Michele Nucci, addio. Un fotografo passionale, una persona vera, fra troppi finti.
Aveva 61 anni, lo raccontammo a Bologna, alla coppa Davis, era il Corriere di Bologna, era stato tanto altro. Una persona di primo livello, impulsiva, sicuramente meno di chi scrive. Niente nulla ben vestito, niente gentilezza respingente, niente bon ton, nè “scusa, devo proprio andare”. Niente “c’è la privacy, non mi puoi riprendere”.
Resterà vivo nel ricordo di chi non lo conosce con questo video. Dedicato ai ben pensanti, ai troppi professionisti, di troppe professioni, che fanno da sempre i passacarte, a quelli che mi insegnano la deontologia e chiudono gli occhi di fronte a obbrobri.
“Se in 100 la pensano allo stesso modo e tu sei l’unico a pensarla in maniera diversa…”.
Il freelancismo è una cosa seria, troppi giornalisti si prendono troppo sul serio e si sentono star e intrecciano rapporti su rapporti solo per fare carriera. Cercano di essere personaggi, inseguono i riflettori ma li deflettono solo nei confronti di chi scrive
Addio, Michele. Ci siamo visti ogni tanto, bastava uno sguardo per capire chi era, la grandezza, l’applicazione, tra perbenisti mediocri al potere. Dedichiamo a Michele Nucci una stanza al Corriere di Bologna, a Repubblica Bologna, in regione Emilia Romagna.

