Fondato su facebook il Sassuolo club Reggio, Emilia. Con speranza di tesserare anche tifosi neroverdi del resto della regione. Anche per il Bologna, per il Carpi e la Spal, il Parma e il Piacenza, il Modena e la Pro Piacenza. E naturalmente per la Reggiana. Sondaggio per le attribuzioni, ma Berardi e Futre, Di Francesco e Ancelotti sono i favoriti. E caffè letterari negli stadi, prima delle partite

Silvia Gilioli con Monica Torreggiani, segretaria della Reggiana e padrona di casa nelle partite del Sassuolo al Mapei
Silvia Gilioli con Monica Torreggiani, segretaria della Reggiana e padrona di casa nelle partite del Sassuolo al Mapei

(v.zagn.) Aggiorno il pezzo di una settimana fa. Su facebook, all’indirizzo https://www.facebook.com/sassuoloclubreggioemilia/?fref=ts è nato il primo Sassuolo club Reggio, Emilia. Aperto ai sostenitori neroverdi delle province vicine. Poi ci sarà la possibilit di coinvolgere appassionati di altre squadre, vicine, in maniera reciproca, per rendere omogeneo un bel territorio sportivo. Tutto per il momento è solo un gruppo facebook, vediamo lo sviluppo dei mi piace

Cari amici. Nemici, diceva, il grande Franco Rossi.

Ecco, in un momento particolare del nostro contendere con alcune società sportive di primo piano nella zona, a proposito dei video, concretizziamo un’idea che abbiamo da anni, ovvero la creazione del primo Sassuolo club nel Reggiano. Ma anche di un Reggiana club. Ecco, è il primo club dedicato a due squadre contemporaneamente. Per carità, ci si può tesserare anche per una sola, prendere le distanze anche dall’altra, però diciamo che consigliamo ardentemente di dare un bel segnale. Siamo sportivi, viva Reggio e chi gioca qui, persino gli avversari. Da applaudire, sempre, a prescindere. Altro che i chiodi al Mirabello per far saltare i nervi al Sassuolo e alla Mapei

Siamo Reggio, ovvero Emilia, e allora perchè non aprire tesseramenti, almeno su facebook, anche a Parma e Pro Piacenza e al caro, vecchio Piace, al Modena e al Carpi, al Bologna e alla Spal. Ci limitiamo a queste, via, è anche troppo, ma fracandò. Per carità, ci sarebbero anche la Romagna (Ravenna, Cesena, Rimini) e le province limitrofe a Reggio, almeno, ovvero Mantova e Cremona, Carrara e Spezia, ma qui si va sul difficile.

Difficile è mettere d’accordo tanta gente, ma noi siamo diversi.

Il calcio – lo sport, seguiamo anche basket e volley, ma tutto, di tutto, con tutti, sempre – affratella, divide, fa discutere, ma è poesia, cultura, educazione. Ecco, anche a noi è capitato di urlare qualcosa all’arbitro, dalla tribuna o in qualche articolo – rarissimo, per la verità -, di pensare a malafede, ma la mala educazione non la sopportiamo.

Siamo per un calcio di valori e sentimenti, di poesia allo stato puro. Non leggiamo libri, li sfogliamo appena e allora vorremmo portare nel prepartita, negli stadi di queste città, una cultura nuova. Coinvolgere i grandi inviati, ma anche i dopolavoristi che fanno un altro mestiere, i ragazzi dei siti web e i vecchi radiocronisti, gli ospiti di Quelli che il calcio e gli ospiti delle società, i ds e i dg, gli osservatori e i procuratori, i presidenti e i contabili, gli addetti stampa e le hostess, i bigliettai e gli steward, insomma raccontare queste figure, raccontare il calcio con gli inviati, grandi e piccoli. Tenere un piccolo caffè letterario in sala stampa e irradiarlo sul maxischermo, insomma studiare tutta una serie di iniziative, con le società sportive, che possano permettere di affratellare non solo l’Emilia e le emiliane, ma anche i tifosi e le tifosi, gli anziani e i bimbi. Tutti lì, abbracciati idealmente, dentro o fuori lo stadio, ad ascoltare Riccardo Cucchi (radioRai) e Pierluigi Pardo (Mediaset), Francesca Sanipoli (Rai) e Vanessa Leonardi (Sky), Nicola Cecere (La Gazzetta dello Sport) e Guido d’Ubaldo (Corriere dello Sport), Roberto Colombo (Tuttosport) e Massimiliano Castellani (Avvenire), Ugo Trani (Il Messaggero) e magari Fabrizio Biasin (Libero). Giuseppe De Bellis (Rivista Undici) e Marco Zucchetti (Il Giornale). Carlo Brandaleone (Il Giornale di Sicilia, quando arriva il Palermo). Molti fra questi colleghi li abbiamo intervistati negli anni.

