Tuttosport, Mike Piazza prende la Reggiana: “Sfido il Venezia di Joe Tacopina e la Roma di Pallotta. Il baseball e Miami, Saputo e il Bologna”

Mike Piazza

VANNI ZAGNOLI

REGGIO EMILIA. “Detesto perdere”, sorride Mike Piazza, 47 anni, ex campione di baseball americano, con 130 milioni di dollari guadagnati.

Ieri mattina è sbarcato da Miami, prende il 60% della Reggiana, al presidente Compagni e al vice Medici resta il 32%. Un anno fa voleva evitare il fallimento del Parma, non iscritto in serie B, ora la vuole raggiungere con la Reggiana.

“La società riparte”. Con l’ex portiere Franzone come dg: “Per 9 anni – racconta – ho vissuto negli Usa e lì ho conosciuto Piazza”. Che figura fra i coach dell’Italia di baseball, assieme a Gilberto Gerali, di Collecchio, ex allenatore di Parma e Reggio, nel batti e corri, e avvistato alle finali di basket. Il ds è Andrea Grammatica, che

dall’Entella porta Sestina, come responsabile del settore giovanile. L’obiettivo è scalare posizioni in Emilia Romagna. “Stimo molto Guido Barilla – confessa Piazza -, siamo felici per la promozione del Parma. Il Sassuolo è in Europa league e proprietario dello stadio Mapei e il Bologna ha Saputo.

Sul campo siamo rivali, ma abbiamo piacere di mantenere rapporti di buon vicinato. Il Palermo e l’Udinese sono state anche in B, il Napoli è passato dalla Lega Pro alla

Champions, anche la Reggiana può salire”. Mike era stato accostato al Palermo, da due mesi setaccia i conti granata per non avere sorprese. E’ stato subito ricevuto in municipio dal sindaco Luca Vecchi.

A Reggio pregustano i derby con Parma, Modena e Spal, ma c’è il rischio che non siano tutte nello stesso girone. Sarebbe affascinante la sfida con il Venezia dell’americano Joe Tacopina. “A golf – sorride Piazza -, ho battuto il presidente della Roma Pallotta. Reggio piacque tanto a Kobe Bryant: siamo di Philadelphia, magari ci ricongiungiamo qui”.

In copertina, da sinistra, il vicepresidente Medici, Piazza con il suo numero di maglia da baseball e il presidente Compagni

A cura di Giangabriele Perre

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