Il Gazzettino, basket. Vittorio Gallinari, procuratore italiano e padre di Danilo: “E’ molto arrabbiato. Dopo il nuovo contratto con i Los Angeles Clippers poteva rinunciare alla nazionale, va sempre volentieri. E non la lascerà così”

Vittorio Gallinari giocava a Milano, per il Billy (museodelbasket-milano.it)

La prima stesura del pezzo accorpato poi su Il Gazzettino, ieri

Vittorio Gallinari era il difensore per eccellenza del basket italiano. Dan Peterson lo inseriva apposta per marcare l’avversario più pericoloso di Milano, negli anni ‘80. Resta l’agente di Danilo, per l’Italia.
“Gallo”, come sta suo figlio Danilo?
“E’ molto arrabbiato. Tiene molto alla nazionale, dopo il nuovo contratto con i Clippers poteva decidere di saltarla, ma è sempre andato. Questo episodio è un danno per lui e per i compagni”.
Da padre, cosa gli ha detto?
“Che bisogna imparare a gestire le reazioni. Peraltro non aveva mai avuto episodi del genere. Con l’olandese neanche ha avuto modo di scusarsi, essendo andato subito in ospedale”.
Resterà una macchia, sulla carriera? “Succedono risse, anche in Nba. Senza l’infortunio, probabilmente in 3 giorni ce ne saremmo dimenticati. Il mancato Europeo è un’aggravante”.
I tifosi sono divisi, anche perchè è lo sportivo italiano più pagato della storia: 65 milioni di dollari in 3 stagioni da Los Angeles, quasi 22 l’anno.
“Assurdo. La gente confonde lordo e netto, quella cifra non è vera”.
Il suo rapporto con la nazionale è sempre stato conflittuale. Ha 29 anni, chiuderà qui?
“Saltò due Europei giovanili e poi 3-4 grandi manifestazioni. Ora non avrebbe motivo per lasciare l’azzurro”.
Vanni Zagnoli

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