Enordest.it. La brutta notte azzurra del calcio femminile

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Vanni Zagnoli

L’Australia comanda il medagliere dei mondiali di nuoto, a sorpresa. Avvenne soltanto nel 2001, sempre a Fukuoka, in Giappone. E’ raro che sia così competitiva nello sport, ebbe un picco a Sydney 2000, anche nell’atletica, ma non di certo da prima della classe e in fondo ha soltanto 26 milioni di abitanti.

Considerati anche il nuoto artistico, ovvero sincronizzato e il fondo, la pallanuoto e i tuffi, comprese le grandi altezze, è la Cina al comando, con 20 ori, 8 argenti e 12 bronzi, contro il 15-9-6 degli oceanici (30), solo terzi gli Stati Uniti con 7 ori, sarebbero però primi per numero di medaglie, 44. L’Italia è ottava in base agli ori e quarta come podi, con 14. Per la prima volta, però, nella gestione del dt Cesare Butini ci sono stati problemi interni al gruppo, con varie finali mancate per un soffio.

Volley. Il titolo europeo under 17 dell’Italia con l’allenatrice Monica Cresta, che da anni lavora con i maschi, è un caso raro, nello sport italiano.

Sempre per la pallavolo, a Roma c’è stata la presentazione del doppio Europeo che l’Italia coorganizza. Si parte a ferragosto a Verona, all’arena, con le donne, dalle convocate mancano la palleggiatrice Lia Malinov, che agli Europei del 2021 fu titolare, la centrale Caterina Chirichella, ex capitana, onestamente in ribasso ma appena 29enne, e il miglior libero al mondo, da un decennio, ormai, Monica de Gennaro, 37 anni. Non convocate neanche Sara Fahr, un’altra centrale, la novità è Ekaterina Antropova, russa, per la quale è arrivata la nazionalità italiana in questa settimana.

Inoltre è stato varato il calendario di serie A1. Si comincerà sabato 7 ottobre. Con Paola Egonu, Monza può finalmente essere favorita nei confronti di Conegliano, imbattibile, in Italia, dal 2019. Le pantere dell’Imoco non perdono un trofeo nazionale dalla coppa Italia di 4 anni fa. Finalmente nel senso che il Vero volley si è spostato da Monza a Milano di proposito, per avere ancora più tifosi. 

Al mondiale femminile, il 3-2 del Sudafrica all’Italia porta all’eliminazione delle azzurre, che erano qualificate prima del recupero, addirittura di 16 minuti. Incide parecchio l’autogol dell’1-1 di Benedetta Orsi, del Sassuolo, che ha sorpreso il portiere Durante fuori dai pali.

Le gialloverdi sono dilettanti, il pensiero va alle eliminazioni nella storia delle nazionali maschili, all’1-0 subìto dalla Corea del Nord nel ’66, in Inghilterra, all’1-1 con la Nuova Zelanda nel 2010, in Sudafrica, preludio all’eliminazione, arrivata per mani della Slovacchia. I ct furono Mondino Fabbri e Lippi, che era campione del mondo in carica. E poi la sconfitta di Prandelli per 2-1 con Costa Rica, nel 2014, prima dell’1-0 con l’Uruguay. 

La ct Milena Bertolini è al passo d’addio, comunque in questi 6 anni ha fatto svoltare il movimento, non c’è paragone rispetto ai 5 anni con Antonio Cabrini, anche se ora le qualificazioni a Europei e mondiali sono più agevoli. 

E’ mancata completamente la fase difensiva, dagli errori di Elena Linari nel 5-0 con la Svezia e alle voragini che si sono aperte anche con le africane. Cristiana Girelli e Giada Greggi meritavano più spazio. “L’errore – spiega Katia Serra, ex sindacalista dell’assocalciatori – è stato rinunciare non tanto a Sara Gama, la capitana, ma alla forza al centro del campo di Iaia Galli, all’esterna Valentina Bergamaschi e a Martina Piemonte, che ha vissuto la sua migliore stagione. Tutte e tre sono nel pieno della carriera, anche anagraficamente”.

Sorprende anche la panchina per Laura Giuliani, a 30 anni. L’Italia era uscita al primo turno all’Europeo, Milena comunque ha cambiato troppo. Alle grandi manifestazioni non serve lanciare le giovani, è fondamentale dare spazio alle migliori.

In Nuova Zelanda e Australia è uscito al primo turno anche il Brasile, a favore della Giamaica, applaudita anche da Usain Bolt, comunque le sudamericane ai mondiali vantano solo un 3° e un 2° posto, ma alle Olimpiadi due argenti e tre quarti posti.

La cenerentola delle cenerentole è il Vietnam sconfitto sempre, con un totale di 12 gol al passivo, senza mai segnare, ha chiuso con il 7-0 subito dall’Olanda. E’ comunque il punto più alto, a occhio, nella storia sportiva del paese orientale, la nazionale femminile è al 32° posto nel ranking, come sono 32 le partecipanti in Australia e Nuova Zelanda. E’ il bello del mondiale allargato ma anche il brutto, con partite molto squilibrate: le vietnamite hanno iniziato perdendo 3-0 la sfida dai risvolti politici con gli Usa, dal 1964 al ’75, con la caduta di Saigon, ricordata anche da una canzone di Francesco de Gregori.

Poco meglio Panama, 3 gol realizzati e 11 subiti, Costa Rica (1-8 il computo delle reti) e Haiti (0-4) e tutte e 4 chiudono a 0 punti.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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