Il Gazzettino, la moviola in campo. Casarin: “Sfarina la figura dell’arbitro. Sui rigori le casistiche sono infinite

Paolo Casarin in un'immagine di quando aveva appena smesso di arbitrare
Paolo Casarin in un’immagine di quando aveva appena smesso di arbitrare

(v.zagn.) Paolo Casarin, è favorevole alla decisione dell’Ifab?
“Sono per la tecnologia che serve all’arbitro – riflette l’ex internazionale, di Mestre -, non a quella da bar, ovvero a metà. Dopo 50 anni è stata risolta brillantemente la questione del gol-non-gol, osteggiata dall’Uefa e da Platini, che avevano sempre voluto privilegiare l’uomo. Ora mi fa specie il voltafaccia degli 8 membri seduti a quei tavoli misteriosi: prima erano contro, ora il neopresidente Infantino avrà detto di votare a favore e nessuno si sarà opposto. Questo sintetizza la pochezza delle strutture che sovrintendono il calcio”.
Fra i 4 casi in cui sarà applicabile c’è il rigore.
“Qui si aprono tantissime possibilità, se è in area o meno, e già questo è difficile da determinare con certezza, e poi se entrare nel merito del fallo. Si innesca una varietà di casistiche a non finire, che magari la stessa moviola non sa decifrare. Sulla testata di Zidane a Materazzi, non c’era nulla da interpretare, perchè nessuno aveva visto”.
Il potere dell’arbitro diminuisce?
“E’ evidente. Mezzo secolo fa si cercava l’infallibilità dell’arbitro, con la goal-line tecnology è stato alleggerito di un compito tremendo e questo va accettato. Adesso se si ricorre continuamente al replay la figura si sbiadisce e sfarina. Ci vorranno anni perchè il tutto vada a regime, questa è solo un’enunciazione”.

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