Vanni Puzzolo: “Heysel, tragedia vera. Ma fu vero lutto? La Juve dovrebbe restituire la coppa: non assegnata per lutto”. Zagnoli: “Eventualmente, meglio restituire altri scudetti…”

La contestata passerella dei giocatori juventini sotto la curva dei tifosi.
La contestata passerella dei giocatori juventini sotto la curva dei tifosi.

 

(vanni zagnoli)

Mah, sono in imbarazzo a pubblicare questo pezzo. Farò bene? Intanto, Vanni Puzzolo è un procuratore, quasi ex, gli è rimasto Brighi e pochi altri. Vanni è caustico, siamo stati ospiti assieme – lui fisso, io raramente -, a San Marino tv.

Vanni ha accettato con grande entusiasmo il mio invito a scrivere quando e come vuole. L’importante è che sia autonomo, in tutto. E questo è più difficile. Niente censura, questo è il suo parere.

Il mio, su questo tema, è: “Non saprei. Mi pare esagerato”.

La Juve dovrebbe magari restituire altri scudetti macchiati dal moggismo, non reclamarne 33 invece di 31. O non so, ho perso il conto.

Sull’Heysel, non sono d’accordo con Vanni Puzzolo ma rispetto la sua opinione. Per me è un piacere e un onore ospitarlo, ne abbiamo parlato con mia moglie Silvia. Occhiuto poi da appassionato di San Marino lo conosce, Biagio Bianculli lo scoprirà e anche Alice Pignagnoli.

Puzzolo, come tutti i personaggi, noti o meno, su questo sito sono sempre benvenuti, a prescindere. Anche se la pensano al contrario mio.

Insomma, la mia idea sulla Juve segue la provocazione del mio ononimo. Anzi, sarei per riassegnare – alla Juve solo se ci fossero gli estremi – anche i due scudetti levati a tavolino. Il 2004-05 vorrei fosse attribuito a qualcuno.

Di Vanni Puzzolo

Il 29 maggio scorso, si sono celebrati in tutta Italia i 30 anni della tragica finale di Coppa dei Campioni, allora si chiamava ancora così, durante la quale persero la vita 39 persone, quasi tutte italiane.

