Enordest.it. Quanto veneto nel mondialvolley

https://www.enordest.it/2022/09/18/quanto-veneto-nel-mondialvolley/

Vanni Zagnoli

Zizzaghiamo come sempre, fra il volley campione del mondo e il calcio e anche la ginnastica ritmica, questa settimana, con i mondiali.

Nel mondiale di pallavolo, italiano per la quarta volta nella storia, c’è tanto di veneto. Vicepresidente federale è Adriano Bilato, dal Valsugana, Padova, dov’è stato giocatore e allenatore giovanile, al secondo mandato, dopo la presidenza di Pietro Bruno Cattaneo adesso segue Giuseppe Manfredi, pugliese. 

Nella rosa dei 14 giocatori figura Mattia Bottolo, schiacciatore di 22 anni, nato a Bassano, cresciuto in giallorosso e da 6 stagioni a Padova. “E adesso – racconta – spicco il grande salto, alla Lube Civitanova, campione d’Italia”. Magari giocherà poco, come con la nazionale iridata, ma già il salto è emozionante. Studia biologia all’ateneo di Padova, è un esempio di doppia carriera, sport e studio, grazie all’accordo fra l’università e la Kioene. Gli ha telefonato la magnifica rettrice Daniela Mapelli, invitandolo a palazzo Bo.

E’ entrato in una gara della prima fase Leonardo Scanferla, 23 anni, padovano, ex Petrarca, a caccia dello scudetto con Piacenza dopo 3 stagioni non esaltanti, come squadra. E’ il libero di riserva, dietro l’altro patavino, Fabio Balaso, muscolarissimo, alto 1,82, come un italiano medio, premiato come migliore del ruolo. Questo è il nostro videoracconto, a caldo. https://www.youtube.com/watch?v=FdGshO-M65s&t=4s

Le altre videointerviste all’Italia mondiale sono a Yuri Romanò, opposto sorprendente 

A Simone Galassi, uno dei due centrali migliori, nonostante sia rimasto in panchina da metà del secondo set alla fine, a favore di Roberto Russo

> https://www.youtube.com/watch?v=l8-Wj-oYfpA&t=6s

E poi il ct De Giorgi https://www.youtube.com/watch?v=98uzInaOJ_k&t=2s

Ci sono allenatori che mai in carriera arrivano in serie A, pur avendo fatto benissimo in tante categorie, e altri, in genere ex grandi calciatori, che arrivano rapidissimamente. Thiago Motta aveva debuttato al Genoa, durando un paio di mesi, con il presidente Preziosi, che pure l’aveva scelto in quanto ex bandiera genoana. A La Spezia ha disputato una buonissima stagione, arrivando alla salvezza in anticipo, nonostante il mercato bloccato, adesso arriva presto a una panchina di notevole blasone, a Bologna. Infatti non era la prima scelta, era De Zerbi, che ha rifiutato per non subentrare a Mihajlovic, allenatore comunque malato, di leucemia, anche se sta meglio. 

Ranieri è infinito, ha 71 anni, di sicuro ha un’esperienza infinita, ma in questo senso la scelta del ds Giovanni Sartori va a premiare le idee, il futuro, la voglia di aprire un ciclo. Ma Thiago Motta difficilmente farà meglio di Sinisa Mihajlovic, che in queste 5 stagioni mai ha avuto un gruppo di livello superiore ai suoi piazzamenti comunque buoni, con affacci anche nella prima metà della classifica.

L’assurdità della scelta del Monza, per salvarsi al debutto in serie A. Esonera Giovanni Stroppa, che comunque meritava maggiore pazienza, considerata anche la promozione con il Crotone. Promuove Raffaele Palladino che mai ha allenato in carriera e ha solo 38 anni. I precedenti di Silvio Berlusconi con Seedorf (che poi ha allenato solo qualche mese lo Shenzhen in Cina, il Deportivo La Coruna e per due anni il Camerun, Filippo Inzaghi (comunque il migliore fra i 3 debuttanti) e Cristian Brocchi, che al Monza aveva solo avvicinato la serie A. Palladino ha sicuramente qualità da tecnico ma solo allenato una giovanile, l’under 15 e un anno la primavera. E poi ha una squadra completamente nuova, rispetto alla promozione. Il vicepresidente Adriano Galliani: “Mi ricorda Arrigo Sacchi, come scelta”.

Quando però Sacchi arrivò al Milan aveva già allenato 6 stagioni in Romagna fra i diletatnti, la primavera del Cesena, due anni a Rimini in serie C, uno le giovaniili della Fiorentina. E, soprattutto, due stagioni eccellenti a Parma, con promozione in B e un campionato cadetto di primo livello.

In Europa, sorprendono i 3 gol del Napoli, più un rigore sbagliato, a Glasgow, dopo le 4 reti al Liverpool. Inter e Milan onorano il pronostico vincendo contro avversarie inferiori, la Juve conferma il momento no, mai aveva perso le prime due gare nel girone di Champions. Ci sta di perdere a Parigi con il Psg ma non in casa con il Benfica, che avrebbe potuto andare oltre l’1-2. Per passare, Allegri dovrà battere due volte il Maccabi, vincere in Portogallo e almeno pareggiare con il Psg. Oppure battere i francesi e pareggiare in Portogallo. E potrebbe non bastare. Quel contratto da 9 milioni di euro a stagione è un deterrente all’esonero.

In Europa league, il 5-1 subito in Danimarca dalla Lazio, con il Midtjylland, ma la squadra di Sarri può passare. Più difficile per la Fiorentina, 3-0 in Turchia con il Basaksehir, con un punto in due gare e Vincenzo Italiano al momento più difficile della carriera anche in campionato. Strano perchè ha affrettato la preparazione per superare il preliminare e aveva chiuso la scorsa stagione avvicinando la Juve e la Champions league.

Nel tennis, Roger Federer annuncia l’addio, chiuderà con la Rod Lever cup, è una sfida a squadre fra Europa e resto del mondo, in programma la prossima settimana. E’ rimasto nel circuito per 24 anni, ne ha 41. Si è aggiudicato 20 tornei del grande slam, 8 a Wimbledon, e in totale 103 tornei nell’Atp. Per 310 settimane è stato numero uno al mondo, vi restò ininterrottamente per 237, dal febbraio 2004 a metà agosto 2008, record. Fra il 2004 al 2006 ha registrato un record di 247-15, con una percentuale di vittorie oltre il 94%.

Nel 2009 si aggiudicò il Roland Garros, completando il suo career gran slam. Nella Atp finals, 18 qualificazioni, 59 vittorie  e sei titoli, nei Masters 1000 28 titoli. Dopo aver subito un intervento al ginocchio nel 2016, è tornato vincendo altri 3 slam e nel ’18 è diventato il più anziano numero 1 al mondo, a 36 anni. Nel ’19 la sua ultima finale

in uno slam, persa a Londra contro il serbo Novak Djokovic, il suo grande rivale, assieme a Rafael Nadal, spagnolo.

Nella ginnastica ritmica, ai mondiali in Bulgaria Sofia Raffaeli si aggiudica 3 ori, alla palla, al cerchio e anche al nastro, più il bronzo alle clavette, nonostante due perdite. La ‘formica atomica’ è marchigiana, di Chiaravalle, Ancona, e porta la nona medaglia mondiale nella storia dell’Italia. A Sofia anche un bronzo alla palla, per Milena Baldassari, di Ravenna. 

Da “Enordest.it”

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