(Ziz)zagando. La guerra dei procuratori, sarebbe divertente se i parenti dei campioni volessero seguire anche i concorrenti, penalizzando i re del mercato tradizionali o altri fratelli e coniugi dei big

Con Salvatore Sanzo, il Toti di Sky. Livornese, famiglia pugliese, ex scherma, ora alla canoa

(v.zagn) Avevo segnalato, nei giorni scorsi, lo status quo ante dei procuratori, 3 anni dopo la liberalizzazione. I parenti procuratori: sarebbe bello se pigliassero anche altri giocatori, magari concorrenti. Tutto in famiglia con Wanda e Chiellini, Dybala e Higuain; De Napoli fu il primo, con lo zio. Persino gli allenatori hanno tutti un consulente, ma tanti si indignano al pensiero che venga scritto: Castori, Bisoli. Bella, comunque, la caccia grossa alla Raiola. Ma Wanda cos’ha in meno di Raiola? E il figlio di Lippi? Con qualcuno si scherza, altri no, perchè Davide Lippi è un buon procuratore.
Un ex calciatore normale come Tullio Tinti è diventato un gran procuratore: “Io con i giornalisti non parlo”, mi evitava anche di persona. I Pastorello non fanno più interviste, anche gente di secondo piano non parla con i giornalisti, o almeno non con i grandi.
E’ il loro mondo, anche nel basket, nel volley. Re, regine, psicologi, abili: le parole chiave sono gioco al rialzo e scuderia, re del mercato come chi che portò De Boer all’Inter e poi il portoghese Mendes. Raiola è fra i primi 5 al mondo, è un po’ come Berlusconi a capo del pianeta, o Renzi. Ah, Lotito, ecco. Lotito for president (del consiglio)…

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