Il Gazzettino, scherma. La spada dei catanesi, uno vince. E’ Paolo Pizzo, oro già a 28 anni, in casa. Figlio di pallavolista, due zie ex sportive professioniste e la moglie che ha appena lasciato il

Paolo Pizzo (sport.sky.it)

Vanni Zagnoli
A 34 anni, Paolo Pizzo bissa il titolo mondiale del 2011, nella spada. Da Catania a Lipsia alimenta una favola avviata a 13 anni, con l’operazione al cervello, per un tumore benigno, e celebrata nel libro di Maurizio Nicita (La Gazzetta dello Sport) “La stoccata vincente”.
Pizzo gioisce con gli altri catanesi, Enrico Garozzo e Marco Fichera, usciti negli ottavi, mentre Andrea Santarelli viene eliso nel turno precedente. Li aspettiamo a squadre, per un podio scontato.
Scontato non è il cammino di Pizzo, figlio di una pallavolista, con due zie ex sportive professioniste e la moglie Lavinia Bonessio, pentathleta sino all’anno scorso. Una-due stoccate sui russi, 4 all’olandese, una al francese. E in finale passa dal +4 al 12-13. Sembra persa, invece è l’estone Novosjolov a squagliarsi con il caldo. Paolo attacca e leva la maschera, mostrando abbronzatura e inscenando il bacia-pedana.
Dopo le lacrime di tensione della Volpi, argento nel fioretto, Irene Vecchi resta di bronzo a sciabola. Sull’8-0, sottovaluta la tunisina, che pareggia a quota 14 e la frega nella stoccata chiave. Le semifinaliste sconfitte sono automaticamente di bronzo, come nella lotta o nel judo, ma le prospettive di squadra sono meno esaltanti, con l’uscita ai 16esimi della debuttante Martina Criscio e di Loreta Gulotta, mentre Rossella Gregorio compie un passo in più, è 10^.
Nel pomeriggio tedesco (Raisport, dopo le 18) si assegnano gli ori della spada donne e del fioretto. Obiettivo azzurro è salire sul podio con ogni arma e in entrambi i generi, l’unica incertezza è della squadra di sciabola uomini. Il resto va ad alimentare i record.

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