E poi tutti i colleghi emiliani, giovani e pensionati, eccetera, partendo dai direttori Stefano Scansani (Gazzetta di Reggio) e Gigi Manfredi (Carlino Reggio), da Paolo Reggianini (Carlino Modena) a Stefano Aravecchia (Gazzetta di Modena).

Ma torniamo all’idea del multiclub.

Le dediche, intanto. Noi abbiamo la nostra idea, però si può votare.

Sassuolo. Lo dedicheremmo a Domenico Berardi, naturalmente, anche se molti meritano la citazione. Di Francesco, ma pure Acerbi, Peluso, Gazzola. I giocatori oscuri, preferiamo, a parte le stelle. Senza tralasciare Nicola Sansone e altri ceduti. Non Magnanelli perchè ha già un suo club.

Ma Berardi è il più grande talento mai visto nel Sassuolo. E poi Nek, ovviamente, l’autore dell’inno.

Il club si chiamerà Sassuolo club Reggio, Emilia, Domenico Berardi.

Quella virgola dice tutto. Il Sassuolo gioca a Reggio ma simboleggia la regione, una delle più attive d’Italia. Da 3 stagioni è la squadra leader dell’Emilia Romagna, davanti anche al Bologna, impareggiabile per tradizione e tifoseria.

La sede. Beh, possiamo scegliere fra l’indirizzo di casa nostra, alla periferia di Reggio. Non diciamo dove perchè magari le altre 38 famiglia non hanno piacere di ritrovarsi tifosi sotto casa. La sala giochi dove neanche possiamo albergare una tv o un bel tapisroulant.

Oppure una stanza presso un altro nostro domicilio, che potremmo rendere l’archivio delle memorie del nostro percorso professionale e amoroso.

Naturalmente, il varo è virtuale, diventerà presto un gruppo facebook, di cui magari lasciamo la gestione ad altri amici.

Noi mettiamo l’idea, nella speranza di rappresentare decine dei nostri amici reggiani.

Anzi, la sede potrebbe essere doppia. Reliquie da qualche parte, riconducibile a noi e sede operativa al Mapei stadium, al Sassuolo piacendo.

Ma le altre squadre, allora. Reggiana: Futre o Ancelotti, Mazzarri o Marchioro, Taffarel o Ravanelli, Silenzi o Padovano, Oliseh o Morello, persino Ekstroem e Mateut, Corradini o Francini. Ma potremmo andare avanti all’infinito, come sui murales. Con l’eccezione Giuliano Razzoli.

Parma: Crespo e Stoitchkov, Dino Baggio e Buffon, Mussi e Apolloni, Osio e Di Vaio, ma poi chissà quanti ne dimentichiamo. Di nuovo, Ancelotti o Malesani. Scala e Minotti.

Piacenza: Piovani e Cagni, Mutti e Materazzi, Simone e Filippo Inzaghi, Stroppa e Papais.

Modena: De Biasi e Kamara, Pasino e Ballotta, Toro o Balestri, Novellino o Sculli.

Spal: Semplici e Capello, Reja e Gb Fabbri alla memoria, Nappi e Antenucci.

Bologna: Saputo e Mihajlovic, Di Vaio e Morandi, Cremonini e Lucio Dalla, Luca Carboni e Antonioli, Guidolin e Mazzone, Tare e Gazzoni.

Carpi: Castori e Lasagna, Bianco e Porcari, Catellani e il patron Bonacini.

Le sedi, allora, nelle sale stampa dei rispettivi stadi. O nelle sedi o ai campi di allenamento. Ma la sede migliore è facebook, no?

Noi, magari, ci teniamo le presidenze dei club reggiani.

Silvia Gilioli e Vanni Zagnoli

 

 

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