La Reggiana affronta il Pordenone, neroverde come il Sassuolo, osteggiato dai tifosi granata più accesi. Perilli resta il portiere meno battuto d’Italia

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Reggio Emilia

Il Pordenone è un avversario speciale, per i tifosi della Reggiana, perché ha le maglie neroverdi come il Sassuolo, che al Mapei gioca da tre stagioni e dai sostenitori granata più accesi viene osteggiato perché reo di essere ricco e di avere acquistato lo stadio all’asta, senza regalarlo alla Reggiana, dal ’99 lontana dalla serie B. La rivalità è sentita dagli ultras reggiani, mentre naturalmente gli sportivi o comunque i tifosi modenesi pensano a divertirsi, con la squadra di Eusebio Di Francesco.

Ci si diverte di meno con la Reggiana, perchè il gioco non è così convincente nè spettacolare, pur supportato dalla miglior difesa d’Italia, con appena tre gol subiti. Contro il Cuneo, due lunedì fa, il portiere Simone Perilli aveva interrotto l’imbattibilità arrivata a 649’. L’allenatore Colombo potrebbe riproporre il 3-5-1-1 di quella sera: Perilli; Spanò, Parola, Frascatore (32’ st Loi); Mogos (10’ st Pesenti), Bruccini, Maltese, Angiulli, Siega; Giannone; Arma. A disp. Rossini, De Biasi, Castellana, Di Nicola, Rampi, Ceccarelli, Bartolomei.

A Busto Arsizio, a destra Rampi (33’ st Nolè) per Mogos; in mezzo Bartolomei per Maltese, subentrato ad Angiulli al 20’ st, mentre Pesenti prendeva il posto di Giannone al 10’ st, come seconda punta.

Vanni Zagnoli

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