Il Giornale, Ferrara. Da una perdita di acqua da un terrazzo all’omicidio dell’inquilino di 73 anni, la moglie è in fin di vita. A sparare è stato il fidanzato della nipote del proprietario, scappato con un amico in bicicletta

Vanni Zagnoli

Un semplice dissidio fra inquilini, la perdita d’acqua da un terrazzo, costa la vita a un ferrarese di 73 anni, mentre la moglie è in fin di vita.

A Fossanova San Marco, alle porte di Ferrara, è una domenica calda come tante. Due giovani in bicicletta si presentano verso le 9 a casa della coppia, uno è fidanzato con la nipote dei proprietari dello stabile e ha voglia di farne rispettare i diritti. Discutono di problemi legati all’abitazione, l’anziano vive come affittuario in una delle due parti della casa, è in cortile che la situazione degenera. La lite avviene sotto al terrazzo, sino alla sparatoria. I colpi partono da distanza ravvicinata, Roberto Tosi Savonuzzi muore, mentre la moglie Raffaella Pareschi è gravissima e viene trasportata con l’elisoccorso all’osperale Maggiore: è in rianimazione, in prognosi riservata.

Tutto per questioni legate a quella casa gialla in via Ravenna, da tempo divisa in due. Da una parte sono in affitto le vittime, nel secondo stabile abita un altro anziano, che darà l’allarme. E’ stato proprio il padrone di casa ad allarmarsi, perché nessuno dei due anziani risponde al telefono, evidentemente non sapeva di quell’iniziativa di due giovani, che neanche avevano avvisato la nipote. Chiede al vicino di andare a controllare e l’anziano trova i corpi insanguinati dei coniugi, dietro l’edificio. Inizialmente i vicini avevano pensato a semplici petardi, poi si rendono conto che è una tragedia vera.

Tosi Savonuzzi muore all’arrivo dell’ambulanza, la signora Raffaella per alcuni minuti è cosciente. Arrivano polizia e carabinieri, con il sostituto procuratore Stefano Longhi e il medico legale Maria Rosa Gaudio, parte la caccia ai due giovani, scappati in bicicletta verso Ferrara.

L’arma del delitto è di piccolo calibro, non si trova, gli inquirenti cercano di capire di chi fosse e chi l’abbia impugnata, al momento degli spari. Roberto Tosi Savonuzzi, uomo distinto dai capelli bianchi,

è stato colpito all’addome da distanza ravvicinata, la moglie è raggiunta alla schiena.

La tragedia è per motivi futilissimi, c’era solo la voglia di far la voce grossa da parte di uno dei due giovani, fidanzato della nipote del proprietario. I rapporti fra i padroni e gli inquilini erano difficili da tempo, una perdita d’acqua dal terrazzo è stata veramente la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza.

Porta a un giro di raccomandate, per avviare l’intervento e decidere chi debba affrontare la spesa. Nell’omicidio c’è tutta l’impulsività di un giovane, presentatosi armato a una resa dei conti che neanche spettava a lui. “Non è stata una rapina – garantisce un vicino -, la spiegazione sta in quella querelle per il terrazzo. Quei due ragazzi sono stati visti scappare in bici, si pensa proprio che uno sia l’assassino”.

Si è fatto prendere la mano, a Roberto Tosi Savonuzzi non ha dato tempo per spiegazioni e anche la signora è stata centrata, nonostante si fosse girata. E’ un omicidio vile, contro due anziani inermi. Un gesto di follia quasi pianificata, dal momento che uno si era portato la pistola. Magari voleva solo spaventare la coppia, così si spiega la scelta di presentarsi in bicicletta.

A cura di Giangabriele Perre

 

 

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