Napoli-Fiorentina 3-0
GOL: pt 23′ Mertens; st 26′ Hamsik, 43′ Callejon.
Napoli (4-2-3-1): Andujar 6; Maggio 6, Albiol 6, Koulibaly 6,5, Strinic 6; Gargano 6,5, Lopez 6,5; Callejon 6,5, Gabbiadini 5,5 (18′ st Hamsik 6,5), Mertens 7 (36′ st Zuniga sv); Higuain 6 (30′ st Insigne 6,5). All.: Benitez.
Fiorentina (4-4-2): Neto 6; Richards 5,5, Savic 5,5, Basanta 6, Pasqual 5; Kurtic 6, Badelj 5,5 (24′ st Pizarro 5), Borja Valero 6,5, Vargas 6 (12′ st Joaquin 5,5); Salah 5, Ilicic 5 (1′ st Gomez 5). All.: Montella.
Arbitro: Damato di Barletta 5,5.
Note: ammoniti Koulibaly, Vargas, Strinic e Lopez per gioco scorretto. Calci d’angolo: 4-4. Recupero: pt 1’, st 4′. Spettatori: 18mila.
Vanni Zagnoli
Almeno il Napoli cerca di chiudere bene la stagione, Benitez si avvia a lasciare con due coppe in bacheca, la gente però è delusa e deve archiviare il suo biennio comunque scintillante al meglio possibile. Batte la Fiorentina e almeno fa salvo il posto in Europa, per la Champions è probabilmente tardi perchè il -7 dalla Roma è quasi impossibile da recuperare, però Benitez dimostra di essere un signor allenatore. Alla faccia di chi gli preferisce gli ultimi arrivati come Mihajlovic. Che alla Sampdoria fa benissimo, come aveva fatto a Catania, ma a Bologna, alla Fiorentina e con la Serbia aveva fatto più o meno male. I viola collezionano un altro 3-0 dopo la batosta in coppa Italia, emergono in questi casi anche i limiti di Montella, spettacolare ma non eccezionale nelle partite chiave. E’ bravissimo a procurarsi le situazioni ideali per fare strada nelle coppe (le gara di andata con la Juve), ma stringi stringi avvicina solo i grandi traguardi e adesso la Fiorentina faticherà anche con la Dinamo Kiev, facendo preoccupare la famiglia Della Valle.
Napoli-Fiorentina passerà alla storia anche per l’ennesimo gol non gol. Quella botta sorda, di collo pieno, di Higuain, la palla supera Neto e va a sbattere sotto la traversa, finisce in porta e rimbalza fuori. Ci vuole davvero l’occhio di falco, l’invenzione che Dal Cin avrebbe già voluto 30 anni fa, quando era all’Udinese. L’arbitro Damato non convalida, il portiere Neto prende il pallone e resta interdetto, quasi incredulo perchè la rete non è convalidata. Dalla linea di porta se n’è reso conto benissimo, sbaglia l’assistente Di Bello, a non segnalare che la palla è entrata, era a pochi centimetri dal punto d’impatto del pallone, nella posizione ideale per vedere. Capita, è la paura di sbagliare. Ce l’hanno i calciatori e pure gli assistenti di porta. Se lì, sei lì per quello, guardi lì eppure non ti accorgi di niente, com’è possibile? In pochi istanti tutta l’Italia sa dell’errore, l’addetto stampa di Benitez scriverà ”Verguenza”, vergogna, “a che servono sei arbitri?”. Il Napoli è in silenzio stampa, non commenterà. L’allenatore spagnolo a fine primo tempo si rivolge duramente al quarto uomo Petrella, protesta anche il ds azzurro Bigon. Si era già sull’1-0, poi Hamsik e Callejon chiuderanno il discorso con due tocchi di classe. Gli azzurri non vincevano in campionato da due mesi, dal successo sul Sassuolo, era stato Mertens a sbloccare la gara. Ora è atteso dal Wolfsburg, che aveva eliminato l’Inter. Benitez è un re di coppa, la speranza è che sia lui che Montella arrivino in fondo all’Europa league.