbe presentarsi al mazza già fuori dalla lotta per l’Europa League. Alla Spal finora è mancato un grande risultato, ha battuto l’Udinese in avvio di campionato quando c’era ancora Borriello protagonista. Ma manca proprio il bel colpo fuori casa e una vittoria con il Torino andrebbe a impreziosire la stagione, all’andata vinse a Benevento e poi nel girone di ritorno anche a Crotone e a Verona con l’Hellas, che erano tutte dirette concorrenti per la salvezza, ma non sarebbe la stessa cosa, bensì molto di più, ripetersi con i granata. La Spal cerca sempre il massimo da ogni partita e Semplici in questo è molto bravo”.

da “Torinogranata.it”

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