Il derby principesco delle sorelle Borromeo: Lavinia in Elkann e Beatrice futura Casiraghi. La prima stesura del pezzo, con l’accenno ai nomi curiosi dei figli: Oceano, Vita, Leone.

Vanni Zagnoli

Belle sono belle e anche nobili. Dicono tutto quei nomi glamour, Lavinia e Beatrice, non servono le foto. Il quarto fra Juve e Monaco è di finale e nobiltà, mette di fronte le sorelle Borromeo, figlie del conte Carlo Ferdinando, ma di mamme diverse. Lavinia è l’algida moglie di John Elkann, presidente di Fca e di Exor, e quindi azionista di riferimento della Juve. Il pubblico televisivo l’ha scoperta sull’1-0 di Tevez a Dortmund, si era alzata di scatto per l’abbraccio collettivo al marito, con Emma Winter e Andrea Agnelli, con Beppe Marotta e Pavel Nedved. Lassù arrivano solo donne speciali, mix di cultura e fascino, riservatezza e idee.

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Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo

Beatrice Borromeo aveva cominciato da modella, è giornalista, affiancò Santoro ad Annozero, ora fa parte della redazione de Il Fatto quotidiano, è anche scrittrice. Conosciamo il refrain di ragazze così: “Giudicatemi per l’avvenenza, non per l’intelligenza”. Ecco, la signorina è prossima alle nozze con Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco, dunque si insinuerà nella famiglia Grimaldi, più amata d’Europa.

In tanti siamo cresciuti occhieggiando la copertine patinate del mondo patinato, leggendo dell’amore fra il principe con i baffi e Grace Kelly, accennato nei racconti di formula 1 da Mario Poltronieri e successori. I Grimaldi (ed eredi al trono) non hanno partecipazioni dirette al Monaco, restano i primi tifosi dei biancorossi, con un palco sempre riservato allo stadio Luis II. Allo Juventus stadium è già difficile vedere accanto le sorelle Borromeo, figurarsi il giovin Casiraghi. Al ritorno, magari. In fondo il principato è alla fine della Liguria, appassionate di gossip andranno al Luis II (pronuncia “de”) anche solo per occhieggiare verso il palco nobiliare.

Questo quarto fa venire in mente il doppio ex Claudio Ranieri (due preliminari di Champions con la Juve e il secondo posto dell’anno scorso) e il centro Mapei del presidente di Confindustria Squinzi, a cui le due duellanti si rivolgono per i test fisici (oltre naturalmente al Sassuolo), è però reso unico da questo intreccio fra gentil sorelle, proprietari e tifosi vip.

1428993922-lapresse2Lavinia ha 38 anni, è figlia di una tedesca di Lubecca, la modella Marion Sibylle Gabriele Zota. Undici anni fa ha sposato John Elkann (figlio dell’omonimo, scrittore), cui ha dato tre figli dai nomi eccentrici: Leone, Oceano e Vita. Immaginate quando si presenteranno ai party dell’Europa bene: “Piacere, Vita”. “Evita? (Peron)”. “No, proprio Vita, come la vita”. “Ecco a voi Oceano”. Da noi non c’è oceano, al massimo si canticchiava Billy Ocean, negli anni ’80. Leone al massimo fa sovvenire un verso di Francesco Guccini: “leone di San Marco, leone di Venezia”.

Mamma Lavinia è bionda e schiva, a 6 anni il padre si separò per unirsi a Paola Marzotto, figlia dell’esplosiva contessa Marta, personaggio tv con Chiambretti, e da lei ebbe altri tre figli: Carlo, Beatrice e Matilde. Famiglia felice, al punto che Lavinia per sposare John Elkann ha scelto come testimoni fratellastro e sorellastra maggiore. Il colpo di fulmine tra Yaki (soprannome di John) e Lav scoppiò a Londra, davanti a Isabella, di lei sorella, che andò a trovare l’amico Lapo Elkann. Il matrimonio è stato celebrato alle isole Borromee, non è un gioco di parole, fra 700 invitati. Lavinia è stilista, disegna la borsa La Vie per Trussardi e la Blav, abbigliamento per bambini. Non è come una volta, gli aristocratici non aristocratizzano più. Si realizzano con fantasia, persino nelle propaggini della famiglia Agnelli. Il quadretto nobiliare si riformerà per il connubio tra Beatrice e Pierre Casiraghi, avviato 7 anni fa e solennizzato da un diamante rosa comparso al dito, tra feste a palazzo Grimaldi e foto sugli yacht. “A Capodanno però mi ha portata in tenda nel deserto marocchino. Era freddissimo”. Stasera si spera che non piombi il gelo sul volto di Lavinia per un gol del brizzolato Toulalan o di altri biancorossi.

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