Borussia Dortmund-Monaco rinviata per terrorismo. Il difensore Bartra ferito da un’esplosione e operato a un polso. I precedenti attentati allo sport e in Germania

Il pullman del Borussia Dortmund dopo l’esplosione che ha portato al ferimento di Marc Bartra

Bombe contro il Borussia, ovviamente si pensa a un attentato. In attesa di conferme, con il profluvio di tentate stragi in giro per l’Europa, il pensiero va per esempio a settembre nero, ai morti all’olimpiade di Monaco di Baviera, nel ’72. A Dortmund è in programma uno dei quarti meno nobili di Champions, fra i gialloneri e il Monaco di Raggi, ex Bologna, Palermo e Atalanta, e del secondo portiere De Sanctis. Sarebbe singolare, come provocazione sportiva, mica possono essere i tifosi rivali del Bayern. Tre esplosioni avvengono nelle vicinanze del bus del Borussia mentre raggiunge il Signal Iduna Park, meglio noto come Westfalenstadion, l’esterno spagnolo Marc Bartra viene ferito e portato in ospedale: “Non è grave – spiega il dg Hans-Joachim Watzke -, gli sono arrivate schegge di vetro su una mano”.

Cresciuto nella cantera del Barça, il 26enne catalano è alla prima stagione in Germania. In blaugrana vinse 5 Liga, 3 coppe di Spagna, una Supercoppa, 2 Champions e una Supercoppa europea, senza però essere mai titolarissimo. In nazionale vanta 10 presenze, era in rosa a Euro ’16.

Il difensore del Borussia Dortmund Marc Bartra

Il Borussia si trasferisce subito al sicuro e il match è rinviato alle 18,45 di oggi. In un clima di paura e confusione, la polizia verifica i luoghi dei botti, alla ricerca degli ordigni. I vetri vanno in frantumi, la Bild parla di “esplosivo”, messo da qualcuno proprio sulla strada davanti al pullman, intercettandolo a 10-12 km dallo stadio. Il posto è chiuso al traffico e transennato, controllato dai droni per accertare che non vi sia altro materiale esplosivo. Accanto a Bartra sedeva Roman Bürki, portiere polacco: ”Lasciamo l’Arrivee hotel and spa – spiega – e poco dopo sentiamo l’esplosione forte. Siamo in fondo al pullman, restiamo a terra temendo un’ulteriore esplosione. Uno shock enorme, lì nessuno pensa alla partita”.

Lo speaker dà la notizia, ai 75mila spettatori chiede di mantenere la calma e uscire ordinatamente.

I precedenti sono drammatici. Il 19 dicembre l’attentato del tunisino Anis Amri, attaccò con un camion il mercatino di Natale della chiesa della Memoria di Berlino, uccidendo 12 persone e ferendone 50. Il 17 novembre 2015 venne annullata l’amichevole Germania-Olanda (fu finale mondiale del ’74, vinta dai tedeschi), a pochi minuti dall’inizio, a causa di un allarme attentato.S Sempre in quel mese,  l’attentato a Parigi, a colpire anche lo Stade de France. Per una volta, speriamo ci dicano che è stata la follia di un ultras, non di un oltranzista tedesco o, peggio, islamico.

A cura di Davide Martini

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