Il Gazzettino. Lucarelli e compagni vogliono tornare in campo ma con un proprietario che paghi. Il sindaco Pizzarotti in procura con i legali della Figc per conoscere l’iter verso il fallimento.

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Alessandro Lucarelli

Vanni Zagnoli

Parma

L’Udinese domani riposa, non può allungare il margine di 8 punti sulla zona retrocessione. La partita di Parma è rinviata, ufficialmente perchè allenatori e giocatori di entrambe le squadre sono a disagio a giocare a porte chiuse. Era annunciato lo sciopero degli stewards, si poteva anche scongiurare, la realtà è che Lucarelli e compagni vorrebbero andare in campo con un proprietario vero, essere pagati, eppure rinunciano alla messa in mora, d’accordo con il presidente dell’Aic Tommasi e con la Figc.

Manenti non è credibile, anche solo per quella sede anonima a Nova Gorica della Mapi grup: scritto proprio così, quasi in dialetto. Ieri mattina potrebbe avere parlato al Parma per l’ultima volta, dopo l’autocda. I soci di minoranza non si sono presentati, l’annunciata Maria Isabella Camporesi neanche vuole entrare e allora è solo, aspettando i 50 milioni da Russia e Ucraina. Non può essere un problema di embarghi, di difficoltà tecniche, nella migliore delle ipotesi un magnate gli ha promesso soldi ma non li vuole più dare: “Ho un piano da paura”, diceva due giorni fa.

Paura hanno i tifosi del Parma. Di fallire. In serata il sindaco Pizzarotti è andato in procura assieme ai legali della Figc per conoscere l’iter esatto verso il fallimento, l’udienza è fissata per il 19 marzo e Manenti magari la diserterà. A Udine il dg Leonardi aveva lavorato molto bene, valorizzando i talenti scelti da Gino Pozzo, figlio del patron Giampaolo, per 4 anni aveva vissuto la sfida all’ex Guidolin come una battaglia personale, stavolta l’avrebbe seguita dall’ospedale, dov’è ancora ricoverato per accertamenti. Spegne il telefonino pubblico, ne avrà un altro personale con cui cercherà un nuovo compratore. Aveva convinto Taci a fatica, l’albanese ha rivenduto a un euro, deludendo così l’ex presidente Ghirardi. “Smentisco di essere indagato per quella firma falsa”, spiega l’imprenditore bresciano. Parma-Udinese, tuttavia, va recuperata prima che gli emiliani falliscano.

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