Il Gazzettino, Inter-Frosinone 3-0. La ripartenza di Spalletti con Keita e Lautaro Martinez

Keita in azione (ilmessaggero.it)

Nove minuti e l’Inter risolve la pratica Frosinone. Ha sofferto contro molte provinciali, anche a San Siro, non ieri sera contro i ciociari, dignitosi e al tempo stesso fragili, come tre stagioni fa, al debutto in A. Eppure rischia di far beffare, alla ripresa Daniel Ciofani gira dal vertice sinistro dell’area, Handanovic è attento, fra i pali resta un grande portiere.
L’Inter prova a fare la Juve, a vincere spendendo il minimo possibile di energie, ma come accade anche ai bianconeri qualcosa concede, la parata con i piedi sulla girata aerea del capitano giallazzurro merita i molti replay di Dazn.
La manovra interista non è sempre da Champions, ci sono squadre molto meno costose dell’Inter comunque molto più convincenti. Convincente è peraltro l’asse dei nuovi nerazzurri, Keita sblocca la partita fintando su Zampano e Goldaniga e alla ripresa favorisce il raddoppio, di Lautaro Martinez, il toro incrocia in acrobazia, è solo la sua seconda rete italiana, ma sta crescendo. Come Keita Balde, travolgente come quando debuttò nella Lazio. Esulta il popolo meneghino, il match resta comunque vivo, con l’errore di Borja Valero, non sfruttato da Chibsah. Lo archivia il senegalese, servito da Politano, alla miglior serata milanese.
Spalletti dosa il turnover, lasciando in panchina Miranda e Joao Mario, gente che altrove sarebbe magari titolare in Champions, lo sprint di Candreva, che così perderà la nazionale, il martellare a centrocampo di Vecino, la genialità a sinistra di Perisic e naturalmente Icardi. A disposizione ci sono appena 8 uomini, contro i 12 frusinati, ma l’abbondanza è fine a se stessa.
Si gioca tanto palla a terra, anche troppo, soprattutto in avvio, con 15-20 passaggi per azione, dell’Inter. Arrivano anche spunti, con anche Politano c’è sprint, a compensare il grigiore di Gagliardini. Grigiore che quando si vince è anche positivo, diventa buon gregariato, che mostra anche Nainggolan, al rientro. L’Inter è persino più generosa della Juve classica di Allegri, attacca pure sul 2-0, con le conclusioni da fuori di Lautaro (fuori) e di Politano, respinta da Sportiello. Che si oppone al sinistro dell’azzurro, molto in palla. Se il Sassuolo non l’avesse negato al Napoli, a gennaio, Sarri avrebbe forse vinto il suo primo scudetto. Suning può essere felice, l’Inter è lì, in lotta per lo scudetto degli umani, assieme al Napoli, per oggi a +10 sul Milan, quinto. La conferma della Champions è già ipotecata, Spalletti a parte la caduta di Bergamo ha un bel passo, convince. Il voto diventa 7+, con il 3-0, contro il 5- del Frosinone, leggero.
L’ovazione del Meazza all’uscita dell’argentino Martinez è significativa. L’Inter è la squadra che ha segnato più gol (10) nell’ultimo quarto d’ora e anche ha segnato più gol di testa (6), come il Cagliari. «La reazione è importante – spiega Spalletti -, siamo stati presenti per 90’, con pazienza, offrendo buon calcio. Era complicata l’uscita di palla dal basso, contro chi si difende a 5. La palla viaggia in sicurezza, limitiamo gli errori dietro. L’obiettivo è battere club di livello internazionale, senza blackout».
Vanni Zagnoli

Inter-Frosinone 3-0
GOL: 10’ Keita, st 12’ Lautaro Martinez, 37’ Keita.
Inter (4-2-3-1): Handanovic 6,5; D’Ambrosio 6,5, Skriniar 6, De Vrij 6,5, Asamoah 6; Gagliardini 6,5, Borja Valero 6,5; Politano 7,5 (38′ st Candreva sv), Nainggolan 6 (26′ st Joao Mario 6), Keita 7,5; Lautaro Martinez 7 (33’ st Icardi 6). All. Spalletti.
Frosinone (3-5-2): Sportiello 6; Goldaniga 5,5, Ariaudo 5,5, Capuano 6; Zampano 5,5, Chibsah 6, Crisetig 5, Cassata 5 (11′ st Gori 5,5), Beghetto 6 (27′ st Ghiglione 5,5); D. Ciofani 6,5, Pinamonti 5 (32′ st Campbell 5,5). All. Longo.
Note: ammoniti Crisetig, Asamoah (I), Beghetto e Cassata. Recupero: pt 1’,
st 3’. 58mila spettatori.

Da “Il Gazzettino”

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