EXPO Cibo&Sport – “Alimentare Watson! Le performance nello sport e nella danza”. A Milano il convegno con Cordoba, i dottori Tavana e Volpi e l’etoile Oriella Dorella

Ivan Cordoba, ex bandiera dell'Inter
Ivan Cordoba, ex bandiera dell’Inter

L’alimentazione nella pratica sportiva amatoriale o agonistica come elemento fondamentale della performance è stato il tema al centro dell’incontro “Alimentare Watson! Le performance nello sport e nella danza”, promosso da Fondazione Bracco in collaborazione con Accademia Teatro alla Scala e con il patrocinio del Ministero della Salute,  tenutosi oggi all’Auditorium di Palazzo Italia a Expo Milano 2015.

Medici, studiosi e specialisti, oltre a testimonial d’eccezione come l’étoile Oriella Dorella e l’ex difensore nerazzurro Ivan Cordoba, sono intervenuti su un tema fondamentale per tutti quelli che praticano lo sport e la danza, non solo a livello agonistico, e cioè il corretto apporto nutrizionale ed energetico necessario ad affrontare le rapide modificazioni metaboliche a cui si è soggetti durante i diversi momenti che caratterizzano l’attività sportiva e coreutica: l’allenamento, la performance e il recupero.

L’iniziativa ha preso le mosse dal progetto avviato nel 2013 da Fondazione Bracco, Accademia Teatro alla Scala e CDI-Centro Diagnostico Italiano destinato agli allievi della Scuola di Ballo (ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 18 anni) che prevede sia l’inserimento nel programma didattico della Scuola di una serie d’incontri con dei nutrizionisti, con l’obiettivo di sviluppare nei giovani ballerini un’adeguata educazione alimentare, sia un costante monitoraggio diagnostico dei ragazzi, per garantire il pieno sviluppo del benessere psico-fisico durante il periodo di studio che, avendo una durata di otto anni, coincide con fasi cruciali della crescita.

Dopo i saluti istituzionali del Direttore Generale dell’Accademia scaligera Luisa Vinci, il workshop si è aperto con un derby meneghino con gli interventi di Rodolfo Tavana, responsabile sanitario del Milan sul tema dell’idratazione nell’atleta e di Piero Volpi, coordinatore dello staff medico dell’Inter sul tema dell’alimentazione nei giovani sportivi. A seguire Luca Mondazzi, specialista in Scienza dell’Alimentazione del Centro Ricerche Mapei Sport si è soffermato sul valore  della Vitamina D in ambito sportivo “E’ ormai veramente lontana l’epoca nella quale l’attività della vitamina D veniva identificata essenzialmente con la prevenzione delle malattie caratterizzate da demineralizzazione ossea. Oggi la vitamina D”, ha detto Mondazzi, “è anche un importante modulatore delle difese immunitarie, con conseguenti azioni di prevenzione delle infezioni e un elemento di supporto del trofismo e della funzione muscolare e polmonare. Purtroppo, però, se da un lato le sue funzioni sono così rilevanti, dall’altro le sue disponibilità sono davvero molto scarse. E’ quindi evidente la necessità di un intervento su larga scala che abbia come primo obiettivo quello di informare la popolazione in generale e gli sportivi in particolare di questo problema e come obiettivo finale quello di correggere la carenza di vitamina D quando presente”.

Roberta Cazzola, docente di Biochimica della Nutrizione presso l’Università degli Studi di Milano, si è invece concentrato sull’utilizzo degliacidi grassi essenziali, mentre Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Milano, è intervenuto sul tema di come ottimizzare le performance evitando effetti collaterali. “L’asse cervello-intestino-microbiota”, ha affermato Cestaro, “sta rivelando un’importantissima e complessa rete di messaggeri e meccanismi fisiologici che tendono ad autoregolare e adeguare nel tempo lo stato ottimale di benessere psico-fisico e metabolico di ogni soggetto. Le nuove diete concorreranno ad aumentare le nostre capacità prestazionali, nonché a costituire la migliore delle assicurazioni per aggiungere non solo anni alla vita, ma soprattutto vita agli anni”.

Il workshop è proseguito con una tavola rotonda in cui Omar De Bartolomeo, Ortopedico del Teatro alla Scala e medico responsabile dellaScuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala, ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti nutrizionali e la performance nei ballerini professionisti, mentre Raffaella Lorenzut, Direttore Corporate HR del Gruppo Bracco, ha toccato il tema del rapporto tra giovani e sport.

Poi Oriella Dorella e l’ex difensore nerazzurro Ivan Cordoba, sollecitati da Francesco Rocchi, tra i volti più noti di RaiSport, si sono confrontati sul tema del convegno con giovani promesse della danza e dello sport, portando la propria testimonianza ed esperienza. Infine,Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, ha concluso i lavori sottolineando che: “Il corretto apporto nutrizionale ed energetico necessario ad affrontare le rapide modificazioni metaboliche a cui i giovani sono soggetti durante i diversi momenti che caratterizzano l’attività sportiva e coreutica è un tema importantissimo e ritengo che gli interventi che abbiamo ascoltato oggi abbiano davvero arricchito i contenuti della nostra Expo. A questo riguardo”, ha concluso Diana Bracco, “ricordo che Padiglione Italia, Expo Spa e il Ministero per l’Istruzione hanno dato vita a un bellissimo Progetto Scuola, un’iniziativa di cui siamo particolarmente fieri e che ha coinvolto l’intero sistema scolastico italiano. Questo progetto per me è un tassello fondamentale per costruire quella che mi piace chiamare Expo Generation: ragazzi più attenti, tra l’altro, al tema dei rischi legati a comportamenti alimentari non corretti”.

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