Il Gazzettino, la Champions league. Il varo senza Var, il presidente Uefa Ceferin: “Chi decide e quando si usa?”. Le favorite, il Manchester City è davanti alla Juve? La Lokomotiv Mosca è la testa di serie più debole. Il Liverpool mina vagante

Aleksander Čeferin presidente Uefa (calciomercato.com)

Domani sera il varo dei gironi di Champions league, anche quest’anno senza Var. Neanche dai quarti. E’ il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin a smentire l’ipotesi di introdurlo per i turni più importanti. «Il nostro organismo – spiega – non è convinto di questo strumento. L’ho detto al designatore Rosetti: un giorno dovremo usarla, bisogna capire chi decide e quando, valutare cosa vedono gli arbitri e cosa no».

Il rigore discusso fischiato a Benatia in Real Madrid-Juventus, gli errori a danno della Roma con il Liverpool e del Bayern con il Real sembravano rendere la tecnologia improcrastinabile. «Invece – obietta Ceferin, che era stato appoggiato dall’ex presidente federale Tavecchio -, non ne abbiamo parlato. Chi decide quando usarla: l’arbitro o l’assistente? Il pubblico non capisce. Giochiamo in tutta Europa, serve un regolamento». 

Ceferin si ricandida, cerca l’appoggio anche delle piccole federazioni e allora è complicato piazzare il Var in stadi piccoli, di nazioni lontane dal grande calcio e anche addestrare il personale.

La scelta di Rosetti per il dopo Collina sembrava perfetta per la tecnologia a supporto degli arbitri, dato il suo incarico di coordinatore del progetto per la serie A, invece se ne riparlerà la prossima stagione.

Arriveranno le decisioni del financial fairplay sul Psg: «Un po’ in ritardo, ma non è vero che il Real le aspetta per Neymar…». Cioè per prenderlo subito. Da sloveno, Ceferin ha un pensiero anche per Oblak, il portiere dell’Atletico Madrid: «Il mio Paese non ha mai avuto un giocatore di questo calibro, almeno cinque presidenti di club lo vorrebbero prendere, considerandolo il più forte al mondo».

E domani, alle 18, a Montecarlo (e su Skysport1) nell’urna dei sorteggi ci saranno anche i colchoneros, vincitori della supercoppa europea e potenzialmente da quarti. E’ il primo anno della Champions riformata, con quattro italiane al via, anche per Spagna, Inghilterra e Germania, è stata una vittoria di Tavecchio, per il nostro calcio. In prima fila c’è forse il Manchester City, con il Barcellona, poi Juve e Real Madrid, quindi Bayern e Psg. La finalista Liverpool è lo spauracchio di molti, balla fra seconda e terza fascia, in base alla qualificazione del Benfica: i portoghesi vengono dall’1-1 interno con il Paok, se passeranno a Salonicco farebbero scivolare i finalisti dell’ultima Champions di una fascia. Il City è arrivato solo una volta in semifinale, punta alla prima finale, con il bel gioco di Guardiola e l’innesto di Mahrez, che vinse la Premier con il Leicester. Il Barça ha un gran difesa, Dembelè in avanti e poi gli innesti di Arthur, Lenglet e Malcom. Con Ronaldo, la Juve non è lontana e comunque davanti al Real, senza il 5 volte pallone d’oro e Zidane ma con il portiere Courtois, Odriozola e un totale di 150 milioni comunque spesi sul mercato. Il Bayern è da quarti, con Goretzka al posto di Vidal e Robben e Muller in ribasso. Il Psg insegue la prima semifinale dell’èra sceicchi, spera nell’esplosione di Neymar e Mbappè. Fra le outsider c’è il Tottenham, che non ha acquistato nessuno, poi il Napoli e la Roma e il Manchester United. L’Inter per ora è dietro, a livello di Borussia Dortmund e Monaco. La Lokomotiv Mosca è invece la testa di serie più debole.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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