Il Calciatore. A Bologna, il premio Giacomo Bulgarelli a Nicolò Barella: “Che albo d’oro”. Insignite anche Rita Guarino, allenatrice campione d’Italia con la Juve, e la milanista Marta Carissima, che però non va al mondiale. L’emozione di Marisa, la figlia di Giacomino

https://issuu.com/associazioneitalianacalciatori/docs/aic_il_calciatore_giugno-luglio_201_16dd9c55e6672e

A palazzo Toschi, a Bologna, lunedì è stata una bella serata di gala, anche per l’assocalciatori. Torna il premio intitolato a Giacomo Bulgarelli, era la settima edizione, mancava però dal 2014. Grazie al Felsina, società giovanile bolognese, e al Bologna, “finalmente torna a casa, per onorare una delle bandiere sportive e uno dei personaggi più illustri della città», racconta il presidente Alberto Verni. 

In prima fila c’è la famiglia di Giacomo, la figlia Annalisa si racconta ad assocalciatori.it: “Ho tanti ricordi e tutti belli di papà – dice -, era una grande persona. Mio padre era attaccatissimo a Bologna, è la nostra città, non avrebbe mai cambiato squadra: per Bologna, per i tifosi e per la società”.

Sono pochi i giocatori bandiera, con tutta la carriera con la stessa maglia: Totti, Paolo Maldini, Bergomi, Bellini nell’Atalanta. Mentre De Rossi ha questa soddisfazione, deve lasciare la Roma. “Non so cosa penserebbe del calcio odierno, sono passati 10 anni, dalla sua scomparsa. Gli piaceva molto Messi, del Barcellona. E’ troppo difficile identificare un Bulgarelli nel calcio mondiale di oggi”.

Chissà come sarebbe andato il mondiale in Inghilterra se Giacomo non si fosse infortunato alla spalla nel primo tempo. “Chissà, magari avremmo vinto, contro la Corea, anzichè perdere, e magari saremmo arrivati in fondo”.

La signora Bulgarelli ogni tanto torna allo stadio Renato Dall’Ara. “Non spessissimo. Ho conosciuto il presidente Joey Saputo”.

Presidente del premio è Fabio Capello, amico dell’ex bandiera rossoblù: “Venivo a vedere il Bologna per imparare da lui come stare in campo – rammenta -. Non si poteva dimenticare un grande amico e così abbiamo voluto creare questo premio, a cui siamo tutti molto legati. Ricordo le grandi emozioni anche quando commentavamo insieme le partite a Telemontecarlo. In nazionale non abbiamo giocato insieme, io presi il posto di Giacomo: ne ricordo l’umiltà e l’intelligenza, è stato un grande e per quell’umiltà era apprezzato da tutti. Per la serietà e l’attaccamento ai colori e per quanto ha fatto per il Bologna. E’ bellissimo avere riportato in auge il suo personaggio, considerato l’afflusso di persone, a testimoniare l’affetto di tanti. Esistono valori che non si possono perdere”.

Accanto gli amici di una vita: il volto televisivo Luigi Colombo (“500 telecronache insieme, su Tmc”) e il vicedirettore di Skysport Matteo Marani, Josè Altafini e Damiano Tommasi. Che ricorda: «Giacomo è stato uno dei fondatori dell’associazione, un calciatore e una persona speciale. Non si intitola per caso la curva di uno stadio a una persona».

Fra i giurati mancano Sandro Mazzola, Luisito Suarez, Gianni Rivera e il presidente onorario dell’Aic, Sergio Campana. C’è Franco Colomba, amico ed ex compagno del numero 8 che ha scritto la storia rossoblù: «Mi ispiravo a lui, da ragazzo andavo a suonargli a casa per avere l’autografo, con i compagni delle giovanili. Me lo sono trovato a fianco, ho segnato il primo gol su suo assist e poi, da dirigente, mi volle a Modena». 

La conduttrice della serata, Federica Lodi, volto di Sky, fa annunciare la collaborazione del tecnico con il Felsina: “Ci tengono davvero tanto”.

Il premio Bulgarelli premia la meglio gioventù del calcio italiano. Nicolò Barella del Cagliari è emozionatissimo: «Quando ho visto l’albo d’oro ho pensato a uno scherzo”. In effetti figurano i migliori centrocampisti internazionali: Pirlo, Xavi, Iniesta, Pogba, Yaya Tourè, De Rossi. Ora pure il regista neo azzurro: «Allegato all’invito c’era un biglietto aereo, mi ha convinto che fosse realtà. Ho cercato sempre di dare il massimo, penso che la perseveranza sia la cosa più importante. Porto via il premio, prima di andare in nazionale e tornare a Bologna per l’Europeo under 21: voglio tutto. Cercheremo di portare a casa questo Europeo partendo proprio qui da Bologna, fra qualche settimana”. 

Aggira invece le voci di mercato, piace all’Inter: «Vedremo, non lo so. Mi fa piacere l’interesse dei grandi club ma di queste cose parlano presidente e procuratore. Adesso penso solo all’Europeo”.

E’ fra i 33 preconvocati da Mancini per le gare di qualificazione agli Europei, contro Grecia e Bosnia. Si affaccia Gollini, il portiere dell’Atalanta. “Siamo insieme da 6-7 anni, mi fa piacere che sia convocato, al posto dell’infortunato Donnarumma”.

Capello da commentatore di Sky lo difende: «E’ il nostro futuro, è talmente bravo che i nostri club rischiano di farselo scappare all’estero. Ha personalità e qualità, tecniche e fisiche, pur non essendo alto. E’ dinamico e uno dei giocatori più importanti per la nazionale”.

Stesso discorso vale per Nicolò Zaniolo, che invia un video da Roma, per ringraziare la giuria.

Brillano anche le stelle del calcio femminile: Rita Guarino della Juventus, miglior allenatrice dell’ultima stagione, capace di vincere scudetto e coppa Italia, e la torinese Marta Carissimi del Milan, miglior giocatrice eppure non convocata per il mondiale. “Speriamo di passare il primo turno, con la nazionale – spiega il tecnico bianconero -, non siamo lì solo per partecipare, la ct Milena Bertolini è stata molto chiara. Punterà sulla forza del gruppo, l’Italia ha sempre giocato gare importanti, facendo bene, ci auguriamo tutti che possa durare il più a lungo possibile”.

Un pensiero a Bulgarelli anche da parte di José Altafini, 80 anni: “Era un amico, lo chiamavo affettuosamente ‘tortellino’. Credo che sia stato in assoluto la miglior seconda voce nelle telecronache”. Anzi, il ruolo è stato proprio inventato con lui.

Vanni Zagnoli

Da “Il Calciatore”

Related Posts

Leave a reply