Il Gazzettino, Roberto Inglese e la tripletta: “Grazie a quei cross dalla destra di Birsa. Triplettista come Bierhoff, Paloschi e Pellissier”. Maran: “La tripletta gli può cambiare la carriera”

Le caratteristiche parrucche gialle dei tifosi del Chievo durante la gara con il Sassuolo

Vanni Zagnoli
Roberto Inglese era impaziente, davanti alla porta, e così sbagliava molti gol. Quest’anno va decisamente meglio, è a quota 6, è diventato paziente, come nel film.
“All’Olimpico – racconta – avevo risolto la gara difficilissima con la Lazio, una grande impresa. E domenica ho realizzato la prima tripletta in A”.
Con il Chievo, ma è la terza.
“Le precedenti in Lega Pro, al Lumezzane, di cui una in coppa Italia, ma due categorie sotto”.
A Reggio Emilia sorprende l’olandese Letschert, fallo su chiara occasione da gol, rigore ed espulsione.
“Però calcio sul palo”.
E anche Walter Birsa aveva sbagliato dagli 11 metri, nello 0-0 con il Genoa…
“Ma stavolta abbiamo l’uomo in più, rimontiamo il vantaggio di Matri, chiudendola sul 3-1, con rischi finali”.
Tutto merito dello sloveno?
“Già, da destra mi ha messo una sequenza di cross perfetti, a sorprendere la difesa neroverde, cambiando la gittata. Resta la grande soddisfazione, di avere emulato i tre triplettisti nella storia gialloblù.
“Paloschi ne fece due, Bierhoff e Pellissier mi hanno preceduto. Parliamo di grandi, anche di longevità, io sono lontano”.
Anche geograficamente. E’ abruzzese, di Vasto, nato a Lucera (Foggia).
“Giovanili nel Pescara, nel ’90 arrivo a Verona, a 18 anni”.
Il triennio al Lumezzane con 16 reti in Pro, le 8 nel biennio a Carpi, adesso siamo a 9 nella stagione e mezza gialloblù.
“Soprattutto, ogni anno miglioro, in precisione e partecipazione corale”.
Domenica al Bentegodi arriva il Napoli del tridente capeggiato da Mertens, supercannoniere degli ultimi due mesi.
“E’ un campione, siamo su altri livelli, anche in Callejon e Insigne. Il Chievo ha una bella tradizione, contro i campani, speriamo pure che a Madrid si stanchino…”.
Intanto il Ceo è già certo della 14^ salvezza in A. Fenomeno del millennio, retrocesso solo una volta: fra le provinciali solo l’Udinese ha una striscia più significativa, presente dal ’95 a oggi.
“La permanenza tranquilla appaga. Contiamo di giocare bene e scalare posizioni, il mister chiede di andare oltre i 50 punti di maggio, per ora siamo a +2”.
La chiosa è proprio di Maran: “Certe carriere svoltano all’improvviso, questa tripletta speriamo consacri la vita da bomber di Inglese”.

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