Il Giornale, volley. Trento si fa rimontare due set, la Champions resta in Russia. Giannelli, Urnaut e Solè nel sestetto top delle final four di Cracovia

Simone Giannelli, palleggiatore Trentino Volley
Simone Giannelli (Trentino) è il miglior palleggiatore della final four

Vanni Zagnoli
Al volley italiano sfugge la 10^ doppietta in Champions league. Trento perde 15-13 la finale di Cracovia al quinto set, una settimana dopo il trionfo delle ragazze di Casalmaggiore. Nel ’92 aveva dominato Ravenna, fra uomini e donne, ora il Trentino resta senza coppe, dopo avere accarezzato anche l’Eurocup di basket, con la debuttante Dolomiti uscita in semifinale. E’ la quarta Champions di Kazan, non di Trento, che si fa recuperare da 2-0, nonostante un anno fa abbia ripreso il bulgaro Stoytchev (nella foto in copertina), tra i migliori allenatori al mondo. All’Italia resta la Challenge cup di Verona, primo trofeo di Andrea Giani coach.
In regia, i russi non ha più il 40enne Valerio Vermiglio, finito in Iran, lasciano i primi set, a 23 e a 22, sotto le bordate di Djuric e la regia brillante di Giannelli, autore di due ace. Il terzo parziale è dello Zenit (25-17), dal 2008 guidato dal corpulento Alekno, per la terza volta anche ct della Russia. Le schiacciate del cubano Leon si fanno sentire, nel quarto la Diatec riparte di slancio (7-10), scivola sul 16-13 ma riprende la parità a quota 19, con Oleg Antonov, russo naturalizzato azzurro. Daniele Mazzone recupera il 21 al servizio e sempre Antonov firma il sorpasso. Il videochallenge premia Kazan, poi sbaglia Antonov. Il muro di Giannelli dà il 24 pari, ma la ricezione salta e così si va al tiebreak. Lì il muro di Giannelli su Leon vale il 4-6, la ricezione è imperfetta e Mikhailov schiaccia il 12-10. Il videocheck lascia dubbi sul servizio fuori di Bratoev, ma è 13-11. Il contrattacco trentino non va a segno e allora esultano gli ex sovietici. E’ mancato poco, qualcosa dal centrale belga van de Voorde, mentre l’altro, l’argentino Solè, è premiato nel sestetto ideale. Come lo schiacciatore Urnaut, peraltro più efficace nella Slovenia, vicecampione d’Europa.
Intanto la sconfitta in semifinale provoca una rivoluzione a Civitanova, viene esonerato il ds Recine, provvedimento raro, nel volley, a stagione in corso. Il terzo posto sui polacchi del Resovia non basta a salvare il dirigente, operativo nelle Marche da 13 anni. Si dimette l’ad Albino Massaccesi, che resta presidente di Legavolley. Trento adesso diventa favorita per lo scudetto, ma ha da recuperare lo 0-1 con Modena. Non vorrà fare come le casalasche della Pomì, campioni d’Europa eppure eliminate due giorni dopo, nei playoff.

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