Enordest.it. Il ricordo di Tonino Zorzi e le donne del volley

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Vanni Zagnoli

Il 2-1 del Lecce sulla Lazio ha rappresentato il ritorno in serie A di Roberto D’Aversa. “Allegri è il mio modello, con il suo calcio equilibrato”, raccontava quando era a Parma. L’ultimo anno subentrò e retrocedette in serie B, dopo 4 buone stagioni, soprattutto l’ultima. Prima del ritorno, appunto. E alla Sampdoria non meritava l’esonero.

La rimonta dei pugliesi sulla Lazio era riuscita anche a primavera, esalta una volta di più l’infinito Pantaleo Corvino, 73 anni, ancora ds, ha vinto l’ultimo campionato primavera, con una squadra di quasi tutti stranieri.

Domenica la Salernitana ha pareggiato all’Olimpico con la Roma per 2-2. Ripropone al centro dell’attenzione il personaggio Paulo Sousa, con la sua passione per Fernando Pessoa, il poeta portoghese. L’allenatore lusitano piaceva anche al Napoli, prima della virata su Rudi Garcia. E poi l’attaccante Dia, per ora è rimasto, è il miglior bomber delle squadre non in lotta per l’Europa. Soprattutto, la classe di Antonio Candreva, doppietta a 36 anni, due giocate di classe enorme. Poteva essere tranquillamente ancora titolare nell’Inter o nella Lazio.

Un personaggio del mercato, Domenico Berardi aveva mandato i suoi procuratori ad accordarsi con la Juve, ma il Sassuolo non è d’accordo e una volta di più probabilmente non andrà a una grande. Sino a 4 anni fa era lui ad avere dubbi, a 29 anni però è prontissimo.

Una curiosità ha caratterizzato l’ultima domenica prima del campionato. L’amichevole alle 10,30, del mattino, fra Milan e Novara, è un unicum per il nostro calcio di vertice. Fa venire in mente la strategia dell’ex presidente Francesco Ghirelli per la serie c, di disputare partite la domenica mattina. Si tenterà, nel tempo, di occupare anche quello spazio televisivo, alternativo alla messa.

La Spagna femminile ha superato i maschi. Vince il mondiale sull’Inghilterra grazie a Olga Carmona Garcia, esterno del Real Madrid, già decisiva in semifinale. Al mondiale precedente le iberiche erano uscite agli ottavi, come i maschi. Che in Qatar di nuovo vengono eliminati agli ottavi. Ai mondiali del 2014 la Spagna maschile uscì al primo turno, esattamente come le donne l’anno successivo.

Agli Europei, tre quarti di finale di fila per la Spagna donne, mentre gli uomini dopo il titolo del 2012 escono agli ottavi e in semifinale. Complessivamente, insomma, dal 2012 nelle grandi manifestazioni internazionali le donne hanno fatto meglio degli uomini, con un turno superato in più. E del resto là il derby femminile Barcellona-Real fece il record di 91mila spettatori, nel marzo 2022. Il titolo iridato colto a Sydney, in Australia, corona il percorso, con il secondo grande podio al femminile della storia, dopo la semifinale di Euro 97.

E poi c’è la vicenda grottesca del bacio in bocca di Luis Rubiales, capo della federazione spagnola, alla capitana della nazionale Jennifer Hermoso. Lui dice che era concordato, la federazione ha fatto anche pressione sulla calciatrice perchè lo confermasse e invece lei nega. Sempre sul palco, prima, si è toccato i genitali, per schernire le inglesi battute.

81 giocatrici ed ex della Spagna hanno annunciato che non scenderanno più in campo finché Rubiales resterà al suo posto. Sembrava che venerdì annunciasse le dimissioni, invece resiste, verrà sfiduciato dell’equivalente del Coni italiano.

Nel 2018 licenziò Lopetegui da ct perchè aveva saputo che si era accordato per allenare il Real Madrid, ma per dopo il mondiale di Russia. Portò la Supercoppa spagnola in Arabia e si parlò di commissioni con Kosmos, l’azienda dell’ex campione del Barcellona Piqué, e il presunto utilizzo di denaro federale, un anno fa, per la festa con 8 ragazze in uno chalet andaluso: è divorziato dall’avvocatessa Manuela Delicado Vega. E’ vicepresidente Uefa, carica da 240 mila euro lordi l’anno, e indicava come esempio del successo personale proprio il titolo mondiale femminile e il fatturato del settore, portato da 7 a 35 milioni. 

Ora lo difende solo l’ex ct Luis Enrique. Rubiales ha contro il governo socialista, la coalizione di sinistra Sumar e il sindacato mondiale calciatori. 

Il Qatar prende il potere anche nel basket, lo sceicco Saud Ali Al-Thani è presidente Fiba, dopo le polemiche per il mondiale in Qatar. Stupisce che il piccolo Paese senza tradizione abbia un dirigente di valore tale dal poter essere presidente mondiale.