Fra le cause della tragedia sicuramente l’inadeguatezza del fatiscente stadio belga di Bruxelles, il famigerato Heysel, in seguito rifatto nuovo e con un nome diverso, assolutamente non idoneo ad ospitare una manifestazione di tale portata, il pressapochismo del servizio d’ordine belga, la scarsa attenzione e il lassismo dell’Uefa, come ente organizzatore la manifestazione, e la furia criminale dei tifosi inglesi, i tristemente noti Hooligans, per lo più ubriachi, che aggredirono i tifosi juventini, costringendoli ad arretrare e ad ammasssarsi e causando di fatto il crollo della tribuna del settore Z, con le vetuste conseguenze, tristemente note.
Tutte le squadre inglesi subirono,come conseguenza della colpa degli hooligans, una squalifica di 5 anni da tutte le competizioni europee, e il Primo Ministro inglese, all’epoca Margaret  Thatcher, attuò un giro di vite fra tutti i tifosi, ed emanò una serie di leggi speciali che, di fatto, in pochi anni,eliminarono o perlomeno ridussero drasticamente , il fenomeno hooligans.
Voci autorevoli, in questi giorni, hanno ricordato il triste evento, chi con testimonianze dirette, tifosi sopravissuti alla tragedia, chi giocatori protagonisti della finale, che hanno rivissuto gli eventi
tragici e i momenti caldi di quella sera.
Platinì, autore del rigore vincente, giocatore della Juventus, e attualmente Presidente dell’Uefa, Boniek, Paolo Rossi, tutti hanno ricordato come essi non sapessero nulla di quello che stava o era successo all’esterno, e che dovettero  recitare la loro parte giocando, costretti dall’Uefa a fare gli attori protagonisti di quella assurda recita, della serie “The show must go on”.
Tutti , a distanza di anni, hanno ammesso che fu sbagliato celebrare la vittoria con il classico giro di campo, anche se, probabilmente, fu giusto fare giocare la partita per motivi di ordine pubblico.
Del Piero, storico capitano bianconero , è andato giù duro; “quella coppa vale meno di uno! “e, con questa coraggiosa dichiarazione, si è forse giocato le ultime speranze di tornare ad avere un
ruolo attivo nella dirigenza bianconera.
Perfino Gianpiero Boniperti, allora presidentissimo bianconero, dopo tanti anni ha ammesso che l’enfasi con cui si festeggiò al ritorno a Torino quella Coppa, fu eccessivo, sbagliato e fuori luogo!
Ricordo che, all’indomani della tragedia consumata e rivelatasi con tutti i suoi macabri numeri, diversi pensatori e uomini di cultura e di sport di allora fecero notare che, forse non era il caso
enfatizzare troppo quel successo, ma ricordo pure che lo stesso Boniperti, scendendo dall’aereo con la Coppa in mano disse la famosa frase ” giù le mani dalla coppa”, ora, a distanza di tanti
anni, e con tanta saggezza in più, ha ammesso che fu un errore.
Ecco su questo punto mi vorrei soffermare, io credo che sarebbe ora che la Juventus, al di là di tutte le celebrazioni, desse un segnale forte, tangibile, responsabile, con un gesto, magari eclatante,
ma sicuramente coraggioso e dignitoso: restituire la coppa insanguinata all’Uefa, chiedendogli di mettere nella targhetta “Coppa dei Campioni 1984/85 Non  assegnata  per  LUTTO”.
Sono convinto che quella Coppa non stia bene nella bacheca prestigiosa della Juventus, e che nessun tifoso la senta sua, e che un gesto del genere farebbe onore a tutti i tifosi juventini e farebbe
ricredere tutti gli antijuventini.
(s.occhiuto) Le considerazioni dell’amico Puzzolo sono condivisibili e in linea con le mie valutazioni concernenti la triste vicenda. Anche se sarebbe stata certamente un’azione dimostrativa, eclatante, forse inutile a livello pratico, il club torinese avrebbe dovuto restituire il trofeo, a prescindere dalle eventuali decisioni dell’ente calcistico europeo.
Ricordo che il Presidente dell’Uefa Jacques Georges, interrogato dai giocatori di entrambe le squadre negli spogliatoi, confermò che la partita aveva valore sportivo. Quindi Tardelli (vedi puntata di Mixer) e gli altri non possono affermare di non avere saputo la verità. Comodo dopo sostenere il contrario. Contraddizioni procedurali inoltre: cancellata la Coppa dei Campioni 1993 del Marsiglia per truffa sportiva ma non l’edizione 1985 macchiata dal sangue innocente di persone vittime di un criminale reato. Poi si scagliano contro Blatter. Cito una parabola evangelica “non guardare la pagliuzza bensì la trave che c’è nei tuoi occhi”. Così è se vi pare… ma a me pare proprio così.

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3 comments

Questi antijuventini non sanno più cosa farneticare. Il loro rosicamento è’ sublime. X noi è goduria assoluta. Pensassero i prescritti all’illecito sportivo di Palazzi (Moggi non l’ebbe) e i milanisti si salvarono perché fecero passare Meani x esterno alla società. Loro sono mafiosi. Dimenticavo, senza incidenti avremmo vinto 3-0, eravamo più forti e avevamo già vinto con loro la supercoppa europea quell’anno

Caro Marco, Vanni Puzzolo è procuratore nel calcio da decenni. E’ una persona che ha idee e può insegnare molto anche a me. Quasi come un padre, nel calcio, certamente un fratello maggiore.
Si firmi per esteso, prima di attaccarci. Avremmo sostenuto le stesse tesi anche con altre società, non c’entra il fatto che ci sia implicata la Juve. Abbracci, da Reggio Emilia. Anche a nome di Puzzolo

La restituzione della coppa è pura farneticazione! se avessero interrotto la partita (cosa che purtroppo non è stato possibile per non provocare una guerra tra tifosi che avrebbe fatto altri morti e per via della orrenda organizzazione) il Liverpool sarebbe stato squalificato per responsabilità oggettiva (ovvero quella regola che stabilisce che la società è responsabile dei comportamenti dei tifosi) e la coppa assegnata con un 2-0 a tavolino alla società Juventus, visto che quel disastro lo hanno provocato si la disorganizzazione ma anche la furia degli Hooligans del Liverpool.
Boniperti e compagni hanno detto che non si doveva esultare (anche se sono sicuro che i giocatori non avevano capito la gravità della cosa) non che si deve restituire la coppa che spetta di diritto alla Juventus per i motivi sopracitati, casomai potremmo invalidare la partita e rendere ufficiale come risultato il 2-0 a tavolino come in un derby tra Juve e toro del 76 in cui un giocatore granata fu colpito da un petardo e il 2-1 sul campo per il Toro fu tramutato in 2-0 a tavolino, per me sarebbe un gesto di rispetto per le vittime, come dire abbiamo giocato ma era per ordine pubblico e non ufficiale.

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