Destro gol da nazionale, pareggia Berardi. Il Sassuolo domina, ma il Genoa tiene l’1-1

(repubblica.it)

di Vanni Zagnoli

Quando Defrel vola verso la porta del Genoa, a inizio ripresa, Sirigu si oppone due volte e si capisce che di nuovo non è la serata del Sassuolo.

A Reggio Emilia il grande freddo è passato, non quello dei neroverdi, di nuovo sotto in casa. Però alla successiva azione pareggiano, con Domenico Berardi, che quando disse no alla Juve e poi all’Inter, per restare con Di Francesco, e ora che vuole andare a tutti i costi almeno alla Fiorentina l’ad Giovanni Carnevali non lo vende per meno di 40 milioni. 

Non festeggia Andriy Shevchenko, al 3° punto in 7 gare, ha battuto il covid, è tornato in panchina, la conferenza stampa di vigilia era stata retta da Mauro Tassotti, secondo a vita per scelta.

Il Genoa non rischia neanche tanto, la fase difensiva è discreta, manca qualcosa davanti, la rosa è numericamente ampia, la qualità non eccelsa e rispetto a Davide Ballardini il rendimento è peggiorato. L’atmosfera è rilassata, ieri sera in ritiro erano in 4 a un tavolo, dello staff, il rischio è di retrocedere con il sorriso, con gli americani appena arrivati, come avvenuto al Parma, con Krause. Il Cagliari vale di più, può superare lo Spezia, il Venezia per ora è stato superiore, Sampdoria e Udinese sono lontane 8 punti, sarà dura coinvolgerle nella lotta per evitare le ultime tre posizioni.

Il Sassuolo è sempre lì, palla a terra ma non pedalare, senza Scamacca e Frattesi fermati dal covid. Dionisi conta 9 assenti, il Genoa 7, di cui 3 positivi.

Il grifone passa al 7’, suggerimento del ghanese Ekuban, colpo di tacco di Mattia Destro a beffare Consigli. L’ex romanista è a 8 reti, sul piano realizzativo torna da nazionale, come in avvio di carriera, ma non offre altri lampi. Gli emiliani dominano il possesso palla, avvicinano il pari con Rogerio e due volte con Berardi, toccato da Bani, Manganiello evita di andare al var. L’1-1 alla ripresa, Rogerio, Raspadori approfitta di un rimpallo fortuito, Berardi non può sbagliare. Defrel manca il sorpasso per due volte, il finale non è palpitante, a parte il contatto di Fares su Defrel.

C’è silenzio, al Mapei, è un peccato perchè la famiglia Squinzi investe da 20 anni, da Marassi arrivano appena 200. E’ serie A, i 4700 spettatori sono da C, la Reggiana ha un seguito decisamente superiore, da capolista. Però, certo, nel rapporto abitanti, 40mila, pubblico, il Sassuolo resta un fenomeno. Dionisi entusiasma ormai solo contro le grandi, il Genoa respira, bissa il pari tenuto con l’Atalanta.

Fra i modenesi debutta Luigi Samele, 2002, foggiano e omonino del vicecampione olimpico della spada, tesserato alla Virtus Bologna scherma. Il Genoa è grigio, come l’Alessandria, la holding 777 partners dovrà pazientare, con la sua cinquantina di azionisti. Potenzialmente merita l’Europa, da 15 anni di fila è in serie A, rischia tantissimo.

Sassuolo-Genoa 1-1

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 6; Toljan 6, Chiriches 5,5, Ferrari 6, Rogerio 6,5; Harroui 5.5, Lopez 5.5; Berardi 6,5, Raspadori 5.5,  Kyriakopoulos 6 (39’ st Muldur ng); Defrel 5 (43′ st Samele ng). All. Dionisi 6.

GENOA (3-5-2): Sirigu 6,5; Vanheusden 6, Bani 6, Vasquez 6,5; Hefti 5,5 (19′ st Fares 6), Hernani 6.5 (19’ st Melegoni 5.5), Badelj 6, Portanova 6 (39′ st Cassata ng), Cambiaso 6,5; Destro 7 (29′ st Pandev 5.5), Ekuban 6.5 (39’ st Caicedo). All. Shevchenko 5,5.

Arbitro: Manganiello 6,5.

Reti: 7′ Destro, 19’ st Berardi. Note: ammoniti Raspadori, Rogerio e Lopez. Angoli: 7-4 per il Sassuolo Recupero: pt 1’, st 3’. Spettatori: 4696 paganti, incasso 44.822 euro

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