Basket, l’addio a Tonino Zorzi. Volevo andare a casa sua, a Gorizia, abbastanza lontano, da Reggio Emilia, ma avevo grandi motivazioni. Non ho fatto in tempo e non è la prima volta che mi accade, con grandi ex dello sport giocato, del resto il coach aveva 88 anni.

Qui semplicemente propongo la mia chiacchierata fatta un anno fa, con il figlio Maurizio.

Era caldissimo, nella mia città, e lì ero nel parcheggio della casa dove sono cresciuto. Erano i tempi in cui lì leggevo Superbasket.

Da ragazzino impazzivo per lo sport, calcio, basket e poi per il giornalismo. Studiavo Superbasket e fra i protagonisti c’era il paròn, nella generazione di Arnaldo Taurisano, di Riccardo Sales, di Sandro Gamba e Toni Cappellari, di Giancarlo Sarti e di Santi Puglisi, di Peterson e Bianchini e di una infinità di personaggi.

Zorzi ha scritto a lungo per il Gazzettino, di sicuro senza ghostwriter, per l’amicizia sicuramente con i compianti Rino Nini e Beppe Donazzan e con Luigi Maffei, erede di Nini come capo rubrica pallacanestro.

Qui, invece, Tonino Zorzi ricordava Gustavo Tolotti. Proprio il paròn, non troppi mesi fa. E’ stato un grande onore ascoltarlo.

Volley. I convocati per l’Europeo maschile, le 3 novità rispetto al mondiale vinto l’anno scorso. Cambiano tre riserve: uno schiacciatore, Tommaso Rinaldi al posto di Francesco Recine, figlio di Stefano, ora direttore tecnico della nazionale femminile; un centrale, Giovanni Sanguinetti al posto di Simone Anzani, che dovrà effettuare un’ablazione al cuore, a settembre; un opposto, Alessandro Bovolenta al posto di Giulio Pinali e di Gironi, che era stato in Nations league.

L’obiettivo degli azzurri naturalmente è di confermare il titolo europeo. Il via lunedì, a Bologna, con il Belgio.

Infine il volley femminile, con i nostri viaggi al seguito della nazionale femminile, agli Europei.

Intanto la vigilia dell’Italia all’Arena di Verona. Solo 35 anni fa un’altra gara in questa ambientazione unica, l’amichevole Usa-Urss.

“Non mi pongo un obiettivo minimo”, dice il ct Mazzanti. La parola d’ordine è non citare Caterina Bosetti, Cristina Chirichella e De Monica de Gennaro. “Ho fatto le mie scelte. Diverse sono uscite. Un allenatore sceglie in base a quanto ha in testa, alla visione, per quanto ho in mente in questi 2 anni, è come un puzzle. Come chi va in campo, non sceglie mai per un solo motivo. Non farò esperimenti nella prima fase”.

Sylla: “E’ un bel peso il titolo, proviamo a ripeterci”. 

E sulle tre grandi escluse. “In genere sto zitta, quando non faccio qualcosa non devo difendermi, da nessuno e niente, ho messo i puntini sulle i. Le cose sono chiarissime, nelle storie bisogna sempre trovare il lupo cattivo, se mi designano come tale mi porto questa croce”. 

Ancora Sylla: “Mi auguro non sia un problema avere solo 3 centrali. Può essere l’inizio del puzzle verso Parigi. Il gruppo è giovane, con ragazze simpatiche, mi piace la loro voglia di mettersi in gioco. Sentiamo un pizzico di rivalsa rispetto alla Vnl ma non è detto che un gruppo così rivoluzionato debba vincere subito”.

Dopo il 3-0 nella gara d’esordio con la Romania, il malore a Paola Egonu, lieve ma significativo. E’ passata dall’iperstress al mondiale alla delusione per essere riserva, per il momento. Certo il caldo, a Verona, ma un malore le era già capitato nel 2019, con la Russia. Magari entrerà in sestetto dagli ottavi o dalla prima partita più complicata. Ha vinto la Champions league con il Vakifbank, ha saltato la Vnl ma ha pure perso il posto. Comunque ha pubblicato un post “Mi manchi”, con Monica De Gennaro, è l’unica che abbia pensato all’amica non convocata.

Volley. La storia delle 5 azzurre di origine straniera, qui Omoruyi, famiglia nigeriana, brillante con la Bulgaria

Il personaggio Antropova, con anche la storia di mamma, pallamanista. Sul finire le nostre domande, dopo il successo sulla Svizzera.

La scelta di Elena Pietrini, unica senza ginocchiere, mentre Sylla al ginocchio destro ne ha una rafforzata. Pietrini giocherà in Russia, alla Dinamo Kazan, è l’unica azzurra sposata, ha detto sì un anno fa, a 22, al cestista David Paunovic, ora a Siena.

Volley, il 3-0 dell’Italia alla Bosnia. Video con Paola Egonu, nel secondo il mio riferimento a Monica de Gennaro.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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