Il Gazzettino, i fallimenti delle squadre a Nordest. Tre per Triestina, Treviso e Venezia. Falliti anche Padova e Pordenone, Mestre e Verona, dagli anni ’90

Ettore Setten ex presidente del Treviso (corrieredelveneto.corriere.it)

(v.zag.) A livello nazionale, l’ultimo fallimento eclatante è stato del Parma, tre anni fa. A Nordest, il primo nel calcio recente fu del Verona, nel ’91, con il presidente Chiampan, scudettato appena 6 anni prima: proprio la volontà di trattenere molti big per la coppa dei Campioni favorì il crollo finanziario, in B. Il Treviso ha accumulato 3 fallimenti in vent’anni: nel ’93 era in D e aveva appena vinto la coppa Italia dilettanti, nel 2009 non si iscrisse in C1, con la presidenza di Ettore Setten, e così ripartì dall’Eccellenza; cinque anni fa l’ultimo dissesto finanziario, dopo la retrocessione in C2, con il nuovo avvio dalla Promozione. Tre fallimenti anche per la Triestina, alla 10^ proprietà dal 2000, fra presidenti e curatori fallimentari: nel ’94 l’esclusione dalla C1, con Raffaele De Riù al vertice, nel 2012 finisce in C2 e Sergio Aletti non riesce a iscriverla, la ripartenza avviene dall’Eccellenza; due anni fa il fallimento è stato a serie D in corso, con salvataggio della categoria. Tre esclusioni pure per il Venezia, nel 2005 con Luigi Gallo in plancia, retrocesso dalla B e finito in C2; nel 2009 e poi nel ’15 la mancata iscrizione in C (proprietario il russo Koroblin) e la discesa in D.
Nel 2003, il Pordenone viene escluso dalla C2, riparte dall’Eccellenza, mentre il Mestre retrocede in D e fallisce, lasciando la rappresentanza del calcio cittadino alla 3^ categoria. A Padova il calcio si fermò nel 2014, con la mancata salvezza in B, presidente Diego Penocchio, e rilancio dalla serie D.

Da Il Gazzettino

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