L’unità delle forze dell’ordine, a Reggio Emilia il ritorno della leggenda di Telereggio, Gianni Montanari, conduttore lord. La messa: i volti delle istituzioni. Molti sindaci mandano sostituti, peccato. Videoaffrescone. Il giudizio di un poliziotto: “Spero proprio che il vicequestore non resti”

L’unità delle forze dell’ordine, la festa è il 4 novembre, una data, una celebrazione che onestamente non conoscevamo. L’abbiamo raccontata nella nostra città, per immagini, come sempre.

Potrebbero farne anche una festività vera e propria, diversamente l’afflusso sarà sempre limitato. Mia moglie, per esempio, lavora e di certo non prenderebbe mai un giorno di ferie per andare in piazza ad ascoltare le istituzioni, i soliti discorsi di prammatica e di circostanza,

Dunque, a Reggio Emilia è stata l’occasione per assaporare il ritorno in voga della leggenda di Telereggio, Gianni Montanari. A 70 anni, era fuori dai grandi eventi, tantopiù che tempo fa ha dovuto combattere la sua battaglia per la vita. Gianni era il classico conduttore vecchia maniera, un lord, inglese, o francese, ore e ore di diretta gestite con signorilità, con gentilezza, con il rischio di annoiare, onestamente. Era la vecchia tv, locale o nazionale non importa, istituzionale, appunto. Mai un capello fuori posto – anche se ebbe caduta tricologica -, mai una frase stonata, una bella immagine, un bel quadro, mai però un guizzo, un colpo di tacco. Perfetto, insomma, per questi contesti. Resta un bel professionista, una quarantina d’anni fa firmava da Reggio su Repubblica, Bologna.

Siamo stati al raduno in piazza Prampolini, alla messa in duomo, a mostrare i volti delle istituzioni. Molti sindaci mandano sostituti, assessori, consiglieri comunali, peccato. Peccato anche perchè c’è stato il debutto del questore, Carmine Sorienti, campano, a sostituire il corregionale Giuseppe Maggese, neo pensionato. Nel nostro videoaffrescone, il giudizio di un poliziotto: “Spero proprio che il vicequestore non resti”. Singolare, no, come giudizio?

Sappiamo il nome e cognome, il cognome ci è stato rivelato da Alessandro Aragona, scatenatissimo consigliere comunale e regionale di Fratelli d’Italia, che ha chiesto mesi fa le dimissioni del sindaco, Marco Massari, naturalmente del Pd, per avere indotto la famiglia Maramotti a revocare il progetto Max Mara bis, il polo della moda in zona Mancasale, in area del casello autostradale cittadino.

Sapete che noi facciamo teatro, quasi, nei nostri video emozionali, il tono è stentoreo, da radio, da Tutto il calcio minuto per minuto, da radiocronaca intensa, con accenti satirici. Dicevo, allora, e certamente Silvia Gilioli non è d’accordo, dicevo, immaginate se lì a gran voce, in favore di telecamera, avessi chiesto io al primo cittadino di lasciare perdere, di lasciare l’incarico. E lì la bionda Barbara, romana, occhi azzurri, mi ha pregato di abbassare il tono di voce, come se fosse un delitto tenerla alta. Come fanno in tv. E io noi, io, faccio tv. Per strada, con chi e quando voglio.

Dicevo è singolare che quell’uomo della Digos non si auguri la permanenza del vicequestore Sandro de Angelis, personaggio mite, normale, onestamente. Qualche istante e ci avvicina, si è ricordato che noi siamo spesso in diretta, per comodità, oppure in differita. E allora aveva il timore che qualcuno riconoscesse la sua voce, è pure possibile che qualche istante prima avessimo citato le sue generalità.

Le nostre dirette sono pochissimo viste, online in genere ci sono fra gli 0 e i 2 spettatori, meglio così, meglio non avere haters, quel burloneggiare, provocare, esasperare, di un soggetto che ci ha bersagliato per anni e che abbiamo anche denunciato.

E’ passata un’ora, fra batteria di cellulare finita, un altro in chiesa in diretta e la ricerca di una presa di corrente, fra auto e altri luoghi. Comunque, sì, abbiamo messo in file in privato.

La videogallery abituale, dunque.

Questo video è stato diffuso dai carabinieri, a noi arriva tramite il nucleo informativo della compagnia di Reggio Emilia, via mail, dal luogotenente Antonio Pirisi, carica speciale.

E poi la carrellata in piazza, della Vittoria, Prampolini e di nuovo della Vittoria. Con qualche tappa fra i passanti più particolari, nel look.

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