Il Giornale di Sicilia, l’intervista completa a Marco Tardelli: “La difesa a 5 di Iachini, il Palermo da salvezza, la mia casa a Pantelleria”.

Sul Giornale di Sicilia di oggi è uscita solo forse metà della mia intervista a Marco Tardelli. Esigenze di spazio, alla vigilia della partita.

Qui c’è il pezzo completo.

Vanni Zagnoli
Da questa stagione Marco Tardelli è l’opinionista principale della Domenica Sportiva, dopo anni a radio Rai. Sostituisce il polemista Fulvio Collovati, per un cambio tra campioni del mondo di Spagna 1982. Un mese fa ha compiuto 60 anni e li aveva festeggiati a Pantelleria, con la famiglia.
Marco, Beppe Iachini pensa a una linea difensiva a 5 molto muscolare, per fermare la Juve: Pisano e Feddal esterni, a supporto dei tre marcatori Munoz, Gonzalez e Andelkovic.
“Il mister li vede tutti i giorni – risponde l’ex centrocampista, alla Juve dal 1975 all’85 -, sa cosa fare. Concentrandosi sulla fase difensiva, può risolvere qualche problema, durante gli allenamenti è vigile”.
Chi predilige di questo quintetto?
“Munoz non mi dispiace, è un buon difensore. Gli argentini sono bravi a contenere, anche nella fase offensiva hanno qualità, però molti difensori sono attenti e “cattivi””.
A centrocampo Bolzoni, Rigoni e Barreto, recuperato.
“La presenza del paraguayano è una nota positiva, per Iachini è importante. Il Palermo ha un gruppo di rilievo, fra chi si batte per la salvezza”.
In avanti Vasquez e Dybala.
“Dybala ha molte qualità. Ai rosanero manca forse un centravanti d’area, Paulo Dybala ha la tendenza a girare al largo, è una seconda punta più che un centravanti. Fisicamente manca qualcosa di importante”.
Cosa può dare Belotti, uscendo dalla panchina?
“Con Dybala potrebbe fare una bella coppia. Se Iachini però sceglie l’altro argentino Vasquez, è convinto che gli possa dare qualcosa di più”.
A partita in corso potrebbero entrare anche Morganella e Maresca.
“Rappresentano due buone alternative”.
Da quando esiste lo Juve stadium, i bianconeri hanno sempre vinto, escluso 10 gare di campionato, in oltre 3 stagioni. Domenica è scontato il successo di chi ha vinto tre scudetti in fila?
“Nel calcio di oggi non c’è niente di sicuro. Juve e Roma sono le migliori ma possono accusare problemi, se le piccole squadre trovano la giornata perfetta”.
Il Palermo si salva?
“Mi auguro di sì. Iachini è un ottimo allenatore, attento ai dettagli”.
Sta dalla sua parte e non del presidente Zamparini, così avvezzo a licenziare i giocatori?
“Il mister deve restare, non va mandato via. Ha portato la squadra in serie A dopo l’inizio della scorsa stagione disastroso, gli vanno riconosciuti meriti”.
Ha ricordi particolari, legati alla Sicilia?
“Vengo a Pantelleria, in vacanza. Ero stato alla Favorita da calciatore, con il Como, a inizio carriera, e da tecnico alla guida del Bari, nel 2003. Rammento un 2-2”.
La società merita la serie A?
“A me piacciono la città e i tifosi. Dopo le 9 stagioni di fila nel massimo campionato dovrebbero salvarsi e vivere un ciclo analogo. Peraltro deve meritarla sul campo”.
Quali sono i punti di forza?
“Dybala e Barreto possono essere gli uomini salvezza”.
La Juve resta favorita, per lo scudetto?
“Ho sempre detto Roma, per il primo posto. Se la giocheranno sino alla fine, la rosa giallorossa ha qualcosa in più, una panchina più ampia. Già la scorsa stagione aveva fatto bene, quest’anno è ulteriormente migliorata”.
In Champions league Allegri ha perso 1-0 entrambe le trasferte…
“E’ il calcio, quando sbagli in serie A paghi relativamente, in campo internazionale non puoi permetterti errori”.
Dov’è vulnerabile la squadra di Allegri?
“Nella rosa non ha grandissimi ricambi. In difesa non può fare riposare i titolari perchè non ha grandi alternative. A centrocampo è discreta, Pirlo peraltro non è ancora il regista degli anni passati”.
Sulla sinistra Evra la convince?
“E’ un buon giocatore, non si discute. A 33 anni magari fatica di più a recuperare, la qualità fisica in questo momento non è al massimo”.
Alvaro Morata ha sfiorato il pareggio almeno due volte, in Grecia.
“Mi piace, ha bisogno di tempo per entrare nella mentalità del calcio italiano”.
Callejon e Honda sono capocannonieri inattesi, con 6 reti a testa.
“Lo spagnolo del Napoli era andato discretamente, l’anno scorso. Al Milan il giapponese sorprende perchè segna tanto da esterno, si butta dentro spesso”.
vzag

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