Il Gazzettino. L’Italia di Mancini: De Rossi e Chiellini ci sono, Buffon e Barzagli chissà. Gasperini e Ancelotti hanno altro peso e spettacolarità. La federazione sponsorizza le giovanili e il femminile.

La conferenza stampa di presentazione del nuovo ct della nazionale italiana

(v.zagn.) Mancini fa venire in mente un altro Roberto, davanti ai giornalisti che diventano pubblico e applaudono la conclusione del commissario straordinario Fabbricini, pure Roberto. «Roberto», urlava Sofia Loren quando Benigni prese l’oscar. Ecco, Mancini seduce come un attore, di comico ha nulla, anzi era molto imitato, da allenatore dell’Inter, a Quelli che il calcio. Con quel ciuffo a sinistra, ha sempre avuto un bel pubblico femminile, ieri per esempio la veronese Lory Del Santo ha raccontato “quella notte d’amore con Mancini”.

L’opportunista è dietro l’angolo, in questi casi, Mancini da attaccante non lo era, dava spettacolo con aperture e dribbling, assist e gol. Da chi ripartirà? Il gruppo di Ventura non sarà smembrato, inevitabile pensare a chi era con il ct allo Zenit. «Criscito è al 100%, io sono molto felice di essere ritornato». L’esterno mancino era capitano, a San Pietroburgo, a 32 anni tornerà al Genoa, meritava Euro ’12, un’indagine sbagliata condizionò Prandelli.

Ora Mancini dovrà valutare se è il caso di proseguire con i vecchi, la Bbcc, ma Buffon sta per annunciare l’addio, a 40 anni e 4 mesi, Barzagli a 37 avrebbe chiuso, Chiellini a 34 no, De Rossi a 35 in teoria sì.

«Buffon e De Rossi hanno dato tanto – risponde l’erede di Ventura -, è necessario parlare con loro, capire se saranno ancora i migliori alle prossime manifestazioni, comunque li chiameremo».

Servono consultazioni, insomma, come al Quirinale, per capire se De Rossi sia capitan futuro, come nella Roma. Gli azzurrabili sono 30-40 e anche più, per esempio un Gabbiadini era stato titolare con la Svezia, potrebbe anche non essere considerato, oltrechè rientrare in Italia in un Bologna qualsiasi. C’è abbondanza di esterni offensivi, meno di difensori o difensivi, ci sono una Nations da provare a vincere, un Europeo anche casalingo, minimo da semifinale, e poi il mondiale in Qatar da perseguire. Lo staff è da ufficializzare. «Ma non sarà un problema», taglia corto Mancini, dunque Gregucci, Salsano e il trevigiano Carminati si contenteranno, come ha fatto lui, di meno di tre milioni. «Ha rinunciato a un poliennale molto più danaroso – osserva il commissario Fabbricini -, che poi fa uno spot per le under 17 e 19, maschili e femminili, fra le migliori d’Europa, e per la nazionale femminile».

La maggioranza degli italiani preferiva Ancelotti o persino lo spettacolo di Gasperini o Sarri o Eusebio Di Francesco. Mancini in Turchia ha solo eliminato la Juve, all’Inter è stato avvicendato da De Boer, ma neanche Pioli e Spalletti hanno fatto realmente meglio di lui, mentre in Russia è stato insapore. Alla Sampdoria entusiasmava, da allenatore è pragmatico. Vincerà come Lippi o ci andrà vicino come Zoff?

Da “Il Gazzettino”

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