Da Il Giornale, con un grazie a Elia Pagnoni.
Vanni Zagnoli
Parma
C’è un solo punto a favore del Parma, per evitare che riparta dalla serie D: il Palazzo, il presidente Tavecchio hanno interesse a che si iscriva in B, per evitare una figuraccia internazionale al calcio italiano. Da un anno, però, dalla provincia ducale arrivano segnali da calcio dilettantistico, con imprenditori parmigiani che magari metterebbero 100mila euro a testa, per arrivare ai 4-5 milioni che possano garantire la promozione in Lega Pro al primo tentativo. In tal caso, il Parma ritoccherebbe il punto più basso della storia, ma in fondo sino al 1990 era stato più in serie C che in B.
Dunque, bollettino per i naviganti, cioè sequenza di comunicati emessi dai curatori fallimentari. Dopo 4 aste deserte, alla quinta spunta una busta: nulla. Perchè non contiene i 4 milioni e mezzo di base, solo una manifestazione d’interesse. E’ dell’imprenditore Giuseppe Corrado, The Space cinema è il suo marchio, di sale cinematografiche, e con Viris spa e Unigasket vorrebbe rilevare il Parma da fallimento. In totale, però, occorrono 55-60 milioni, per alimentare la serie B, dopo la retrocessione subita dalla squadra di Roberto Donadoni. Quasi impossibile che una cordata li metta sul piatto, sarebbe un harahiri. Solo multinazionali, solo i principali gruppi economici italiani potrebbero permettersi forse di gettare tanto denaro in una piazza che non sopporta la serie A di vertice. Lo dimostrarono la famiglia Tanzi, rovinandosi anche per l’inseguimento allo scudetto, corollario mai aggiunto alla colonna di 8 coppe, e la famiglia Ghirardi. A proposito, a Carpenedolo l’ex presidente Tommaso si dedica alla sua Leonessa, si sente truffato dall’albanese Rezart Taci che a novembre aveva acquistato il Parma e attende con ansia la chiusura delle indagini per bancarotta fraudolenta. Al Parma ha dato troppo, per 8 anni, come l’ex ad Leonardi, richiesto dal Latina, come consulente, in attesa del giudizio.
Poco, invece, offre anche la cordata del coach azzurro del baseball Mike Piazza, tifoso del Palermo. Almeno presenta in busta la cauzione, non però dal notaio. Anche questo gruppo va a trattativa privata con i curatori fallimentari Anedda e Guiotto. I giocatori intanto aspettano il 60% dello stipendio di maggio, per questo campionato hanno ricevuto solo il 60% di aprile e la mensilità di luglio. A impiegati e collaboratori, invece, la curatela ha saldato tutto, escluso da novembre al 19 marzo. Il resto rischia di non arrivare mai, perchè a fine mese il Parma fc chiude, salvo miracolissimi. E pensare che i 114 calciatori avevano contratti a premi, con persino la voce “fase a gironi di Champions league”. In fondo il Parma la raggiunse, nel ’97, grazie ai trucchi contabili della Parmalat.